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Manifestazioni 23 Mar 2015

Bologna, il giornalismo con Libera contro le mafie Della Volpe: "Se condizionata non è informazione"

Il mondo del giornalismo al fianco di Libera nelle Giornate dell’Impegno e della Memoria delle vittime di mafia che si sono tenute a Bologna il 21 e 22 marzo: nel ricordo dei 9 giornalisti uccisi dalle mafie dal dopoguerra ad oggi, la Fnsi ha partecipato, con il suo presidente, Santo Della Volpe, alla marcia che ha attraversato Bologna , in ricordo delle vittime della criminalità organizzata ed a due seminari, molto partecipati ed affollati, sui temi dell’informazione, delle inchieste e della presenza mafiosa in Emilia Romagna, tenuti nel pomeriggio del 21 marzo.

Il mondo del giornalismo al fianco di Libera nelle Giornate dell’Impegno e della Memoria delle vittime di mafia che si sono tenute a Bologna il 21 e 22 marzo: nel ricordo dei 9 giornalisti uccisi dalle mafie dal dopoguerra ad oggi, la Fnsi ha partecipato, con il suo presidente, Santo Della Volpe, alla marcia che ha attraversato Bologna , in ricordo delle vittime della criminalità organizzata ed a due seminari, molto partecipati ed affollati, sui temi dell’informazione, delle inchieste e della presenza mafiosa in Emilia Romagna, tenuti nel pomeriggio del 21 marzo.

Tutto questo per ricordare l’importanza del giornalismo che indaga e fa conoscere le radici, la penetrazione e le conseguenze dei traffici gestiti dalle mafie, per la conoscenza dei fenomeni criminali che, come dimostrato dalle recenti indagini della magistratura, sono ormai entrati nell’economia di vaste zone del Centro –Nord dell’Italia, dopo aver occupato grande parte delle regioni del Sud.  Le inchieste e le cronache  giornalistiche – ha sostenuto Santo Della Volpe -  sono state, e continuano ad essere, una delle vere spine nel fianco di mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti che vogliono invece fare affari e corrompere nel buio e nel segreto, isolando le loro vittime. Ed oggi il giornalismo italiano, con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, è tornata a ribadire, con Libera, le battaglie per l’informazione vera e democratica, contro le minacce, le intimidazioni ai giornalisti che ormai non sono solo fisiche, ma economiche e legali, passando per le ‘querele temerarie’ ed i risarcimenti per danni presunti che tendono a bloccare le inchieste ed il lavoro dell’informazione. A Bologna, i giornalisti italiani hanno ribadito con Libera e le 200mila persone, associazioni, scuole, istituzioni e sindacati presenti  nelle giornate antimafia, che l’informazione è, e deve continuare ad essere, libera; altrimenti non è informazione. Un paese – ha concluso il Presidente Fnsi - con una informazione condizionata, non può essere uno Stato democratico, una nazione libera e coesa.

@fnsisocial

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