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Arriva anche a Milano la mostra 'Nome in codice: Caesar. Detenuti siriani vittime di tortura'
Manifestazioni 27 Feb 2017

'Nome in codice: Caesar', la mostra fotografica sulle vittime di tortura in Siria arriva a Milano

Fa tappa a Milano la mostra 'Nome in codice: Caesar. Detenuti siriani vittime di tortura'. Le foto dell'ex agente della polizia militare del regime saranno esposte dal 2 all'8 marzo alla ex Fornace Gola. Giovedì la conferenza stampa di presentazione nella sede dell'Associazione lombarda dei giornalisti.

Da giovedì 2 marzo a mercoledì 8 marzo saranno esposte anche a Milano, nella cornice della ex Fornace Gola, le immagini fotografiche di “Nome in codice: Caesar. Detenuti siriani vittime di tortura”, la mostra portata in Italia da Amnesty International Italia, Fnsi, Focsiv – Volontari nel mondo, Un Ponte Per, UniMed – Unione delle università del mediterraneo e Articolo21.

Organizzatori della mostra, con il patrocinio del Comune di Milano, sono la Ong Celim – Impact to change e l’associazione Zeppelin, con la collaborazione dell’Associazione Lombarda Giornalisti. Giovedì 2 marzo, alle ore 11.30, nei locali del Circolo stampa di Milano, in viale Montesanto 7, si terrà la conferenza stampa di presentazione alla quale parteciperanno: Anna Del Freo, giornalista de Il Sole 24 Ore e segretario generale aggiunto della Fnsi; Annunziata Marinari, ufficio campagne e ricerca/individui a rischio di Amnesty International Italia; Luca Geronico, giornalista di Avvenire; Andrea Riscassi, giornalista Rai ed esponente di Articolo 21; Mazzn Alhummada, testimone sopravvissuto alle carceri siriane.

La mostra è una selezione di 30 fotografie delle oltre 50mila trafugate dall’ex-ufficiale della polizia militare siriana identificato con il nome in codice Caesar, incaricato dal regime di documentare quanto accadeva ai detenuti nelle carceri.

Si tratta di immagini scioccanti che testimoniano quanto accaduto nell'arco di tre anni nelle carceri siriane, tanto che nel Rapporto varato dalla Commissione d’inchiesta sulla Siria costituita dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, presieduta dal giurista Paulo Sérgio Pinheiro, Caesar ha dichiarato: «Detenuti sotto custodia del governo sono stati picchiati a morte o sono morti come conseguenza di ferite patite a causa di torture. Altri sono morti a causa di condizioni detentive inumane. Il governo ha commesso i crimini contro l’umanità di sterminio, assassinio, stupro o altre forme di violenza sessuale, tortura, sparizione forzata, o altri atti disumani. Per via della medesima condotta sono stati commessi anche crimini di guerra».

Dal 2010 lo UN Committee Against Torture (CAT) ha raccolto oltre 600.000 documenti e testimonianze. Nel Rapporto di Amnesty International pubblicato nel 2016 si stima che dal 2011 al 2015 tra i 5.000 e i 13.000 dissidenti siano stati condannati a morte ed impiccati, dopo sofferenze indicibili, nelle carceri di Saydnaya, vicino a Damasco.

A febbraio 2017, per la prima volta, un’accusa formale è stata presentata ad un tribunale nazionale con competenza internazionale su fatti speciali quali “azioni di terrorismo, aiuto ed assistenza alle vittime di crimini violenti” dall’avvocato Almudena Bernabeu, ospite della mostra di Milano il giorno 8 marzo.

Queste denunce non avrebbero mai potuto essere formalizzate senza le foto di Caesar, che oggi rappresentano le prove chiave della brutalità del regime e sono fondamentali per il riconoscimento delle vittime da parte dei parenti.

La settimana di esposizione della mostra avrà l’obiettivo di raccontare e divulgare, anche fra i cittadini milanesi, cosa sta accadendo in Siria. Grazie ad alcuni incontri con illustri ospiti che animeranno dibattiti, proiezioni di film-documentari e presentazioni di libri, si affronteranno i temi poco trattati della crisi siriana e si esploreranno gli scenari futuri del Paese.

Numerosi gli eventi in programma durante la settimana. La mostra, con ingresso gratuito, osserverà il seguente orario:
Giovedì 2 marzo: ore 18.00 – 20.00;
Venerdì 3 e Sabato 4 marzo: ore 10.00 – 22.00;
Domenica 5 marzo: ore 10.00 – 20.00;
Lunedì 6 – Mercoledì 8: 10.00 – 21.00.

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