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Da sinistra: Michele Albanese, Giuseppe Soluri, Giovanni Bombardieri e Carlo Parisi (Foto Giornalistitalia.it)
Associazioni 03 Set 2018

Calabria, sindacato e Odg incontrano il procuratore Bombardieri: «Pugno duro contro chi minaccia i cronisti»

A Reggio Calabria la seconda tappa del giro di ricognizione sul ruolo e lo stato di salute dell'informazione in regione promosso da Assostampa e Ordine. Al centro dell'incontro i temi delle intimidazioni ai giornalisti, l'importanza di garantire il sistema informazione tutelando le aziende serie e regolari e i giornalisti qualificati, il problema delle fake news.

'Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure'».  È ricordando l'articolo 21 della Costituzione che il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, ha accolto il segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, il delegato Fnsi alla legalità, Michele Albanese, e il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, in occasione della seconda tappa del giro di ricognizione sul ruolo e lo stato di salute dell'informazione in Calabria.

«Un incontro cordiale – si legge su Giornalistitalia.it – e, per molti aspetti, appassionato, denso di proposte, intese e speranze, quello che, al Cedir di Reggio Calabria, ha concluso il confronto tra i rappresentanti degli istituti di categoria dei giornalisti con i titolari delle Direzioni Distrettuali Antimafia calabresi. La Procura diretta da Bombardieri ha, infatti, competenza sulla provincia di Reggio Calabria, mentre quella di Catanzaro, retta da Nicola Gratteri, protagonista della prima tappa, ha anche quella sulle province di Cosenza, Crotone e Vibo Valentia».

Bombardieri, reggino come Gratteri, si è insediato appena il 22 maggio scorso, ma – aveva anticipato Gratteri ai rappresentanti di Assostampa e Ordine regionali – «è uomo onesto che ha il senso dell'organizzazione dell'ufficio e, soprattutto, l'intelligenza necessaria per distinguere subito chi è sincero e chi recita una parte». Dote importante in una provincia come quella di Reggio Calabria nella quale è presente, e in maniera pesante, «la cosiddetta zona grigia, non molto meno pericolosa della 'ndrangheta cruda e violenta».

Considerazione che ha subito chiamato in causa un argomento delicato, quello delle minacce e intimidazioni a danno dei giornalisti: «Occorre un impegno serrato e costante – hanno chiesto al procuratore i rappresentanti di sindacato e Ordine dei giornalisti – per far luce sugli episodi che vedono vittime gli operatori dell'informazione e assicurare alla giustizia gli autori di tali vergognose azioni».

Appello che Bombardieri ha accolto senza alcun indugio, sottolineando la propria «fermezza nel perseguire i colpevoli degli atti di violenza e intimidazione ai giornalisti: è inaudito che i professionisti dell'informazione, in Calabria come altrove, debbano temere per la propria incolumità semplicemente perché garantiscono alla comunità civile un diritto sacrosanto».

Sul tappeto, quindi, l'importanza di garantire il sistema informazione, tutelando le aziende serie e regolari. «Una lotta possibile e vincente – hanno incalzato Parisi, Soluri e Albanese – se portata avanti con l'impegno e il controllo di tutte le forze in campo. A cominciare dal contrasto all'abusivismo: se l'informazione non è fatta da giornalisti e da giornali qualificati, seri e scrupolosi, il rischio è altissimo. Per i lavoratori, certo, ma anche per la collettività, troppo spesso costretta a fare i conti con notizie false messe in giro, magari sui social, da falsi giornalisti o da chi li scimmiotta».

Quelle «fake news – hanno ribadito i rappresentanti di sindacato e Ordine dei giornalisti della Calabria – che continuano ad avvelenare la buona informazione lasciando passare falsità e messaggi sbagliati: occorre fare fronte comune per tutelare verità, professionalità e lavoro nel rispetto, ancora una volta, della legalità».

A cominciare dalle modalità di accesso alle conferenze stampa che «dev'essere consentito solo ai giornalisti – hanno rilevato Parisi, Soluri e Albanese – e, a tal fine, è indispensabile una selezione nell'accredito per far sì che partecipino giornalisti veri e qualificati o comunque giornalisti freelance che lavorino per testate regolari. Non quanti si improvvisano  giornalisti scrivendo su un blog o, peggio, sui social network, e che non fanno altro che creare confusione e concorrenza sleale a danno di quelle aziende che, invece, rispettano professionalità, dignità e lavoro. In una parola, la legge».

«Allo stesso modo – è stato l'ultimo punto all'ordine del giorno in un incontro che alla formalità ha preferito l'operatività –  non bisogna inviare comunicati stampa a chiunque, specie sui social».

In sintonia con il procuratore Bombardieri, conclude il resoconto pubblicato da Giornalistitalia, «sia il sindacato che l'Ordine dei giornalisti hanno assicurato la massima disponibilità a fornire tutti gli elementi caratterizzanti delle testate regolarmente registrate e qualificate e, soprattutto, rispettose del lavoro e della dignità professionale dei giornalisti. Perché è anche su questo piano che si gioca la battaglia per la legalità: attraverso la difesa e la tutela del lavoro».

@fnsisocial

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