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Libri 07 Set 2011

“Un istante prima” di Dambruoso e Spagnolo

Il libro - Superato lo shock dell’11 settembre 2001 la maggior parte dei cittadini, nel mondo occidentale e in Italia, ha lentamente ripreso la routine della propria esistenza: «Dopo l’overdose di articoli e trasmissioni televisive la vita è tornata alla normalità. Non per tutti: da dieci anni lo stato di allerta è divenuto una condizione quotidiana per chi deve garantire sicurezza al Paese». Stefano Dambruoso ha affidato al giornalista d’inchiesta Vincenzo Spagnolo le riflessioni lucide e incalzanti di un magistrato tenace, che non ha mai smesso di ragionare, capire, valutare indizi, costruire collegamenti.

Il libro - Superato lo shock dell’11 settembre 2001 la maggior parte dei cittadini, nel mondo occidentale e in Italia, ha lentamente ripreso la routine della propria esistenza: «Dopo l’overdose di articoli e trasmissioni televisive la vita è tornata alla normalità. Non per tutti: da dieci anni lo stato di allerta è divenuto una condizione quotidiana per chi deve garantire sicurezza al Paese». Stefano Dambruoso ha affidato al giornalista d’inchiesta Vincenzo Spagnolo le riflessioni lucide e incalzanti di un magistrato tenace, che non ha mai smesso di ragionare, capire, valutare indizi, costruire collegamenti.

Dieci anni dopo l’orrore del grande attentato alle Torri gemelle, il network del terrore si è profondamente trasformato, ma non è scomparso, tanto che la stessa morte di Bin Laden probabilmente non ne segnerà la sconfitta o il declino: «Oggi uno spettro si aggira per il mondo, per l’Europa e, dunque, anche per l’Italia» scrivono Dambruoso e Spagnolo. «Uno spettro che genericamente chiamiamo “terrorismo” oppure, con riferimento alla matrice ideologica o alla forma organizzativa, jihadismo o qaedismo. Ma che, in concreto, può assumere sembianze e strutture difficili da individuare, quando addirittura non si basa su un’unica mente, un kamikaze solitario, capace di ideare e attuare un attentato senza alcun coinvolgimento diretto di altre cellule». È la parabola del jihadismo fai-da-te, subdola minaccia portata alle nostre società da attentatori isolati che si abbeverano a farneticanti proclami su Internet. Donne e uomini frustrati e delusi, vittime della mancata integrazione o soggetti caricati a molla da predicatori dell’odio, pronti a compiere azioni tanto clamorose quanto imprevedibili. Come Mohamed, l’immigrato libico che si è fatto saltare in aria davanti a una caserma a Milano nel 2009, e del quale questo libro ricostruisce, passo dopo passo, la tragica storia.
Ripercorrendo un decennio di indagini e di esperienza diretta, il magistrato più attivo in Italia contro il terrorismo disegna oggi il profilo della nuova minaccia, dovuta a schegge impazzite che «non lasciano una scia definita, ma solo poche, labili tracce». Una sfida che non consente cali di attenzione. Diventa dunque fondamentale, per evitare nuove stragi, anticipare le mosse dei potenziali attentatori, per poter arrivare prima che l’ordigno venga innescato. Anche solo un istante prima.

gli autori
Stefano Dambruoso, capo dell’Ufficio per il coordinamento dell’attività internazionale del ministero della Giustizia, è stato Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano. È uno dei magistrati più esperti nella lotta al terrorismo. Da Mondadori ha pubblicato Milano-Bagdad (2004).

Vincenzo Rosario Spagnolo, giornalista professionista, da una dozzina d’anni firma servizi, reportage e inchieste per il quotidiano «Avvenire» e per la televisione tv2000, per conto della quale segue l’attività delle Camere e del Governo come cronista parlamentare accreditato. Per i suoi articoli ha ricevuto numerosi premi, fra i quali il riconoscimento speciale «Cronista dell’anno». Nel 2010, ha pubblicato il saggio Cocaina S.p.A. (Pellegrini Editore).

MONDADORI
Collana Strade Blu
Pagine    216
Prezzo    17,50 euro  

 

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