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Un momento dell'incontro in sala Tobagi
Libri 20 Mag 2025

'Non ce n'è Coviddi', l'autore Gianni Molinari: «Un libro per riflettere a mente fredda sulla pandemia»

Il volume presentato nella sede della Fnsi martedì 20 maggio 2025 insieme con la segretaria generale Alessandra Costante e l'ex ministro Roberto Speranza, moderati da Lucilla Vazza.

«La consapevolezza che l'informazione professionale ha fatto, e fa, la differenza. Se c'è una cosa - dal punto di vista dei giornalisti, ma anche dell'opinione pubblica - che l'esperienza con la pandemia del 2020 di ha lasciato è questa. Quelli del Covid sono stati i mesi in cui con più chiarezza sono emersi i pericoli legati alla disinformazione e alle fake news e l'importanza del giornalismo professionale». Così Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi, introducendo, martedì 20 maggio 2025, la presentazione in sala Tobagi del libro di Gianni Molinari 'Non ce n'è Coviddi. Cinque anni di Covid: è andato tutto bene?' (Guida Editori).

Con la segretaria generale e l'autore, all'incontro hanno partecipato l'ex ministro della Salute Roberto Speranza e Lucilla Vazza, nelle vesti di moderatrice. Fra il pubblico anche il presidente Agcom, Giacomo Lasorella.

«Un libro che nasce dall'idea di fondo di dover rivedere a mente fredda le cose e riflettere, noi giornalisti, su cosa abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto durante il lockdown», la considerazione iniziale di Molinari, caporedattore del Mattino di Napoli, laureato in Economia e Commercio, a lungo impegnato nel sindacato di categoria.

Per Roberto Speranza, ministro della Salute che ha dovuto fronteggiare la pandemia, «la lezione che dovremmo tutti trarre da quell'esperienza è l'importanza di capire il passato per costruire il futuro. Invece oggi vedo una rimozione di quella stagione, che se è comprensibile sul piano psicologico, è sbagliata sul piano politico».

Partendo dalla celebre frase 'Non ce n'è Coviddi', diventata un tormentone sui social, Molinari ha dato alle stampe un volume che riporta il lettore dentro a un periodo che, anche se sembra lontano, continua ad attraversare le nostre vite. Non un libro sulla pandemia in senso stretto, ma qualcosa di più e di diverso: un diario, una riflessione, una raccolta di cronache e fotografie, un'indagine giornalistica - ma anche civile e culturale - su ciò che abbiamo vissuto, su come lo abbiamo raccontato, e soprattutto su ciò che rischiamo di dimenticare troppo in fretta.

Un libro per capire, partendo dal ricordo di quel momento storico e sociale attraverso la memoria, personale, collettiva, politica, che oggi rischia di diventare opaca. E allora, ad accompagnare e sviluppare il racconto, ci sono le voci della cronaca, le analisi, le incertezze, le contraddizioni, ma anche le vignette taglienti e irriverenti di Riccardo Marassi.

In un momento in cui sembra che della pandemia si voglia lasciare alle spalle ogni ricordo, «questo è un libro che aiuta a ricordare», come si legge nella prefazione firmata dal professor Massimo Galli.

@fnsisocial

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