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Fnsi 19 Mar 2002

Fnsi Usigrai Sindacato Veneto: "Da Galan e Storace attacchi virulenti all'autonomia dei giornalisti"

Fnsi Usigrai Sindacato Veneto: "Da Galan e Storace attacchi virulenti all'autonomia dei giornalisti"

Fnsi Usigrai Sindacato Veneto: "Da Galan e Storace attacchi virulenti all'autonomia dei giornalisti"

18 marzo 2002. ANSA - La Federazione nazionale della stampa e l'Usigrai esprimono la loro preoccupazione per gli ''attacchi virulenti'' che alcuni presidenti di Regione hanno rivolto alle rispettive sedi regionali della Rai. Il tentativo di mettere in discussione la forma e i contenuti dell'informazione a livello locale rappresenta un'azione che il sindacato dei giornalisti giudica ''inaccettabile'' nel momento di transizione che sta attraversando la Rai perchè rischia di assumere i toni di una pericolosa ''intimidazione''. ''Alcuni governatori - ha detto il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato anche Usigrai e il sindacato dei giornalisti del Veneto - e mi riferisco tra tutti a Galan, a Storace e a Fitto, hanno mostrato di non avere alcun rispetto per il lavoro giornalistico, rivolgendo degli attacchi violenti alla stessa autonomia della stampa''. Nelle ''forti critiche'' rivolte dalle giunte regionali alle redazioni giornalistiche regionali di RaiTre il sindacato intravede il rischio che si stia cercando di attuare a livello locale come a livello nazionale ''un unico disegno di omogeneizzazione dell'informazione". ''Se il pericolo non esiste - ha aggiunto Serventi Longhi esprimendo la sua solidarietà a tutti i giornalisti delle sedi Rai - il nuovo consiglio di amministrazione ci sorprenda e ci dica che non è così''. La pressione sulla Rai ha raggiunto livelli ''non più sostenibili'' anche secondo l'Usigrai, che mette in relazione gli attacchi dei governatori alla discussione in corso sul futuro della terza rete. ''Dare a RaiTre una vocazione regionale e territoriale non deve tradursi - ha sottolineato Roberto Natale, segretario del sindacato - in un automatico rafforzamento degli uffici stampa regionali''. Il terzo canale dovrà mantenere la sua attenzione sia su una programmazione locale, che su quella di carattere nazionale, non tralasciando la ricerca del consenso del pubblico. I nuovi vertici Rai dovrebbero quindi da subito mostrare di saper difendere l'autonomia e l'indipendenza dei giornalisti, frenando le interferenze di amministratori e politici di ogni colore. ''Sarebbe questo - ha concluso Natale - il modo migliore per dare concretezza al proposito di 'liberare la Rai dai partiti' proclamato dal presidente Antonio Baldassarre''. Rai: Fnsi, no a tentativi ridimensionamento sedi regionali 18 marzo 2002. ANSA - Qualsiasi tentativo di ridimensionamento delle redazioni delle sedi regionali della Rai vedrà la reazione decisa del sindacato dei giornalisti. La Federazione nazionale della stampa si schiera contro la riduzione del numero di dipendenti della sede Rai di Milano già denunciata dalla redazione del Tg3. ''Milano - ha detto il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi - è un centro nevralgico per il mondo dell'informazione italiana, per le notizie di carattere economico, politico e giudiziario. Per questo ogni tentativo di ridimensionamento è inaccettabile''. Dall'inizio degli anni '90 ad oggi, ha precisato Roberto Natale, segretario dell'Usigrai, nei centri di produzione Rai il numero dei dipendenti è diminuito di circa 4 mila unità. E a pagare sono state soprattutto le sedi regionali, con difficoltà operative crescenti. Rai: Storace a Serventi Longhi, calpesta diritto di critica 18 marzo 2002. ANSA - ''Ancora una volta, il diritto di critica, che pure dovrebbe stare a cuore alla Fnsi, viene calpestato, in nome di qualche intoccabile''. