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Intercettazioni 11 Giu 2013

Garante Privacy: ventilata revisione codice dei giornalisti Franco Siddi: no a strumentalizzazioni su intercettazioni

''Nelle prossime settimane'' il Garante privacy adotterà un ''provvedimento generale'' sulle intercettazioni ''per indicare soluzioni idonee ad elevare lo standard di protezione dei dati trattati ed evitarne indebite divulgazioni''. Lo annuncia il presidente Antonello Soro, auspicando anche una revisione del ''codice dei giornalisti''. Le intercettazioni, sottolinea Soro, sono una ''risorsa investigativa fondamentale, insostituibile, che andrebbe gestita con molta cautela: per evitare fughe di notizie - che, oltre a danneggiare le indagini, rischiano di violare la dignità degli interessati - e per evitare quel 'giornalismo di trascrizione' che finisce, oltretutto, per far scadere la qualità dell'informazione''.

''Nelle prossime settimane'' il Garante privacy adotterà un ''provvedimento generale'' sulle intercettazioni ''per indicare soluzioni idonee ad elevare lo standard di protezione dei dati trattati ed evitarne indebite divulgazioni''. Lo annuncia il presidente Antonello Soro, auspicando anche una revisione del ''codice dei giornalisti''. Le intercettazioni, sottolinea Soro, sono una ''risorsa investigativa fondamentale, insostituibile, che andrebbe gestita con molta cautela: per evitare fughe di notizie - che, oltre a danneggiare le indagini, rischiano di violare la dignità degli interessati - e per evitare quel 'giornalismo di trascrizione' che finisce, oltretutto, per far scadere la qualità dell'informazione''.

E ''proprio per favorire un giornalismo maturo e responsabile'', il Garante intende anche ''promuovere una riflessione sul possibile aggiornamento del codice dei giornalisti, al fine di coniugare al punto più alto diritto di cronaca e dignità della persona. Per tale obiettivo - sottolinea - questa potrebbe essere una strada meno divisiva e forse più concludente rispetto alle diverse ipotesi legislative tentate nella scorsa legislatura''. (ROMA, 11 GIUGNO - ANSA) 

IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA, FRANCO SIDDI, HA DICHIARATO:
PRIVACY: SIDDI (FNSI), NO A STRUMENTALIZZAZIONI SU INTERCETTAZIONI. GARANTE RILANCIA RESPONSABILITÀ ETICA INFORMAZIONE E VERIFICA PROCEDURE PER LE PROCURE

“Il tema delle intercettazioni non va mai strumentalizzato. Resta di tutta evidenza che la cronaca giudiziaria appartiene alla responsabilità etica e professionale dei giornalisti e non può reggersi su vincoli autoritari.
Il Garante della privacy, Antonello Soro, nella relazione annuale al Parlamento ha posto correttamente il tema della conservazione e trattamento di dati e di informazioni (di cui le intercettazioni sono capitolo rilevante) relativi a persone sottoposte a osservazione o inchieste per fatti di giustizia da parte della magistratura.  Su questo tema, Soro ha annunciato “un’attività conoscitiva sulle procedure seguite dalle Procure e dai gestori incaricati” e un imminente provvedimento con “soluzioni idonee a elevare lo standard di protezione dei dati trattati e evitarne indebiti di divulgazioni.” Di conseguenza oggi non è giornata di strumentalizzazione alcuna sulla materia delle intercettazioni ma semmai, per il giornalismo e i media, di attenzione e riflessione su altre osservazioni dello stesso Garante che mettono in discussione il “giornalismo di trascrizione” e quello “voyeristico”, richiamando il valore delle Carte deontologiche, a partire da quella di Treviso sui minori e dal Codice di autoregolamentazione sulla privacy. C’è sicuramente necessità, per fare buon giornalismo senza censure né omissioni sull’informazione di pubblico interesse rispettando la dignità delle persone, di tenere perennemente alta l’asticella della responsabilità etica. L’autoregolamentazione è la strada maestra. Non mutano i “fondamentali”. Le trasformazioni in corso nell’offerta dell’informazione dei media, la velocità di diffusione e aggiornamento, il rischio di permanenza degli errori per lungo tempo o per sempre in archivi indistinti della rete impongono semmai una rivalutazione degli strumenti di applicazione delle norme esistenti per soluzioni efficaci e di garanzia per diritti che devono avere sempre il loro giusto bilanciamento: quello dei cittadini ad essere informati, quello delle persone alla tutela della propria dignità umana sugli aspetti particolarmente meritevoli di tutela. In questo senso e con questa declinazione appare senz’altro praticabile l’idea del garante Soro di promuovere una riflessione sul possibile aggiornamento del codice di autoregolamentazione dei giornalisti”.

IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DELLA STAMPA ITALIANA, FRANCO SIDDI, HA DICHIARATO:
BOLDRINI: SIDDI (FNSI), BENE IL CONTRASTO AGLI OSTACOLI PRETESTUOSI ALL’INFORMAZIONE
NUOVE SPERANZE PER IL FOIA DELLA TRASPARENZA DELLA P.A. ANCHE IN ITALIA

“Ha ragione la Presidente della Camera, Laura Boldrini: la privacy non può mai essere un pretesto per limitare l’informazione di pubblico interesse; soprattutto quando questa riguarda persone pubbliche e, ancora di più, la Pubblica amministrazione. Le sue parole sono di una chiarezza assoluta e sono anche una speranza perché, in questa legislatura, possa essere adottato anche in Italia il Foia (Freedom Of Information Act) per garantire l’accesso e la vera trasparenza degli atti della vita pubblica, come chiede con la Fnsi un apposito Comitato denominato Foia Italia. Questa istanza va di pari passo con il riconoscimento della massima attenzione che gli operatori e i mezzi di informazione debbono avere nel rispetto che la sfera personale di qualsiasi soggetto, soprattutto di minori e dei più deboli, non entri, per qualsiasi vicenda, nel circuito dell’informazione. No alla volgarizzazione dell’informazione, no alla spettacolarizzazione, allo sfruttamento del dolore.
In ogni caso nulla va nascosto di quanto risulti d’interesse pubblico. Il bene informazione è apprezzabile quando è chiara la sua offerta sulla base dei valori etici universali del giornalismo. Guai, soprattutto, all’omissione di notizie rilevanti per la comunità che riguardino personaggi pubblici, anche se coperte da segreto, qualora siano conosciute dai media, come ha più volte rilevato la Corte di Giustizia europea per i Diritti Umani. La Presidente Boldrini - a ragion veduta e avendo ben chiare anche vicende dolorose - ha reso decoro oggi alle Istituzioni e al suo Alto Ufficio, chiarendo che “chi fa politica attiva ha una tutela attenuata ed è giusto che sia così”.

PRIVACY: SORO, CAUTELA SU USO INTERCETTAZIONI. IN ARRIVO PROVVEDIMENTO
LA RELAZIONE DELL'AUTORITÀ PER LA PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI.

