Isole Fiji, giornali e tv ridotti al silenzio dai militari

Il colpo di Stato militare in atto alle isole Fiji sta minacciando anche la libertà di stampa. Truppe armate hanno circondato gli edifici governativi della capitale Suva, che comprendono l’ufficio del primo ministro Laisenia Qarase.

Le truppe governative hanno cercato di opporsi, ma lo stesso Qarase ha detto alla radio neozelandese che i rivoltosi le hanno neutralizzate e ha parlato di golpe. E qualche ora dopo il capo delle forze armate, contrammiraglio Voreq Bainimarana, ha annunciato di aver preso il controllo del governo. Nelle ore immediatamente successive l’emittente televisiva pubblica ha bloccato la programmazione di notiziari e trasmissioni d’informazione, mentre i giornalisti stranieri sono stati “invitati” a non coprire determinati eventi. La tv pubblica ha annunciato che “il servizio informativo non riprenderà fino a quando non si avrà la certezza di poter trasmettere in maniera libera, indipendente e senza censura”. Le due emittenti radiofoniche private, Radio Fiji e Communications Fiji, hanno ricevuto la visita dei militari, che hanno imposto loro una censura preventiva; i soldati circondano tuttora gli uffici che ospitano le radio. Il principale quotidiano locale, il Fiji Times, non è in edicola a seguito delle minacce ricevute. In un articolo sul suo sito Internet (www.fijitimes.com), si legge che soldati armati hanno fatto irruzione nella redazione chiedendo di non pubblicare materiale di “propaganda ostile nei confronti del governo militare”. Il direttore del giornale, Tony Yianni, ha tentato di difendere il diritto alla pubblicazione di commenti indipendenti ma ha poi deciso, vista l’ostilità dei militari, di fermare la pubblicazione. (9Colonne)