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Internazionale 31 Ott 2006

Appello dei giornalisti iracheni vincitori del Premio Isf - Città di Siena: “Difendeteci dal terrorismo”

''La comunità internazionale deve difendere i giornalisti iracheni dal terrorismo. La collega Haqsheen Hamad è il quarantesimo giornalista della tivù Al Iraqia uccisa dall'inizio della guerra. A Mosul i terroristi distribuiscono volantini che accusano i giornalisti di essere servi degli Usa e li indicano come bersagli''. È l'appello accorato di William Warda, direttore della tivù satellitare irakena Ashur tv e vincitore della sesta edizione del Premio Isf - Città di Siena per la libertà di stampa, insieme a Selwa Zako, direttrice della rivista al Tawasul.

''La comunità internazionale deve difendere i giornalisti iracheni dal terrorismo. La collega Haqsheen Hamad è il quarantesimo giornalista della tivù Al Iraqia uccisa dall'inizio della guerra. A Mosul i terroristi distribuiscono volantini che accusano i giornalisti di essere servi degli Usa e li indicano come bersagli''. È l'appello accorato di William Warda, direttore della tivù satellitare irakena Ashur tv e vincitore della sesta edizione del Premio Isf - Città di Siena per la libertà di stampa, insieme a Selwa Zako, direttrice della rivista al Tawasul.

Warda aggiunge:''La collega è stata uccisa per tre motivi. Il primo è che lavorava nella tivù di Stato e i terroristi vogliono distruggere qualunque cosa somigli ad uno Stato. Il secondo è che lavorava per lo sport e loro vogliono abolire lo sport. Il terzo motivo è che è una giornalista e ucciderne uno vuol dire avvertirne altri cento''. I vincitori del premio saranno ricevuti a Firenze, nella sede del Consiglio regionale della Toscana, giovedi' 2 novembre, alle ore 15,30. Saranno presenti, oltre ad alcuni componenti l'Ufficio di presidenza, i consiglieri Severino Saccardi, Ambra Giorgi, Alessandro Antichi, Enzo Brogi. ''Crediamo che il silenzio che ormai avvolge il quotidiano massacro di giornalisti (160 dall'inizio della guerra), gli intellettuali e centinaia di migliaia di civili in Irak sia diventato vergognoso - commenta il presidente di Information Safety and Freedom, Stefano Marcelli - Non è accettabile che chi ha provocato questa tragedia con scelte sbagliate e illegali, tenti oggi di rimuoverne gli esisti tragici e, assieme a loro, un intero popolo''. ''Crediamo sia invece il momento - aggiunge Marcelli - di lanciare una grande campagna di solidarietà con i giornalisti e il popolo irakeno, perchè la comunità internazionale trovi i mezzi per garantire loro il primo dei diritti: la libertà di esistere''. (ADNKRONOS)

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