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Governo 07 Ago 2005

Intercettazioni, Berlusconi presenterà al prossimo consiglio dei ministri un disegno di leggeAndreotti: "La legge c'è già ed è severa: basta farla rispettare. "Serventi: "Gravissimo attacco del presidente del consiglio al dirit

Silvio Berlusconi ha annunciato che presentera' al prossimo consiglio dei ministri, dopo pausa estiva, un ddl sulla normativa relativa alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche.

Silvio Berlusconi ha annunciato che presentera' al prossimo consiglio dei ministri, dopo pausa estiva, un ddl sulla normativa relativa alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche.

Silvio Berlusconi ha annunciato che presentera' al prossimo consiglio dei ministri, dopo pausa estiva, un ddl sulla normativa relativa alla pubblicazione delle intercettazioni telefoniche. ''Questo provvedimento sara' presentato in tempo strettissimi in Parlamento'', assicura il premier. Secondo il premier ''si e' verificata una violazione dei diritti dei cittadini, come ad esempio nel caso della pubblicazione sui giornali di queste intercettazioni telefoniche assolutamente private: e' una cosa scandalosa''. ''Io sto mettendo mano, nel senso vero del termine, di mio pugno, a un ddl per restringere in maniera molto forte la possibilita' per chiunque di effettuare intercettazioni telefoniche. Presentero' un disegno di legge nella prima seduta del Consiglio dei ministri per punire con pene gravi una costante violazione delle persone con le intercettazioni telefoniche, non vietarle se non nel caso della lotta contro mafia e terrorismo. Per tutto il resto - aggiunge il premier - pene severe dai 5 e 10 anni per chi le diffonde e per chi le pubblica''. ''Tutto questo - dice ancora Berlusconi - e' assolutamente inaccettabile, siamo in un paese civile, non possiamo leggere sul giornale cio' che una signora dice al fidanzato o a suo marito come e' successo in questi giorni. Sono assolutamente indignato''. (ANSA) Intercettazioni telefoniche consentite solo nelle indagini su mafia o terrorismo; da 5 a 10 anni di galera a chi diffonde illegalmente o pubblica i verbali. Sono i due punti del disegno di legge che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sta scrivendo di suo pugno e intende presentare al primo Consiglio dei ministri dopo le ferie. Ma la proposta del governo non sara' la sola ad attendere l'esame del Parlamento sul tema bollente delle intercettazioni. Ce ne sono infatti almeno altre 9, presentate da parlamentari sia della Cdl che dell'Unione, affidate da tempo alle commissioni ma ancora rimaste lettera morta. Tra gli obiettivi, circoscrivere meglio i casi nei quali si puo' autorizzare l'intercettazione; istituire una commissione parlamentare d'inchiesta su come lo strumento e' stato gestito; stabilire relazioni semestrali del governo in Parlamento. Due testi hanno gia' compiuto una parte dell'iter necessario per la conversione. Ecco una sintesi delle 9 proposte di legge. - AUTORIZZAZIONE A INTERCETTAZIONI ANCHE DAL PRESIDENTE DELLA CORTE ASSISE. La pdl, a prima firma Antonino Caruso di An, ma 'bipartisan', e' gia' stata approvata in commissione Giustizia al Senato e prevede una piccola modifica all'articolo 295 del codice di procedura penale: in casi particolarmente gravi o urgenti, le autorizzazioni alle intercettazioni possono essere concesse anche dal presidente della corte d'assise e non necessariamente dal pm o dal giudice. - INTERCETTAZIONI DI CONVERSAZIONI DI PARLAMENTARI. Tre pdl, una delle quali (a prima firma del Dl Giuseppe Fanfani) e' stata inserita nel testo unificato sulla riforma dell'articolo 68 della Costituzione, riguardano i casi nei quali parlamentari vengano coinvolti, come terzi, in intercettazioni telefoniche. La ratio delle proposte e' il tentativo di fare una selezione del materiale intercettato. Due di esse (proposte da Luigi Zanda, Dl, e Guido Calvi, Ds), prevedono una specifica udienza, distinta da quella preliminare, nella quale le parti indicano le intercettazioni che