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Parlamento 07 Mag 2011

Intercettazioni, sorpresa della Fnsi per la proposta del Pd Forte riserva dell'Unci: "No a leggi per i potenti" Orfini (Pd): "Non è una proposta del Partito"

“Sorprende la scelta del Pd di entrare in competizione con la maggioranza di governo nel regolamentare la pubblicazione delle notizie contenute in intercettazioni giudiziarie. Per la Fnsi non esistono proposte valide se ci si appella all’esigenza di disciplinare l’informazione considerandola come un ‘tritacarne mediatico’, imperniato sul ‘circuito perverso di una competizione al ribasso tra le diverse testate giornalistiche, alla ricerca del particolare piccante che faccia vendere una copia o conquistare un telespettatore in più’.

“Sorprende la scelta del Pd di entrare in competizione con la maggioranza di governo nel regolamentare la pubblicazione delle notizie contenute in intercettazioni giudiziarie. Per la Fnsi non esistono proposte valide se ci si appella all’esigenza di disciplinare l’informazione considerandola come un ‘tritacarne mediatico’, imperniato sul ‘circuito perverso di una competizione al ribasso tra le diverse testate giornalistiche, alla ricerca del particolare piccante che faccia vendere una copia o conquistare un telespettatore in più’.

Per la Fnsi le strade maestre per innalzare l’asticella della responsabilità deontologica sono già evidenziare da tempo: il Giuri per la lealtà e la correttezze dell’informazione, l’udienza filtro per lo stralcio dai fascicoli giudiziari degli atti da tutelare per ragioni di privacy, un tempo limite per il segreto sulle inchieste. Sul primo punto in particolare, a giudizio della Fnsi non c’è un potere terzo, anche quello rispettabile del Garante della Privacy, che debba riformare l’ordinamento professionale. E’ una responsabilità del parlamento che pure aveva già raggiunto una intesa per una proposta di legge condivisa. Perciò sorprende, ancora di più, che il Pd abbia cambiato opinione”.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana e l’Unione nazionale Cronisti Italiani congiuntamente comunicano:
Intercettazioni: forte riserva Unci e Fnsi su proposta Pd, no a leggi per i potenti
“Suscita molte riserve l’indirizzo censorio che ispira la proposta di legge del Pd sulle intercettazioni in analogia con quelle del Pdl, come già denunciato dal sindacato dei giornalisti.
L’Unci, Unione Cronisti Italiani, insieme con la Fnsi condivide  uno degli intenti dell’iniziativa, e cioè l’esigenza di evitare che “siano danneggiate persone terze coinvolte senza rilevanza alcuna”. Ma una disciplina così orientata ha un senso più chiaro se riferita al cittadino comune, mentre non ha ragion d’essere  per chi – a prescindere da eventuali reati commessi – ha ruoli pubblici che non solo determinano una privacy attenuata, ma esigono un controllo della pubblica opinione sui comportamenti che abbiano riflessi appunto pubblici. Nessuna proposta perciò, in materia di intercettazioni e loro pubblicazione essenziale, è credibile e seria se non bilanciata da una  norma -  proposta in un odg approvato all’unanimità dai recenti Congressi della Federazione della stampa e dell’Unione cronisti -  che preveda l’esclusione da misure di legge restrittive degli “atti riguardanti le cariche elettive di ogni livello e gli amministratori di società pubbliche o a partecipazione statale”.
Dietro il pretesto della tutela di privacy - non dei cittadini bensì della loro, cioè dei soliti noti - si nascondono, come è stato sottolineato a gran voce nei congressi di Bergamo e Viareggio, i disegni di prevaricazione dei potenti: difendere i propri privilegi con una sorta di salvacondotto, imporre il silenzio totale sui fatti e sui misfatti della cronaca di tutti i giorni, mettere la sordina sull’intreccio fra politica e malaffare, tarpare le ali alla critica e alla mediazione giornalistica.
Da questa tenace insistenza a stringere la morsa intorno alla pubblicazione delle intercettazioni (quasi sempre riguardanti vicende dei politici più in vista), si ricava – secondo l’Unci e la Fnsi - la sensazione che qualsiasi provvedimento legislativo nel settore si riservi lo scopo di assicurare una specie di immunità, benché, in democrazia, la rilevanza dei comportamenti non sia soltanto giuridica, ma anche politica, sociale ed etica.”

INTERCETTAZIONI: ORFINI (PD), DA NOI NESSUNA PROPOSTA LEGGE
- ''In merito ai giudizi espressi dalla Fnsi sulle proposte di legge in materia di intercettazioni, si precisa che la proposta attribuita dalla stessa Fnsi al Partito Democratico è un contributo di alcuni autorevoli parlamentari del Pd, ma non è in alcun modo una proposta del partito, non essendo mai stata discussa dagli organismi dirigenti''. Lo dice il responsabile Cultura e Informazione del Pd, Matteo Orfini. (ANSA)

@fnsisocial

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