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Associazioni 14 Giu 2010

L’appello di Franco Siddi e Carlo Parisi dalla sede del Sindacato dei Giornalisti della Calabria: “Uniti contro la legge bavaglio che censura le notizie”

L’appello a partecipare alla battaglia ingaggiata dalla Federazione Nazionale della Stampa “contro un provvedimento che limita la libertà di stampa e, più in generale, quella dei cittadini” arriva anche dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria: “L’allarme è generale - ribatte il Segretario regionale, Carlo Parisi - e, in questa battaglia per difendere la libertà e la democrazia dell’intero Paese, non esistono giornalisti, né cittadini di destra o di sinistra. Siamo tutti chiamati a difendere i nostri diritti e a contrastare ogni ingiustificata forma di sopruso”.

L’appello a partecipare alla battaglia ingaggiata dalla Federazione Nazionale della Stampa “contro un provvedimento che limita la libertà di stampa e, più in generale, quella dei cittadini” arriva anche dal Sindacato dei Giornalisti della Calabria: “L’allarme è generale - ribatte il Segretario regionale, Carlo Parisi - e, in questa battaglia per difendere la libertà e la democrazia dell’intero Paese, non esistono giornalisti, né cittadini di destra o di sinistra. Siamo tutti chiamati a difendere i nostri diritti e a contrastare ogni ingiustificata forma di sopruso”.

Tra l’altro, proprio dalla sede del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, un paio di giorni fa, in occasione del debutto del quotidiano on line “Giornalisti Calabria”, si era levato, forte e chiaro, il “grido” di libertà e l’appello per la tutela dell’informazione. Un appello unanime, quello rivolto ai colleghi da Siddi e Parisi: “Proprio dalla Calabria è partita la prima raccolta di firme ufficiale, promossa da giornalisti, contro la legge-bavaglio. Ora, abbiamo ancor più bisogno di voi, per riuscire a bloccare un provvedimento inaccettabile, che si configura come una censura preventiva nei confronti dell’informazione. E questo non possiamo accettarlo”.

“Pensate – ha detto, durante l’incontro con i giornalisti a Reggio Calabria, il Segretario Generale della Fnsi – che, se il ddl intercettazioni fosse stato già legge, noi non avremmo potuto scrivere nulla, e ai cittadini non avrebbero saputo nulla, su fatti gravissimi, come l’uccisione dei bambini a Gravina di Puglia. Si pensava, all’inizio – e fu un terribile errore – che il colpevole fosse il padre. Poi, grazie all’informazione e alla diffusione delle notizie, è emersa la verità, scagionando il genitore da accuse infamanti”.

@fnsisocial

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