ritengono rilevanti e rispetto alle quali puo' essere esercitato il potere di acquisizione del giudice. E' prevista la creazione di un archivio riservato nel quale il pm custodisce i verbali delle conversazioni non depositate e a disposizione dei difensori. La proposta di Fanfani prevede, invece, la distruzione immediata delle intercettazioni non ritenute utili e la richiesta di 'autorizzazione a procedere' alla Camera di competenza per potere usare le altre. - LIMITAZIONE DEI CASI DI UTILIZZO DI INTERCETTAZIONI. Una pdl (Mario Greco, Fi) propone di limitare i casi di utilizzo di intercettazioni a delitti non colposi per i quali e' previsto l'ergastolo; crimini riguardanti le sostanze stupefacenti, armi e sostanze esplosive; contrabbando; sequestro di persona, usura, ingiuria, minaccia. E, tra i presupposti per l'intercettazione, prevede: presenza di gravi indizi di reato o indispensabilita' dell'intercettazione per la prosecuzione delle indagini. - INFORMATIVA GOVERNO SULLE INTERCETTAZIONI. Due pdl (a prima firma Cossiga una e dell'azzurro Giorgio Jannone l'altra), prevedono un'informativa del governo ogni 6 mesi in materia di intercettazioni, a partire dal loro numero. - COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA. Una proposta di legge dell'azzurro Osvaldo Napoli propone la costituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta sulle intercettazioni. - CONTROLLO MINISTERO GIUSTIZIA. Enrico Nan, Fi, propone che, ai fini della trasparenza dell'attivita' sulle intercettazioni i pm ogni anno forniscano al ministero della Giustizia l'elenco delle persone controllate tramite le intercettazioni. (ANSA) «La legge c'è già ed è severa. Che io sappia, però, non sono mai state date condanne per violazione del segreto istruttorio. Nei giornali continua sempre a vedersi di tutto. Non si tratta di cambiare la normativa, ma di rispettarla». Lo afferma il senatore a vita Giulio Andreotti. Andreotti aggiunge: «I politici hanno spesso anni di guide rosse ed anni di carta vetrata. Ma ci sono semplici cittadini, accusati di reati, i cui nomi finiscono sui giornali con grave nocumento per loro ed i famigliari. Bisognerebbe cominciare ad applicare il rispetto del segreto istruttorio». Alla domanda se non sia applicabile per le intercettazioni un sistema analogo a quello dei documenti secretati delle commissioni parlamentari d'inchiesta, Andreotti replica: «Non so in cosa consisteranno queste misure annunciate da Berlusconi. Posso dire che la violazione del segreto istruttorio ha spesso conseguenze serie...». (AGI) «Se confermate, le dichiarazioni di Berlusconi rappresentano un gravissimo attacco al diritto di cronaca ed alla libertà di informazione». Pronta la replica del segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi alle affermazioni fatte ieri dal presidente del consiglio il quale ha parlato di un ddl - che verrà presentato subito dopo la pausa estiva e con pene severe per chi trasgredisce - contro la pubblicazione di intercettazioni telefoniche. «Spero solo - osserva Serventi Longhi - che Berlusconi non si riferisse ad una legge che preveda sanzioni per i giornalisti, perchè la responsabilità delle violazioni al segreto, non solo per quel che riguarda le intercettazioni, appartiene tutta agli uffici giudiziari, e a chi opera nelle indagini a fianco della magistratura. Se invece come sembra - rileva il segretario della Fnsi - il premier si è riferito all'ipotesi di pene detentive anche nei confronti dei giornali, saremmo nell'impossibilità di garantire ai cittadini il diritto di informazione. Solo forme di autogoverno del mondo dell'informazione potrebbero garantire un equilibrato rapporto tra diritto di cronaca e rispetto della riservatezza delle indagini. I giornalisti, che continueranno a fare il loro mestiere al servizio dell'opinione pubblica, non accetteranno alcun limite che non sia autonomamente deciso dalla categoria. Ogni intervento legislativo - conclude - sarebbe lesivo dei diritti costituzionalmente garantiti». (AGI)

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