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Storace. ''Leggo, con stupore - ha affermato Storace - che la Federazione nazionale della stampa, insieme all'Usigrai, esprime preoccupazione per gli ''attacchi virulenti'' che alcuni presidenti di Regione avrebbero rivolto alle rispettive sedi regionali della Rai. Ovviamente, tra questi presidenti di Regione ci sono anch'io, oltre ai colleghi della Cdl Galan e Fitto''. ''Il mio stupore - ha aggiunto Storace - è determinato dal fatto che il segretario della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, che ora parla addirittura di''intimidazione'' nei confronti dei giornalisti Rai, non disse una parola quando, nel gennaio del 2000, l'allora presidente della Regione Lazio, Piero Badaloni, si scagliò, lui sì con una violenza verbale inaccettabile, contro il Tg1, reo di aver ''stravolto'' le sue dichiarazioni al Congresso dei Ds e, soprattutto, di aver dato'' un servizio autonomo, comprensivo di intervista, al lancio della candidatura di Francesco Storace come concorrente alla presidenza delle regionali del 2000''. E aggiunse - ha proseguito il presidente del Lazio - che, se non fossero stati mandati in onda servizi analoghi sugli altri 29 candidati, sarebbe stato ''legittimato a pensare che il candidato Storace ha uno spazio privilegiato rispetto agli atri candidati, perché è raccomandato dal suo omonimo presidente della Commissione parlamentare di vigilanza''. Non pago, Badaloni attaccò l'allora T3 regionale, sostenendo che c'era troppo spazio per un candidato, quando la campagna elettorale ancora non è iniziata''. ''Chiedo, perciò, a Serventi Longhi - ha proseguito Storace - perché allora non intervenne in alcun modo, visto che quella del mio predecessore alla guida della Regione Lazio fu un'intromissione in piena regola nelle scelte giornalistiche di fior di professionisti, quali il direttore del Tg1 e il responsabile del Tg del Lazio. E Serventi Longhi dovrebbe spiegarci anche perché non disse una parola quando, nel febbraio del 2000, un gruppo di senatori del centrosinistra attaccò, con una lettera all'imparziale Zaccaria, i telegiornali della sede Rai di Milano, accusati di ''assoluta mancanza di criteri di pluralismo nella messa in onda delle notizie''. Ma, ne sono certo - ha concluso - non ce lo spiegherà: per lui il pluralismo e' quello di Zaccaria, che è tale solo se attacca il centrodestra e difende gli interessi del centrosinistra''. Replica Serventi a Storace 18 marzo 2002. Il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi Serventi Longhi, ha dichiarato: "Non commento nel dettaglio gli episodi citati da Storace anche se ricordo bene che in quelle elezioni regionali, a cui fa riferimento il Presidente della Regione Lazio, vi fu un’informazione completa e pluralista. Il problema invece, è che oggi registriamo una preoccupante serie di vicende tendenti a delegittimare nei fatti l’informazione del servizio pubblico. Ho difeso e difenderò sempre il diritto di critica ai giornalisti così come, ovviamente, difendo quello degli stessi giornalisti nei confronti delle Istituzioni. Il problema è che Storace ed altri suoi colleghi sembrano intendere l’informazione pubblica regionale solo come un servizio alle loro dirette dipendenze. Gli episodi citati così dettagliatamente dal presidente della Regione Lazio, invece, mi sembrano vadano inquadrati nell’esercizio del diritto di critica e non di dipendenza". Rai: Singrai, bene Fnsi e Usigrai su informazione regionale 18 marzo 2002. ANSA - I giornalisti Rai del Singrai esprimono in una nota apprezzamento, ma anche critiche, per le prese di posizione della Fnsi e dell'Usigrai sull'informazione regionale della tv pubblica. ''Fa piacere - si legge nella nota - constatare la prontezza dei massimi esponenti del sindacato unico dei giornalisti Serventi e Natale nell'avvertire il Cda della Rai dell'esigenza di un'informazione libera e pluralista, con specifico riferimento alle sedi territoriali della azienda di servizio pubblico. Come fa piacere che gli stessi annuncino pronta reazione di fronte a qualunque tentativo di ridimensionamento dell'informazione e chiedano con forza un progetto editoriale 'prima dei nomi'. Si tratta di una bella e gradita novità. Non ricordiamo infatti altrettanta prontezza di reazione e mobilitazione né quando il direttore Celli annunciò il varo della Nuova Rai Tre assegnandole l'obiettivo di share del 10%, che solo il Singrai denunciò come residuale rispetto alla missione di servizio pubblico, né quando i Cda ulivisti procedettero alla sistematica occupazione dei posti di direzione delle sedi regionali''. ''A proposito di progetto editoriale - prosegue il Singrai - ci permettiamo un suggerimento: prima di riempirsi la bocca di parole come vocazione regionale e connotazione di rete generalista non si potrebbe fare un onesto bilancio critico del rapporto costi-qualità-ascolti dell'informazione regionale durante la gestione dei Cda nominati dal centrosinistra?''.

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