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Fnsi 09 Ago 2003

Editoria: proiettili inesplosi in lettera al direttore dell'Unità e al direttore di Libero La solidarietà del segretario della Fnsi

Editoria: proiettiliinesplosi in letteraal direttore dell'Unità e al direttore di LiberoLa solidarietàdel segretario della Fnsi

Editoria: proiettili
inesplosi in lettera
al direttore dell'Unità
e al direttore di Libero
La solidarietà
del segretario della Fnsi

Una lettera con tre proiettili inesplosi calibro nove è arrivata questa mattina alla redazione dell'Unità. La busta, di quelle solitamente usate per piccole spedizioni, era indirizzata al direttore «Furio Colombo, presso l'Unità». L'autore della lettera, secondo il messaggio contenuto nella busta, intendeva provare la preparazione di un attentato a San Giovanni Rotondo per il prossimo ottobre. Per scrivere il nome del direttore e l'indirizzo del giornale è stato usato - informa una nota del quotidiano - un normografo, mentre il nome del mittente era scritto a matita. La lettera - secondo i primi accertamenti compiuti dalla Digos di Roma - proverrebbe da Campobasso. Questo il contenuto del messaggio, che l'Unità ha reso noto testualmente, compresi gli errori in esso contenuti: «Ho preso una manciata di proiettili da un sacco pieno di proiettili che i miei fratelli mussulmani hanno in casa insieme ad altre armi e polveri varie. Io non sono daccordo con loro e perciò vi ho mandato questi proiettili per farvi capire che non sono un pazzo bugiardo. Loro - è scritto ancora nel messaggio - parlavano di studiare il piano per un attentato da fare a san giovanni rotondo da padre pio attentato da fare entro la fine del mese di ottobre, ma se non ci riuscivano per questa data avrebbero lasciato stare per sempre». Il messaggio si conclude con un appello: «vi prego almeno fino alla fine di ottobre limitate i turisti a quel paese, questi miei fratelli non sono pazzi, sono lo senza cultura». Una lettera assolutamente identica a quella inviata al direttore dell'Unità è stata spedita, sempre da Campobasso, anche a Vittorio Feltri, direttore di Libero. Anche questa conteneva tre proiettili calibro 9. La missiva, a firma di 'Akim Skrea', annuncia un attentato di matrice islamica a San Giovanni Rotondo entro il prossimo ottobre. Il contenuto e gli errori ortografici sono gli stessi. Come nel caso del quotidiano romano, per il nome del destinatario è stato un normografo, mentre il nome dei mittente è stato scritto a matita. La lettera (di quelle imbottite all'interno) è stata aperta poco dopo le 9 dalla segreteria di redazione e successivamente consegnata alla Digos. (ANSA). Il segretario generale dalla Fnsi della stampa Paolo Serventi Longhi ha espresso solidarietà al direttore de «l'Unità» Furio Colombo al quale è stata fatta pervenire una lettera con alcuni proiettili. Serventi Longhi ha anche manifestato «preoccupazione» per questo atto di intimidazione e di minacce, dai contenuti ancora da chiarire, che si somma ad altri episodi accaduti nelle ultime settimane in varie parti di Italia e che sono apparsi il frutto di un clima non positivo per il mondo della comunicazione. L'intimidazione nei confronti de «l'Unità» va comunque chiarito rapidamente per evitare conseguenze imprevedibili». Il segretario della Fnsi, informato successivamente che una missiva contenente proiettili è pervenuta anche a Vittorio Feltri, ha espresso solidarietà al direttore di Libero ed alla redazione come aveva già fatto nei confronti dell'Unità. Serventi ha confermato le preoccupazioni per «gravi episodi che si ripetono e che cercano di intimidire l'informazione».(ANSA).

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