''Il bilanciamento tra libertà di stampa e dignità della persona è condizione essenziale per una società libera, democratica e pluralista ed è, d'altro canto, fortemente condizionato dall'evoluzione tecnologica, che muta ad un tempo caratteristiche dell'attività giornalistica e percezione della riservatezza''. Lo sottolinea Antonello Soro, presidente dell'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, nella relazione dell'attività 2012. ''Con la moltiplicazione delle fonti informative, in particolare, l'etica professionale acquisisce una rilevanza ancora maggiore, per garantire un'informazione responsabile e rispettosa dei diritti e delle libertà della persona. Sul versante della cronaca giudiziaria - aggiunge ancora Soro - la tendenza, sempre crescente, alla mediatizzazione dei processi rafforza l'esigenza di un'adeguata selezione delle notizie di rilevanza pubblica, da rendere con modalità rispettose dell'altrui riservatezza e della presunzione d'innocenza. Cautele - ulteriori rispetto alla Carta di Treviso - andrebbero poi ipotizzate per soggetti fragili spesso presenti nella cronaca giudiziaria, quali i minori e le vittime, che non dovrebbero mai essere strumentalizzati''. La pubblicazione di atti di indagine, prosegue il Garante per la Privacy, ''deve rispondere a finalità di interesse pubblico e non a tensioni voyeuristiche, nella consapevolezza che non tutto ciò che è di interesse del pubblico è necessariamente di pubblico interesse. Ciò vale soprattutto per le intercettazioni, risorsa investigativa fondamentale, insostituibile, che andrebbe gestita con molta cautela: per evitare fughe di notizie - che, oltre a danneggiare le indagini, rischiano di violare la dignità degli interessati - e per evitare quel ''giornalismo di trascrizione'' che finisce, oltretutto, per far scadere la qualità dell'informazione. Proprio per favorire un giornalismo maturo e responsabile, consapevoli dell'importanza che le fonti di auto-regolamentazione assumono nell'introiezione di canoni deontologici, intendiamo promuovere una riflessione sul possibile aggiornamento del codice dei giornalisti, al fine di coniugare al punto più alto diritto di cronaca e dignità della persona''. Per tale obiettivo questa ''potrebbe essere una strada meno divisiva e forse più concludente rispetto alle diverse ipotesi legislative tentate nella scorsa legislatura''. Per altro verso, ''per garantire il più possibile le parti processuali e i terzi coinvolti, unitamente al segreto investigativo, abbiamo avviato un'attività conoscitiva sulle procedure seguite in materia di intercettazioni dalle Procure e dai gestori incaricati''. Nelle prossime settimane ''adotteremo un provvedimento generale per indicare soluzioni idonee ad elevare lo standard di protezione dei dati trattati ed evitarne indebite divulgazioni''. Nel 2012 dal Garante per la protezione dei dati personali sono stati adottati oltre 460 provvedimenti collegiali, fornendo riscontro a 4.183 tra quesiti, reclami e segnalazioni con specifico riferimento alla telefonia, credito, centrali rischi, videosorveglianza, rapporti di lavoro, giornalismo. Sono stati decisi 233 ricorsi, inerenti soprattutto a banche e società finanziarie, datori di lavoro pubblici e privati, attività di marketing, compagnie di assicurazione, operatori telefonici e telematici. L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali, composta da Antonello Soro, Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici, Licia Califano, presenta oggi la Relazione sul sedicesimo anno di attività e sullo stato di attuazione della normativa sulla privacy. La Relazione sull'attività 2012 traccia il bilancio del lavoro svolto dall'Autorità e indica le prospettive di azione verso le quali occorre muoversi nell'obiettivo di costruire una autentica ed effettiva protezione dei dati personali, in particolare riguardo all'uso delle nuove forme di comunicazione e dei nuovi sistemi tecnologici. I pareri resi dal Collegio al Governo sono stati 23 ed hanno riguardato, in particolare, l'informatizzazione delle banche dati della Pa, l'attività di polizia e sicurezza nazionale, la solidarietà sociale. Sono state effettuate 395 ispezioni, che hanno riguardato diversi settori: il telemarketing, l'uso dei sistemi di localizzazione (gps) nell'ambito del rapporto di lavoro, i nuovi strumenti di pagamento gestiti dalle compagnie telefoniche (mobile payment), il credito al consumo e le ''centrali rischi'', le banche dati del fisco, l'attività di profilazione dei clienti da parte delle aziende. Le violazioni amministrative contestate sono state 578, in aumento rispetto all'anno precedente (358): una parte consistente ha riguardato il mancato rispetto delle norme in materia di telemarketing, la conservazione eccessiva dei dati di traffico telefonico e telematico, la mancata adozione di misure di sicurezza, l'omessa o mancata notificazione al Garante, l'inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità. Le sanzioni amministrative riscosse ammontano a circa 3 milioni 800 mila euro. Le violazioni segnalate all'autorità giudiziaria sono state 56. L'attività di relazione con il pubblico è aumentata rispetto all'anno precedente: si è dato riscontro a circa 35.000 quesiti, che hanno riguardato, in particolare, le problematiche legate al telemarketing, a Internet, alla pubblicazione di documenti da parte della Pa, alla videosorveglianza, al rapporto di lavoro. red/int (ROMA, 11 GIUGNO - ASCA)

PRIVACY: SIDDI, ALZARE ASTICELLA RESPONSABILITÀ ETICA INFORMAZIONE

''C'è bisogno di alzare l'asticella della responsabilità etica dell'informazione. Questa è la sfida più alta per far mantenere al giornalismo la sua funzione nella società''. Lo ha detto il segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi, a margine della presentazione della relazione 2012 del Garante della privacy.
''Nulla va nascosto, ma la cautela nel trattare determinate informazioni, specie se riguardano la vita delle persone, deve fare alzare questa asticella'', ha aggiunto Siddi, secondo cui la libera stampa ''non può fermarsi davanti alle notizie di pubblico interesse. Anche le notizie segrete che riguardano personaggi pubblici devono essere pubblicate e non possono essere omesse''. Inoltre, ''dobbiamo intervenire sugli strumenti di applicazione delle norme e studiare insieme come essere più efficaci''. brm/vlm (ROMA, 11 GIUGNO - ASCA)

