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Internazionale 21 Set 2006

Per i giornalisti è l’Iraq il paese più pericoloso del mondo

Oltre tre morti ogni mese: questo il macabro passo col quale vengono assassinati i giornalisti in giro per il mondo, con il poco invidiabile primato di posto più pericoloso per i reporter che spetta all’Iraq.

Oltre tre morti ogni mese: questo il macabro passo col quale vengono assassinati i giornalisti in giro per il mondo, con il poco invidiabile primato di posto più pericoloso per i reporter che spetta all’Iraq.

Sono i risultati evidenziati dal rapporto del Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), organizzazione no-profit con sede a New York, che ieri ha pubblicato lo studio secondo il quale negli ultimi 15 anni 580 giornalisti sono stati uccisi per cause da ricondursi direttamente alla loro attività professionale. I Paesi più letali per i reporter dal 1991 a oggi sono stati l’Iraq, che ha fatto registrare 78 assassini, l’Algeria (60), la Russia (42) e la Colombia (37). Solo nel 2006 sono stati uccisi 31 giornalisti, dei quali 20 in Iraq, mentre nel 2005 i morti furono 47, 22 dei quali erano cronisti iracheni che stavano raccontando la guerra. Secondo il Cpj sono 60 i giornalisti iracheni uccisi dal marzo 2003, da quando cioè le truppe statunitensi invasero il Paese. (9Colonne)

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