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Il sindaco di Genova Marco Bucci (Foto: smart.comune.genova.it)
Associazioni 12 Apr 2021

Genova, al portavoce del sindaco la funzione di capo ufficio stampa. L'Assostampa: «Decisione da rivedere»

Per il sindacato regionale pare evidente il rischio di una «commistione tra 'comunicazione politica' svolta al servizio degli amministratori e un'informazione istituzionale rivolta dall'amministrazione al servizio dei cittadini, al di là  della professionalità  e della buona fede dei singoli colleghi».

«La giunta comunale di Genova, su proposta del sindaco Marco Bucci, ha deliberato di affidare al portavoce del primo cittadino anche la funzione di capo ufficio stampa dell'ente locale. In delibera si cita l'obiettivo di tale operazione: ottenere una maggiore integrazione tra le azioni di informazione e comunicazione... È difficile dubitare del raggiungimento di tale obiettivo: possiamo immaginare che il portavoce non avrà difficoltà a confrontarsi con il nuovo capo ufficio e procedere come un solo uomo al comando». Così, in una nota, l'Associazione Ligure dei Giornalisti.

«Abbiamo tuttavia motivo di ritenere – prosegue il sindacato regionale – che tale decisione non sia la più efficiente ai fini di assicurare il massimo grado di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni da fornire agli organi di informazione e quindi ai cittadini. La legge 150, infatti, introducendo la figura del portavoce ha voluto operare una distinzione tra comunicazione istituzionale, propria dell'ufficio stampa, e comunicazione politica, svolta dal portavoce. L'ufficio stampa è al servizio dell'amministrazione e non degli amministratori o del sindaco. Il portavoce ha una relazione fiduciaria con il sindaco. Non a caso il legislatore ha previsto un regime differenziato di norme per l'incarico di addetto stampa e di portavoce. I componenti l'ufficio stampa devono essere  giornalisti, pubblicisti o professionisti, iscritti all'Ordine professionale quindi tenuti a rispettarne i doveri deontologici. L'incarico di portavoce può invece essere conferito anche a soggetti non iscritti all'Ordine dei giornalisti proprio per la sua funzione di tenuta dei rapporti politico-istituzionale con i media, il che attenua, per così dire, i vincoli deontologici».

Lana caprina?, chiede l'Assostampa. «Il rischio – la risposta – che una commistione tra 'comunicazione politica' svolta al servizio degli amministratori e un'informazione istituzionale rivolta dall'amministrazione al servizio dei cittadini non semplifichi il quadro ci pare evidente, al di là della professionalità e della buona fede dei singoli colleghi. È per questa ragione che il sindacato dei giornalisti della Liguria invita la giunta comunale e il sindaco Marco Bucci a riconsiderare la scelta operata e sollecita gli organi di informazione a raddoppiare l'attenzione con la quale dovranno essere vagliate le comunicazioni dell'ente locale, distinguendo tra notizie, informazioni,  veline e volantini».

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