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Internazionale 29 Giu 2005

Radiocronache a pagamento, la Cassazione tedesca rinvia la sentenza

Perché l’esercizio del diritto di cronaca negli stadi è gratuito per i giornali e a pagamento per le radio? Il quesito è al centro di un processo che, presso il Bundesgerichtshof (la Corte federale di Cassazione) a Karlsruhe, vede la Lega calcio tedesca e la squadra dell’Amburgo opposte a Radio Hamburg e alle emittenti che la sostengono.

Perché l’esercizio del diritto di cronaca negli stadi è gratuito per i giornali e a pagamento per le radio? Il quesito è al centro di un processo che, presso il Bundesgerichtshof (la Corte federale di Cassazione) a Karlsruhe, vede la Lega calcio tedesca e la squadra dell’Amburgo opposte a Radio Hamburg e alle emittenti che la sostengono.

(Astro9colonne) - Berlino, 29 giu – Perché l’esercizio del diritto di cronaca negli stadi è gratuito per i giornali e a pagamento per le radio? Il quesito è al centro di un processo che, presso il Bundesgerichtshof (la Corte federale di Cassazione) a Karlsruhe, vede la Lega calcio tedesca e la squadra dell’Amburgo opposte a Radio Hamburg e alle emittenti che la sostengono. La Corte si è presa tempo fino all’8 novembre per decidere. La querelle è iniziata quattro anni fa, quando la Lega calcio decise che le radiocronache in diretta dagli stadi, fino a quel momento gratuite, avrebbero dovute essere autorizzate dai club con regolari - e onerosi - contratti. Esattamente come accade per le tv. Radio Hamburg dapprima protestò e poi si costituì in giudizio, sostenendo che la richiesta dei club non era compatibile con la libertà d’informazione. “D’altra parte - ha sostenuto in aula il legale dell’emittente - i giornalisti della carta stampata non devono pagare un euro per scrivere le loro cronache”. Gli avvocati del club ribattono che un conto è raccontare la partita sui quotidiani del giorno dopo, un altro è commentarla in diretta. “Le radiocronache live consentono alle emittenti di guadagnare ascolti e pubblicità. E’ un uso commerciale del nostro prodotto e non si comprende perché non dovremmo beneficiarne anche noi”. Nel processo si è cavillato a lungo sul concetto di “diretta” e di “differita” (rientrando questa seconda fattispecie nell’esercizio del diritto di cronaca “gratuito”) e alla fine il collegio ha rinviato all’autunno la sentenza, attesa con ansia da tutto il sistema dei media.

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