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Internazionale 24 Ott 2006

Zimbabwe, un sito per far rinascere il giornalismo d’inchiesta

In un paese, lo Zimbabwe, in cui il giornalismo investigativo è pressoché estinto, una squadra di professionisti locali e di giornalisti internazionali ha creato una pubblicazione indipendente online.

In un paese, lo Zimbabwe, in cui il giornalismo investigativo è pressoché estinto, una squadra di professionisti locali e di giornalisti internazionali ha creato una pubblicazione indipendente online.

Il giornalista Goeffrey Nyarota ha avviato il sito “Zimbabwe Times.com” dagli Stati Uniti, con il supporto di professionisti di Zimbabwe, Sud Africa e Gran Bretagna. Il sito Internet offre inchieste e analisi di fatti praticamente “intoccabili” per la stampa locale. Una ricerca del Comitato per la Protezione dei Giornalisti (CPJ) ha rivelato alcuni giorni fa che centinaia di giornalisti della Repubblica africana vivono in esilio per poter svolgere la loro professione, e i loro servizi sullo Zimbabwe sono spesso incompleti a causa della distanza, delle scarse fonti locali e soprattutto del severo controllo governativo. L’Europarlamento si è occupato nei giorni scorsi dello Zimbabwe per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il fatto che “la disastrosa situazione economica, politica e umanitaria del paese continua a deteriorarsi e la cosiddetta ‘Operazione Murambatsvina’ (‘Spazza via l’immondizia’, iniziativa del governo per abbattere baracche e luoghi di ritrovo dei senzatetto) ha lasciato nel bisogno 700.000 persone mentre oltre 4 milioni di zimbabwani rischiano di morire di fame e sopravvivono grazie agli aiuti alimentari, mentre la repressione politica prosegue indisturbata”. Si è inoltre sottolineato che “il governo dello Zimbabwe ha presentato un disegno di legge sulle intercettazioni delle comunicazioni che consentirà all’esercito, ai servizi di spionaggio, alla polizia e all’ufficio del presidente di controllare la corrispondenza e-mail, l’accesso a internet e le conversazioni telefoniche”. (9Colonne)

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