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Libri 12 Mar 2014

Le parole ai giornalisti nel primo anno di Papa Francesco

Un anno di pontificato ripercorso attraverso le parole di Papa Francesco ai giornalisti. A proporlo è la Libreria Editrice Vaticana con il volume "Pronto? Sono Francesco. Il Papa e la rivoluzione comunicativa un anno dopo", firmato dal giornalista Massimo Enrico Milone, responsabile della struttura Rai Vaticano. Un itinerario che ha inizio con la prima udienza pubblica di Papa Francesco, concessa proprio ai rappresentanti dei media, oltre seimila, riuniti nell'Aula Paolo VI il 16 marzo 2013, all'indomani del Conclave, fino all'intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli il 5 marzo 2014, che offre una panoramica ad amplissimo raggio sul primo anno di pontificato e le sfide che attendono la Chiesa.

Un anno di pontificato ripercorso attraverso le parole di Papa Francesco ai giornalisti. A proporlo è la Libreria Editrice Vaticana con il volume "Pronto? Sono Francesco. Il Papa e la rivoluzione comunicativa un anno dopo", firmato dal giornalista Massimo Enrico Milone, responsabile della struttura Rai Vaticano. Un itinerario che ha inizio con la prima udienza pubblica di Papa Francesco, concessa proprio ai rappresentanti dei media, oltre seimila, riuniti nell'Aula Paolo VI il 16 marzo 2013, all'indomani del Conclave, fino all'intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli il 5 marzo 2014, che offre una panoramica ad amplissimo raggio sul primo anno di pontificato e le sfide che attendono la Chiesa.

"Ad un anno dalla sua elezione, Papa Francesco ha forse già scritto una vera e propria Enciclica sui media. O, comunque, ne ha gettato ampiamente le basi. Vogliamo farne 'memoria'" premette l'autore. "Per capire Papa Francesco e la sua 'rivoluzione' dello Spirito - spiega Milone - occorre tentare di 'leggere' la sua concezione di comunicazione e di informazione provando ad analizzare contenuti, linguaggio, gestualità, collocandone l'operato in continuità rispetto al Magistero dei predecessori, ma considerandolo rivoluzionario per quanto riguarda modalità, tempi, stile, obiettivi". L'autore analizza così il linguaggio diretto e colloquiale di Papa Francesco, i suoi discorsi ai comunicatori e i contenuti di un rapporto mediatico che segna decisamente un cambio d'epoca.
"Il vostro lavoro necessita di studio, di sensibilità, di esperienza, come tante altre professioni, ma comporta una particolare attenzione nei confronti della verità, della bontà e della bellezza - affermava il Pontefice innanzi ai giornalisti il 16 marzo -; e questo ci rende particolarmente vicini, perché la Chiesa esiste per comunicare proprio questo: la Verità, la Bontà e la Bellezza 'in persona'".  (CITTA' DEL VATICANO, 12 MARZO - ANSA)

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