PRIVACY: GARANTE, NEL 2012 OLTRE 460 PROVVEDIMENTI
RISPOSTA A 35MILA QUESITI, 578 SANZIONI PER UN TOTALE DI 3,8 MLN

Oltre 460 provvedimenti collegiali adottati; 4.183 risposte a quesiti, reclami e segnalazioni (su telefonia, credito, centrali rischi, videosorveglianza, rapporti di lavoro, giornalismo); 233 decisioni su ricorsi (specie in materia di banche e società finanziarie, datori di lavoro pubblici e privati, attività di marketing, compagnie di assicurazione, operatori telefonici e telematici); 23 pareri al Governo; 395 ispezioni; 578 violazioni amministrative contestate (in aumento rispetto alle 358 dell'anno precedente); circa 3 milioni 800 mila euro di sanzioni irrogate; 56 violazioni segnalate all'autorità giudiziaria. Queste, in sintesi, le cifre dell'attività svolta dal Garante per la privacy nel 2012.
In aumento l'attività di relazione con il pubblico: rispetto all'anno precedente si è dato riscontro a circa 35.000 quesiti.
Tra i principali campi di intervento, l'Autorità cita la trasparenza della P.A. online e le garanzie da assicurare ai cittadini; il fisco e la tutela delle riservatezza dei contribuenti; i social network e i problemi posti dal cyberbullismo; gli smartphone, i tablet e i sistemi di cloud computing; la tutela dei minori nel mondo dell'informazione; il telemarketing invasivo; i diritti dei consumatori; il rapporto di lavoro; le semplificazioni per le imprese; la sanità elettronica; il mondo della scuola; la propaganda elettorale; le intercettazioni; i dati di traffico telefonico e telematico; l'uso dei dati biometrici; la ricerca medico-scientifica.
Particolarmente importante il lavoro relativo al mondo della Rete: il Garante ricorda di aver adottato Linee guida per il corretto trattamento dei dati per blog, forum, social network e siti web che si occupano di salute; aperto un procedimento nei confronti di Google per la gestione opaca relativa alle nuove regole privacy adottate; avviato e concluso una consultazione per regolare l'uso dei cookie da parte dei siti visitati dagli utenti.
Intensa anche l'attività a livello internazionale, a partire da quella svolta nel Gruppo delle Autorità per la privacy europee (Gruppo Articolo 29). I Garanti europei si sono occupati, in particolare, del nuovo Regolamento in materia di protezione dati che sostituirà la Direttiva del 1995 e della Direttiva che dovrà disciplinare il trattamento di dati per finalità di giustizia e di polizia.  (ROMA, 11 GIUGNO - ANSA)

PRIVACY: SORO, NO A MODELLO USA, UE LA DIFENDA

''La pretesa di proteggere la democrazia attraverso la compressione delle libertà dei cittadini rischia di mettere in discussione l'essenza stessa del bene che si vuole difendere''. Il Garante privacy Antonello Soro prende le distanze dal caso Datagate e sottolinea l'impegno Ue a non ''rivedere al ribasso'' la tutela della riservatezza.
''Sempre più pressanti – sottolinea Soro nella sua prima Relazione annuale al Parlamento - sono le istanze delle autorità di polizia ad accedere ai dati raccolti per ben altre finalità. Le notizie provenienti dagli Stati Uniti accrescono i nostri timori''. Il Garante conserva invece ''con ostinazione l'idea che il rispetto dei diritti fondamentali debba ancora essere una delle principali discriminanti tra i regimi democratici e quelli illiberali. Su questa base - rivendica - abbiamo immediatamente avviato contatti con le altre Autorità europee con l'obiettivo di promuovere un'azione congiunta. L'Europa non è prigioniera di una illusione quando tenta di fronteggiare questi mutamenti e, con la revisione complessiva delle norme in tema di protezione dei dati, che dovrebbe vedere la luce all'inizio del 2014, intende ribadire il ruolo centrale delle proprie regole, superando le notevoli resistenze che provengono da altri Paesi e da grandi corporazioni. Dobbiamo evitare che queste forti e pressanti azioni di lobbying si concretizzino nella spinta a rivedere al ribasso le norme poste a tutela della riservatezza''.
L'UE, infatti, ''prima che su logiche di mercato si fonda sui diritti, unico vero contrappeso alla pericolosa pretesa che soltanto l'economia possa rappresentare la misura di tutti gli aspetti della vita: in questa cornice la protezione dei dati rappresenta un valore non eliminabile, espressamente e indissolubilmente legato all'esistenza di una Autorità di garanzia''. (ROMA, 11 GIUGNO - ANSA)

