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Governo 05 Apr 2006

Paolo Serventi Longhi: “Se Berlusconi fosse andato a Canale5 sarebbe stata una gravissima violazione della par condicio” Il comunicato del Comitato di redazione del Tg5 Solidarietà dall’Usigrai e del Cdr di La7

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “La par condicio è una legge che non mi è mai piaciuta molto, ma è l’unica àncora di salvataggio per chi chiede un minimo di equilibrio nella campagna elettorale sulle televisioni.

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “La par condicio è una legge che non mi è mai piaciuta molto, ma è l’unica àncora di salvataggio per chi chiede un minimo di equilibrio nella campagna elettorale sulle televisioni.

Ho proprio sperato che il Premier ci ripensasse e non andasse a Canale 5 restituendo agli italiani la serenità necessaria in un finale di campagna elettorale contrassegnato da insulti e sceneggiate di ogni tipo. La decisione di Berlusconi di dare forfait alla trasmissione prevista per stasera va, per fortuna, in questo senso. Si sarebbe trattato, infatti, di una gravissima violazione della legge”. ''Il cdr del TG5 si dichiara fermamente contrario all'ipotesi di una conferenza stampa del Presidente del Consiglio Berlusconi, da realizzare questa sera nell'ambito di uno speciale del telegiornale, ritenendo che, a chiusura di questa campagna elettorale, l'unico contraddittorio giornalisticamente accettabile sia la presenza del candidato o di uno dei leader dello schieramento avversario''. Lo spiega una nota del Comitato di redazione della testata a cui fa capo la trasmissione 'Terra!'. ''Oltretutto l'Authority per le comunicazioni ha reso noto - continua il Cdr - di non aver rilasciato alcuna autorizzazione per questa trasmissione. Il cdr del TG5 esprime anche viva contrarietà per il rifiuto di Romano Prodi, già espresso nei giorni scorsi, a partecipare alle trasmissioni elettorali di Mediaset. Il cdr del TG5 respinge ai mittenti gli attacchi mossi alla professionalità dei giornalisti della testata e ritiene che il TG5, seppure nelle difficili condizioni dettate da questa campagna elettorale, abbia preservato fino ad oggi la sua credibilità e professionalità''. Il cdr del TG5 infine ''ritiene che questa campagna elettorale abbia massacrato l'intero sistema dell'informazione italiana e si appella a tutte le forze politiche perché ciò non accada mai più''. (ANSA) I giornalisti del servizio pubblico vogliono manifestare solidarietà ai colleghi del Tg5, la cui ferma presa di posizione ha concorso ad impedire che stasera venissero platealmente violate le regole della par condicio. Ha ragione il Comitato di Redazione del Tg5 anche nel ricordare come questa campagna elettorale abbia sottoposto l’informazione ad una pressione senza precedenti. Motivo in più perché, subito dopo il voto e qualunque ne sia l’esito, tutti i giornalisti italiani (della carta stampata e dell’emittenza) rilancino l’impegno per nuove regole a difesa dell’autonomia dell’informazione dagli assalti ai quali abbiamo dovuto assistere in queste settimane. L’Esecutivo Usigrai Roma, 6 aprile - Il comitato di redazione e i giornalisti di La7 rinnovano in una nota ''la loro solidarietà - già espressa ieri con un comunicato letto nel tg - ai colleghi del Tg5 gravemente attaccati dal presidente del Consiglio per avere semplicemente richiamato con forza il rispetto della legge dello stato che in campagna elettorale regola l'informazione''. ''Dopo il gesto scomposto di ieri - continua il cdr di La7 - oggi Silvio Berlusconi, principale editore nazionale, torna a manifestare tutta la sua insofferenza verso la Federazione nazionale della stampa, gli organismi sindacali di categoria e tutti i giornalisti che in Italia vogliono continuare ad esercitare il loro diritto-dovere di informare correttamente i cittadini. Un esercizio fondamentale per ogni democrazia - conclude la nota - e proprio per questo contemplato tra i principi fondamentali della Costituzione''. (ANSA)

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