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Internazionale 31 Ott 2006

Dal 2003 152 giornalisti uccisi in Iraq La protesta della Federazione Internazionale dei giornalisti

La campana a morte per i giornalisti suona in Iraq per la 152/ma volta dopo l’omicidio di un giornalista di una stazione radio

La campana a morte per i giornalisti suona in Iraq per la 152/ma volta dopo l’omicidio di un giornalista di una stazione radio

La Federazione Internazionale dei giornalisti ha condannato l’omicidio del giornalista iracheno Raed Qaeies, con cui sale a 152 il numero dei giornalisti uccisi in Iraq dall’inizio della guerra del 2003. Qaies, 29 anni, secondo il Sindacato Iracheno dei giornalisti, è stato ucciso sabato scorso nella zona sud della città. Lavorava per la stazione radio Sawt Al Iraq (La Voce dell’Iraq). Si occupava inoltre delle notizie d’economia per Radio Somer, di proprietà del canale tv satellitare Somer. “L’incessante ondata di violenza che questa guerra civile non dichiarata porta con sé continua ad investire i media,” ha detto il Segretario Generale Aidan White. “Con la questione della sicurezza che ci scappa di mano, i giornalisti rischiano ogni giorno di venire uccisi da un numero svariato di gruppi. Ecco perché non è possibile fornire delle notizie certe dal punto di vista critico o investigativo. Ogni giorno è latore di notizie di episodi di cronaca appena accaduti, e non prevedibili. La situazione costituisce una terribile minaccia alla libertà di stampa e alla democrazia in Iraq.” Qaies è stato il quattordicesimo giornalista ad essere ucciso in Iraq questo mese. La scorsa settimana 11 dipendenti sono stati uccisi durante un attacco al canale satellitare Al Shaabiya. L’11 Ottobre, il corpo di Azad Mohammad Hassan, che lavorava per la stazione radio Dar Al Salam, è stato ritrovato a Baghdad una settimana dopo che era stato rapito da reparti armati sconosciuti. Il 4 Ottobre, Jassem Hamad Ibrahim, un autista del canale televisivo di stato Al-Iraqiya, è stato ucciso a Mosul da uomini armati non identificati. I giornalisti di stanza in Iraq lavorano sotto la minaccia costante di rapimento, assalto e omicidio da parte di diversi gruppi. Le forze armate irachene e statunitensi hanno trattenuto dei giornalisti per mesi o addirittura per anni senza alcuna imputazione. La Federazione Internazionale dei Giornalisti sta facendo delle pressioni al Governo iracheno e a quello degli Stati Uniti affinché si impegnino sul fronte della protezione dei giornalisti e della libertà di stampa e perché portino in tribunale coloro che prendono di mira i giornalisti con attacchi violenti.

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