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Osservatorio sui media 08 Lug 2005

Piccoli annunci, in Svizzera il partner non si cerca più sul giornale

Vere o presunte che siano, le trasmigrazioni dei lettori dalla carta stampata a internet sono oggetto di studi e discussioni un po’ in tutto il mondo.

Vere o presunte che siano, le trasmigrazioni dei lettori dalla carta stampata a internet sono oggetto di studi e discussioni un po’ in tutto il mondo.

(Astro9colonne) - Zurigo, 8 lug – Vere o presunte che siano, le trasmigrazioni dei lettori dalla carta stampata a internet sono oggetto di studi e discussioni un po’ in tutto il mondo. Non è un dibattito accademico, perché una modifica dell’audience e dei consumi di informazione è destinata ad avere, in prospettiva, inevitabili ripercussioni sulla distribuzione delle risorse pubblicitarie. E’ quindi di un certo rilievo la ricerca che in Svizzera l’istituto Marketagent ha dedicato ai piccoli annunci pubblicitari e in particolare alla ricerca di “anime gemelle”. Secondo quanto riferisce oggi la Neue Zürcher Zeitung, lo studio – condotto in maggio e giugno su un campione di 895 persone - dà un risultato inequivocabile: il 53,9% degli intervistati è infatti del parere che sia più facile trovare un partner con Internet piuttosto che con un annuncio sul giornale. L’anno scorso quest’opinione era condivisa dal 47% del campione. Solo il 23,6% ritiene ancora utili allo scopo le rubriche di piccoli annunci pubblicate da quotidiani e periodici, mentre il 19% non ha perso la fiducia nelle tradizionali agenzie matrimoniali. Questo per quanto riguarda le attese. Se poi si passa alla realtà dei fatti, la situazione risulta ancora più chiara: un intervistato su sei (il 16,4%) afferma infatti di aver conosciuto l’attuale partner grazie al Web. Solo il 3,1% attribuisce il merito all’annuncio sul giornale. “Questi sondaggi – scrive l’autorevole quotidiano di Zurigo – fanno venire il mal di pancia agli amministratori dei quotidiani”. Già l’anno scorso, peraltro, la società di consulenza Ernst & Young aveva messo sull’avviso gli editori, segnalando – in uno studio – l’imminente crollo delle piccole inserzioni riguardanti il mercato del lavoro. Negli ultimi anni, osservava, molte aziende avrebbero deciso di trasferire su Internet le offerte: gli annunci sui giornali sarebbero rimasti solo per ragioni di immagine. Tuttavia il 50% dei responsabili editoriali intervistati si dichiararono dell’opinione che alla radice del crollo delle piccole inserzioni ci fossero ragioni congiunturali. Speranza che era stata definita da Ernst & Young “ampiamente infondata”, dato che l’attuale crisi dei giornali è dovuta a forti ragioni strutturali come l’effetto sostitutivo di Internet o i mutati comportamenti nel consumo dei media. Lo spostamento delle piccole inserzioni su Internet non sarebbe più reversibile, avevano concluso i consulenti. Il dossier si riferiva agli annunci di lavoro, importanti soprattutto per i bilanci dei giornali regionali. Ora si parla di sentimenti, ma il risultato, come si vede, non cambia.

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