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Internazionale 30 Ott 2006

Libertà di stampa, Osce denuncia gestione discrezionale degli accrediti

Un Rapporto europeo fa luce su un’insidiosa forma di censura: la gestione discrezionale e spesso arbitraria degli accrediti ai giornalisti. L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha realizzato il dossier mettendo al lavoro il suo Ufficio per la libertà dei media.

Un Rapporto europeo fa luce su un’insidiosa forma di censura: la gestione discrezionale e spesso arbitraria degli accrediti ai giornalisti. L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha realizzato il dossier mettendo al lavoro il suo Ufficio per la libertà dei media.

Il Rapporto intende ricordare ai 56 paesi membri OSCE che un uso trasparente e corretto degli accrediti è parte del loro impegno per la libertà di stampa. E’ inoltre una risposta ai governi che hanno utilizzato gli accrediti quale forma di pressione e di censura preventiva per estromettere di fatto i giornalisti indipendenti e punire le voci fuori dal coro. Uno degli episodi che hanno portato alla stesura del dossier accadde nel maggio 2005 ad Andijan, Uzbekistan, quando l’esercito sparò sui manifestanti, uccidendone un numero imprecisato. Nelle settimane successive, il governo del presidente Karimov revocò i permessi e gli accrediti ai reporter che tentavano di raggiungere la zona; la BBC era tra gli esclusi. Altri paesi segnalati nel dossier, la Bielorussia, la Russia, il Turkmenistan e gli Stati Uniti. (9Colonne)

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