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Osservatorio sui media 19 Dic 2005

Costruire il "nemico" manipolando la stampa araba – da lsdi.it

L'attività del Memri, un istituto di ricerca ''indipendente'', nella tesi di laurea di una studentessa di Padova - Il confronto con le altre fonti - L'11 settembre e l'11 marzo nel notiziario e nei commenti dei principali organi di informazione arabi - L'uso di termini chiave come ''kamikaze'', ''terrorismo'', ''innocenti''.

L'attività del Memri, un istituto di ricerca ''indipendente'', nella tesi di laurea di una studentessa di Padova - Il confronto con le altre fonti - L'11 settembre e l'11 marzo nel notiziario e nei commenti dei principali organi di informazione arabi - L'uso di termini chiave come ''kamikaze'', ''terrorismo'', ''innocenti''.

''Come far odiare gli arabi attraverso la stampa''. Era questo il titolo di un articolo sul Memri (Middle east media research institute) - un istituto "indipedente" che traduce servizi e commenti della stampa araba - che Brian Whitaker aveva scritto per il Guardian nell' autunno 2004 e che aveva avuto in Italia una eco limitata prevalentemente alla rete dei siti di movimento. In una tesi sulle reazioni dei media arabi ad avvenimenti internazionali chiave quali l' 11 settembre e l' 11 marzo - che Lsdi presenta qui -, Leila Zoia ne ha fatto invece un' ampia analisi ricostruendo il metodo di manipolazione e di propaganda usato dal Memri. ''Scegliere dei paragrafi di diversi articoli - spiega Leila Zoia - , unirli, giustapporli all' interno di un unico dispaccio, cui poi viene attribuito un titolo, spesso non rappresentativo dell'articolo e che tende a dare un'interpretazione negativa di ciò che viene in seguito''. Nella tesi dal titolo '' Visti da lontano. Le reazioni della stampa araba ad alcuni dei più importanti eventi internazionali'' , presentata Padova (relatore Raffaele Fiengo), prendendo spunto dal suggerimento di Whitaker, Zoia approfondisce il background degli animatori del sito, tutti provenienti dalle fila dell' intelligence israeliana. E il ruolo manipolatorio del Memri spicca maggiormente se paragonato al lavoro molto più equilibrato e corretto di un'altra fonte sui media arabi che la tesi analizza, quella di Unimed-Il Chiosco, che segue invece il metodo di riportare per intero gli articoli tradotti, senza l'aggiunta di titoli, introduzioni e commenti da parte della redazione. http://www.lsdi.it/dossier/memri/index.html - - - - - - - - - - - - - - - - GB: IL MAXINCENDIO DI BUNCEFIELD SCATENA I CITTADINI-CRONISTI In pochi giorni sono arrivate alla Bbc 6.500 email con foto o video dell'incendio di Buncefield, 5.500 in più di quelle arrivate dopo l' attacco terroristitico di Londra del 7 luglio - I freelance, preoccupati, si interrogano sul citizen journalism http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=161 - - - - - - - - - - - - - - - - LA GUERRA DI BUSH AD AL JAZEERA Un articolo di Jeremy Scahill su Zmag Italia - La vera trasgressione di Al Jazeera nella "guerra al terrore" è molto semplice: "stare sul posto". Benché sia critica contro l'amministrazione Bush, essa non è anti-americana – è indipendente. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=163 - - - - - - - - - - - - GIORNALISTI IN CARCERE: CINA E CUBA GUIDANO LA CLASSIFICA, USA AL SESTO POSTO Cinque i giornalisti rinchiusi nelle basi americane in Iraq e a Guantanamo, secondo una indagine del Cpj. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=160

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