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Internazionale 06 Feb 2007

Rapporto Cpj (Committee to protect journalists): “E’ l’Iraq il luogo più pericoloso per i giornalisti”

E' l'Iraq il luogo più pericoloso in assoluto anche per i giornalisti, ma con 55 giornalisti morti ''per lavoro'' nel 2006 in tutto il mondo, e il numero degli arresti salito a 134, la difesa dell'informazione in tutti i continenti è una battaglia sempre più urgente.

E' l'Iraq il luogo più pericoloso in assoluto anche per i giornalisti, ma con 55 giornalisti morti ''per lavoro'' nel 2006 in tutto il mondo, e il numero degli arresti salito a 134, la difesa dell'informazione in tutti i continenti è una battaglia sempre più urgente.

Lo segnala il 'Committee to protect journalists' (Cpj, Comitato per la Protezione dei Giornalisti), nel suo ultimo rapporto annuale 'Attacks on the press in 2006', presentato oggi a Washington. Nel 2006, sono stati uccisi in Iraq 32 dei 55 giornalisti ammazzati in tutto il mondo, il maggior numero in un unico Paese mai registrato dal Cpj in un anno. Tra loro 30 erano iracheni. Ma nonostante il Medio Oriente rimanga la zona più 'calda' per il numero di giornalisti scomparsi nel 2006, non è meno allarmante la situazione in altre parti del mondo: Russia, Cina e America latina. Il 2006 sarà anche ricordato per essere l'anno in cui è stata uccisa la giornalista russa Anna Politkovskaya, una delle voci più critiche verso il governo di Mosca. Un omicidio per il quale è sospettato il coinvolgimento del presidente russo Vladimi Putin. E per i giornalisti il pericolo viaggia anche sul web. Uno su tre tra i giornalisti arrestati in tutto il mondo è un blogger o lavora in qualche modo su Internet. Un mezzo che in Cina ci si affretta a imbavagliare con espedienti che apparentemente non ne limitano l'accesso ma determinano quali siano i contenuti 'visibili', stando a quanto mette in evidenza il rapporto. E il Cpj non manca di menzionare anche l'Italia per il caso Mario Spezi, in particolare il fatto che al momento dell'arresto non sia stato prodotto un mandato e Spezi non veniva informato su dove lo stessero portando. Mario Spezi è stato accusato di voler inquinare le prove in un processo per omicidi attribuiti al mostro di Firenze. (ANSA)

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