PRIVACY:  SORO, BASTA CON STRAPOTERE COLOSSI DEL WEB
ANCHE 'OVER THE TOP' SI CONFORMINO A NORME EUROPEE

Il potere dei colossi di Internet ''non può più essere ignorato, così come non sono più accettabili le asimmetrie normative rispetto alle imprese europee che producono contenuti o veicolano servizi''. Lo dice il Garante privacy Antonello Soro, puntando il dito contro gli operatori 'over the top' (come Google, Facebook, Amazon). (ROMA, 11 GIUGNO - ANSA)

PRIVACY: SORO, BIG DELLA RETE CONDIZIONANO SCELTE UTENTI
MAGGIORI OPERATORI DECIDONO GERARCHIA DELLE NOTIZIE

Internet ha potenzialità straordinarie, ma ''l'utente può essere inconsapevolmente guidato nelle scelte, nel momento in cui la possibilità di fruizione o di accesso al web si realizza entro perimetri definiti dai maggiori operatori della rete che possono liberamente decidere la gerarchia delle notizie e di cosa è degno di essere riportato''. È il monito del Garante privacy, Antonello Soro, nella Relazione annuale al Parlamento.  'Nell'epoca della connessione continua si diffonde il mito della trasparenza assoluta che elimina ogni opacità'', sottolinea Soro nella Relazione. Ma ''non necessariamente però trasparenza totale significa verità e la riservatezza non è sempre invocata per nascondere qualcosa in modo deprecabile: essa è comunque requisito fondamentale nella politica come nel privato. Questo non toglie - riflette il Garante - che chi ricopre cariche pubbliche, in particolare se elettive, non potrà esigere la stessa tutela del cittadino comune, almeno rispetto a tutte quelle informazioni funzionali al sindacato (anche diffuso) sull'esercizio del mandato''.
Per il Garante, ''è difficile parlare di libertà della Rete sino a quando non saranno pienamente conosciuti e condivisi i criteri utilizzati per indicizzare i contenuti e, dunque, condizionare i risultati delle ricerche. Ognuno di noi, in sostanza, rischia di trovare on-line quello che altri decidono di fargli trovare, una conoscenza parziale e uno sguardo incompleto sulla realtà. Così l'illusione delle facili socializzazioni nel mondo digitale può tradursi, in realtà, in forme nuove di solitudine e di chiusura verso l'esterno''. (ROMA, 11 GIUGNO - ANSA)

PRIVACY: BOLDRINI, RAGAZZI SU WEB I PIU' ESPOSTI

''Quando parliamo della riservatezza da garantire, credo che si debba pensare in primo luogo ai soggetti più esposti, come i ragazzi alle prese con il web: è un'urgenza che non mi stanco di sottolineare'': lo ha detto il presidente della Camera, Laura Boldrini, alla presentazione a Montecitorio della relazione del Garante della Privacy.
''La Rete ha straordinarie potenzialità di emancipazione, di libertà, di crescita culturale - ha sottolineato Boldrini - ma richiede una nuova consapevolezza, anche sui temi della privacy''.
Il presidente della Camera ha citato in particolare il recente caso di Carolina, la ragazza di Novara ''che, pochi mesi fa, ha deciso di farla finita dopo che alcuni suoi coetanei che avevano abusato di lei avevano postato su Facebook due video che la ritraevano ubriaca''. ''Un avvenimento drammatico, purtroppo non isolato, che chiama in causa noi genitori, le famiglie, la scuola'' ha sottolineato Boldrini, ma pone anche il problema di un nuovo approccio, in particolare per i soggetti più deboli.  (ROMA, 11 GIUGNO - ANSA)

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