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Associazioni 03 Mar 2009

La segreteria del Sigim ha incontrato il presidente della Giunta marchigiana Spacca: via al disgelo su integrativo e inquadramento Intanto il Consiglio regionale proroga i quattro co.co.co. in scadenza fino a fine legislatura

E' disgelo tra Sigim e Regione Marche. Martedì 24 febbraio il Sigim è stato ufficialmente ricevuto a Palazzo Raffaello dal presidente della Giunta regionale delle Marche, Gian Mario Spacca

E' disgelo tra Sigim e Regione Marche. Martedì 24 febbraio il Sigim è stato ufficialmente ricevuto a Palazzo Raffaello dal presidente della Giunta regionale delle Marche, Gian Mario Spacca

La delegazione sindacale composta dal segretario Giovanni Rossi, dai vicesegretari Piergiorgio Severini e Aldo Spadari,e dal presidente del Gus Marche Marcello Ciamaglia, ha rappresentato a Spacca un lungo elenco di criticità: mancata concessione ai giornalisti assunti in Regione della parte normativa del CCNL di categoria (vedi http://www.sigim.it/aprinews.aspx?id_news=233); mancato rinnovo degli integrativi scaduti nel 2005; necessità di piani editoriali equilibrati e compatibili, all’effettivo servizio di media e cittadini; necessità di stabilizzazione degli organici e di emersione dal dirompente precariato (4 assunti a tempo determinato in Giunta, 4 co.co.co. al Consiglio); gerarchizzazione più articolata delle strutture redazionali con modalità condivise e focus di lungo periodo; implementazione degli organici Asl – in accordo con l’Assessorato alla Sanità – bandendo regolari selezioni per addetti stampa (8 Asl su 13, 2 aziende speciali su 2 e la stessa Inrca non hanno mai attivato le professionalità previste dalla legge 150/2000). Il confronto è stato franco e articolato. Il Sigim ha evidenziato a Spacca la necessità che la Regione, ormai il quarto editore del territorio per numero di giornalisti contrattualizzati, assuma proporzionate responsabilità mediali e organizzative, tanto più stringenti in un quadro generale di difficoltà di tutti gli editori grandi e piccoli. Un'informazione pubblica dal territorio e per i territori deve alimentare – a giudizio del Sigim – un circuito virtuoso, a garanzia dell'ente, dei media, dei cittadini: soggetti che nella Regione debbono trovare un interlocutore professionalizzato e motivato. Questa visione multipolare, della quale lo stesso Spacca ha detto di essere pienamente convinto, deve tradursi secondo il Sigim in scelte efficaci e contemporanee mantenendo l'informazione in un suo spazio codificato, separato da quello più vasto della comunicazione (che per sua natura risponde ad altre logiche). Vanno evitate le commistioni con il marketing comunicazionale. A giudizio del Sigim, la Regione (Giunta e Consiglio) deve avere giornalisti a tutto tondo, inquadrati come tali anche per la parte normativa e non solo per quella economica. E' una questione di principio e di sistema, non trattabile, che va al di là delle legittime valutazioni o aspirazioni dei singoli colleghi. Spacca ha detto di attendersi dai giornalisti pubblici flessibilità, reperibilità e disponibilità alla valutazione esterna. Il Sigim ha ribadito al presidente che il contratto Fnsi-Fieg, quando sarà rinnovato, garantirà equilibrata capacità di impresa a tutti gli editori, anche a quelli pubblici. Quindi, basterebbe applicarlo. Al contrario, la mancata adozione della parte normativa del CNLG farebbe perdere alla Regione notevoli possibilità di azione e di intervento operativo, a partire dalla gestione concordata della multimedialità. Quanto alla valutazione del lavoro giornalistico, il Sigim ha risposto che deve essere di pertinenza esclusiva del direttore-caporedattore (il quale potrebbe essere invece giudicato da un nucleo esterno del quale faccia parte almeno un giornalista). E il presidente del Gus Marche Marcello Ciamaglia ha aggiunto: “Ogni salto di qualità organizzativo ed editoriale non può prescindere da una formazione continua”. Spacca ha condiviso. Dissonanza tra le due delegazioni è emersa sull'urgenza di affrontare la questione dell'informazione nella sanità pubblica (il Sigim ha preannunciato la richiesta di un tavolo tematico all'assessore Mezzolani), mentre piena consonanza si è manifestata nella lotta al precariato. Il Sigim ha espresso la propria solidarietà alla Giunta dopo la bocciatura delle stabilizzazioni operata dal Commissario di Governo. La scelta di rendere effettiva la tutela del lavoro ricorrendo, in caso di necessità, anche alla Corte Costituzionale, non può che essere condivisa. Al tempo stesso – ha ricordato la delegazione del Sigim – è di tutta evidenza che il principio della stabilizzazione invocato dalla Regione debba essere necessariamente esteso anche ai giornalisti precari in forza alle strutture informative della Regione. Per dare sostanza immediata all'incontro, è stato riconvocato in diretta un tavolo unificato Giunta-Consiglio-Sigim che pervenga in tempi strettissimi (la prima riunione è stata convocata per mercoledì 4 marzo alle 9) al rinnovo dei contratti integrativi dei giornalisti scaduti il 31 dicembre 2005 e mai rinnovati, e all'individuazione di un percorso tecnico-legislativo per l'inquadramento giuridico dei giornalisti con il contratto Fnsi-Fieg. Intanto il Consiglio regionale delle Marche con legge numero 299 del 26 febbraio ha prorogato sino fine legislatura i contratti co.co.co dei quattro gironalisti precari in forza all'ufficio stampa del Consiglio. In attesa di un'organica riorganizzazione delle attività di informazione e stampa della Giunta e del Consiglio (un confronto istituzionale sul tema è in corso da oltre un anno al massimo livello), è stato così evitato che quattro colleghi ormai effettivi nell'organico consiliare perdessero il lavoro per il combinato disposto dell'ultima Finanziaria, penalizzante per le stabilizzazioni. I tempi tecnici ristretti e la necessità di dare la necessaria continuità al lavoro dell'ufficio stampa, incluse le attività multimediali, hanno indotto il Consiglio, che aveva già attivato le procedure di mobilità interna a fini concorsuali, a preferire questa soluzione-ponte. Il Sigim, nel sollecitare la più ampia riflessione istituzionale sul tema, dà atto al presidente dell'Assemblea legislativa delle Marche, Raffaele Bucciarelli, incontrato il 4 febbraio scorso, di aver garantito – con il pieno accordo dell'Ufficio di Presidenza – i posti di lavoro esistenti e lo invita sin d'ora a predisporre gli opportuni percorsi di emersione da un precariato che va debellato all'origine.

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