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Il presidente dell'Assostampa Toscana, Sandro Bennucci
Associazioni 15 Gen 2021

Firenze, disturbatore interrompe diretta di Italia 7. Ast: «Tutelare il lavoro dei giornalisti»

Il sindacato regionale esprime «piena solidarietà » alla troupe della trasmissione Monitor, aggredita verbalmente da una persona non identificata, e con volto in parte coperto, mentre era impegnata in un servizio sui temi della movida. Appello al Prefetto.

«Piena solidarietà alla troupe della trasmissione di approfondimento 'Monitor' di Italia 7, aggredita verbalmente e non messa in condizione di lavorare correttamente durante una diretta tv da Piazza Santo Spirito a Firenze». La esprime l'Associazione Stampa Toscana che, in una nota, spiega: «L'episodio, verificatosi qualche giorno fa, è stato segnalato oggi, 15 gennaio, all'Ast dalla redazione dell'emittente».

Mentre la troupe era impegnata in un servizio in diretta sui temi della 'movida' e della denuncia del Comitato dei residenti dell'Oltrarno che chiedono che una cancellata protegga il sagrato della Basilica di Santo Spirito, «una persona non identificata e con volto parzialmente coperto – aggiunge il sindacato regionale – si è avvicinata aggredendo verbalmente prima i rappresentati del comitato e poi disturbando il lavoro dei colleghi: dalle stesse telecamere si è intuita la difficoltà di portare avanti il collegamento tramite immagini mosse e la presenza di questa persona che interveniva in diretta da disturbatore». L'emittente ha così deciso di chiudere il collegamento.

«Non è più tollerabile che i cronisti non possano svolgere compiutamente il proprio lavoro che è al servizio di tutti – dice Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana –  e anche se, fortunatamente, stavolta non si è arrivati all'aggressione fisica come in precedenti occasioni, quanto accaduto a giornalisti e tecnici di Italia 7 non è meno grave: ancora una volta – conclude il presidente dell'Ast – rivolgiamo un appello al prefetto di Firenze, Alessandra Guidi e ai responsabili della sicurezza, perché, soprattutto  in una situazione di forte criticità dovuta alla pandemia Covid-19, il diritto ad informare e ad essere informati venga garantito».

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