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Osservatorio sui media 29 Nov 2005

Volontariato, nelle Marche prima giornata dell'informazione

Ancona, 26 novembre - "Il bene non fa notizia. E per questo le associazioni del volontariato e le loro azioni appaiono poco su stampa e Tv, ma rappresentano un elemento di coesione sociale e risolvono bisogni che l'assistenza pubblica non riesce a soddisfare".

Ancona, 26 novembre - "Il bene non fa notizia. E per questo le associazioni del volontariato e le loro azioni appaiono poco su stampa e Tv, ma rappresentano un elemento di coesione sociale e risolvono bisogni che l'assistenza pubblica non riesce a soddisfare".

Con queste parole Enrico Marcolini, presidente dell'Associazione volontariato Marche, che raccoglie 330 delle 790 associazioni di volontari iscritte al registro regionale, ha concluso oggi ad Ancona, dopo una serie di incontri nelle cinque province delle Marche, la prima giornata dell'informazione e del volontariato. Un' iniziativa promossa dalla Federazione nazionale della stampa e dall'Ordine dei giornalisti delle Marche con i rispettivi sindacati, assieme a Regione e Province. Un'occasione per riflettere sui rapporti tra stampa e volontariato, ma anche per discutere come e quanto la società civile possa essere protagonista o per lo meno comprimaria nei media. Da questo punto di vista - ha affermato Franco Siddi, presidente della Federazione nazionale della stampa -, stiamo attraversando un momento delicato che riguarda la stessa indipendenza del giornalista. Da un lato serve sensibilità e competenza rispetto a questi problemi, dall' altro la politica degli editori e delle televisioni, sempre più rivolte al consumo e all' ampliamento degli introiti pubblicitari, mal si conciliano con l' ascolto dei problemi del cittadino, dando troppo spesso voce a chi già ce l' ha. Dall' attenzione dell' informazione al volontariato si passa a quella della democrazia dell' informazione, resa sempre più fragile dalla precarizzazione del lavoro giornalistico. Da parte nostra - ha detto Siddi - occorre stimolare l' attenzione su queste questioni, non solo parlandone o scrivendone, ma dedicando loro iniziative specifiche. Per i servizi forniti dal Centro servizi volontari (Csv) le Marche sono al primo posto in Italia per la formazione col 39%, seguite dal Molise col 35,5% e dall' Abruzzo col 30,4% (Toscana e Lazio influiscono rispettivamente col 16,9% e 13,9%). Marche ai vertici anche per sostegno e progettazione, col 29,4% e al secondo posto dopo la Val d' Aosta per servizi logistici (34,5%) e dopo il Molise per informazione e consulenza (49,2%). Alle associazioni registrate se ne aggiungono 587, per un totale di 1.377, di cui il 32,5% ad Ancona, il 23,3% a Pesaro, il 21,5% a Macerata, il 12,9% ad Ascoli e il 9,9% a Fermo, che spaziano dall' assistenza ai disabili (5,6%), al trasporto malati (6%), alla donazione di sangue (8,7%), alla solidarietà internazionale (4,8%), alla protezione civile (11,2%), fino alla protezione animali (2,9%). Un "universo importantissimo", è stato sottolineato da Lanfranco Norcini Pala, collaboratore Csv Marche, con cui, secondo Vincenzo Varagona, presidente regionale dell' Unione cattolica stampa italiana (Ucsi), e Stefano Fabrizi, segretario dell' Ordine dei giornalisti delle Marche, la stampa sta imparando lentamente a dialogare, grazie anche alla progressiva organizzazione delle associazioni che hanno saputo nel tempo dar vita a figure specifiche con questo compito. I semi - ha concluso Varagona - sono stati lanciati e stanno mostrando i loro effetti. Presenti tra gli altri anche Stefano Trasatti, direttore dell' Agenzia Redattore sociale.(ANSA – 26 novembre 2005)

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