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Cronaca 19 Gen 2012

Calci e bastonate, a Vicenza giornalista malmenato"Noi collaboratori siamo pagati poco e troppo esposti"

Botte, calci e minacce di morte al giornalista Antonio Gregolin che ha “denunciato” il 10 gennaio da queste colonne l'abbattimento di alberi secolari tra Montegalda e Montegaldella. Guarirà in una settimana, come hanno accertato i sanitari del San Bortolo che lo hanno medicato. L'altra sera verso le 22.30 Gregolin, 43 anni, stava camminando verso casa quando è stato proditoriamente colpito a calci, spintoni e sputi, oltre a essere stato minacciato e colpito con un bastone, da Francesco Marcolin, 56 anni, residente in via Rialto a Montegaldella, proprietario di uno degli alberi citati nell'articolo, senza che per altro fosse specificato il suo nome.

Botte, calci e minacce di morte al giornalista Antonio Gregolin che ha “denunciato” il 10 gennaio da queste colonne l'abbattimento di alberi secolari tra Montegalda e Montegaldella. Guarirà in una settimana, come hanno accertato i sanitari del San Bortolo che lo hanno medicato. L'altra sera verso le 22.30 Gregolin, 43 anni, stava camminando verso casa quando è stato proditoriamente colpito a calci, spintoni e sputi, oltre a essere stato minacciato e colpito con un bastone, da Francesco Marcolin, 56 anni, residente in via Rialto a Montegaldella, proprietario di uno degli alberi citati nell'articolo, senza che per altro fosse specificato il suo nome.

«In questo articolo - spiega il cronista - il sindaco di Montegaldella segnalava il ripetersi di danni a grandi alberi del paese. L'ultimo ad essere abbattuto in ordine di tempo per mano del Marcolin era stato il grande e simbolico platano di via Fontanelle a Montegaldella. Il fatto è stato subito preso come spunto dal sindaco Dainese che aveva annunciato provvedimenti di Giunta per fermare eventuali altri scempi». L'articolo serviva a sensibilizzare l'opinione pubblica verso quel patrimonio verde che in questa area vanta ancora alcuni lembi di antica foresta planiziale. Sensibilità mancata a Marcolin che, sentendosi tirato in ballo, ha pensato bene di farsi giustizia da solo, con premeditazione. Gregolin è stato seguito a distanza da Marcolin che si trovava al bar prima di raggiungerlo. Poco dopo l'uomo è salito in macchina e, osservando il tragitto di Gregolin, prima ha rallentato e poi atteso che questo passasse vicino alla sua casa. «Imboccata via Rialto all'improvviso è sbucato Marcolin dicendomi: “Sei tu che hai scritto l'articolo sugli alberi?”. Mi sono limitato a rispondergli: “Perché?”». Da qui la furia di insulti, calci e spintoni. Quindi Marcolin ha brandito un bastone, scagliandosi nuovamente contro il giornalista. Attimi di concitazione e terrore con il Gregolin impegnato a schivare il fendente, con l'uomo che urlando ha richiamato l'attenzione della moglie Daniela che cercava di placare la foga del marito. «In quegli istanti - ricorda Gregolin - ho rivisto l'icona di rabbia difficilmente descrivibile che vidi nelle facce dei serbi del Kosovo quando fummo attaccati nel 2009 a Mitrovica insieme alle forze Onu». Col bastone in mano, mentre cercava di infierire su Gregolin, l'uomo gridava: «Ti ammazzo, ti ammazzo». Il cronista spiega che è stata la moglie dell'aggressore ad evitare il peggio e approfittando del parapiglia a un certo punto l'uomo è fuggito. Avvisato il 112, la pattuglia dei carabinieri ha invitato Gregolin ad una visita di controllo al pronto soccorso di Vicenza, dove è stato dimesso alle sei del mattino con 7 giorni di prognosi, con qualche ematoma alla gamba, escoriazioni e uno choc emotivo. «Sono amareggiato perché le motivazione di un tale attacco parlano da sole - conclude Gregolin - anche perché si tratta di un deliberato gesto da parte di un mio compaesano. Non l'avrei mai immaginato. La cosa più inquietante è il futile movente, come quello di un albero, a fare sprigionare tanta furia gratuita». Il giornalista ha preannunciato che si rivolgerà a un avvocato per adire le vie legali, chiedendo giustizia sia sul piano penale che su quello civile per l'inqualificabile e oltraggioso episodio.
di G.D.V. (Da il Giornale di Vicenza del 19 gennaio 2012)

SOLIDARIETA DEL SINDACATO GIORNALISTI  E UNIONE CRONISTI VENETI Il Sindacato giornalisti del Veneto e l'Unione cronisti del Veneto hanno espresso la propria solidarietà al collega Antonio Gregolin che è stato preso a bastonate e minacciato per avere scritto un articolo sul taglio di alberi secolari in un comune del Vicentino. Il collaboratore del Giornale di Vicenza e del mattino di Padova, ha riportato lesioni guaribili in una settimana. In merito agli attestati di solidarietà il collega ha detto: "Noi collaboratori siamo l'ultima ruota del carro, ci pagano poco ma siamo molto esposti. Ritengo comunque molto importante il nostro ruolo che svolgiamo con passione. Spero che almeno il mio caso sia utile alla sensibilizzazione sulla situazione dei collaboratori messa in discussione anche dalle nuove leggi sulla professione". 

 

SOLIDARIETA’ AL COLLEGA FREELANCE AGGREDITO IN VENETO
DALLA COMMISSIONE LAVORO AUTONOMO DELLA FNSI

Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al collega freelance veneto Antonio Gregolin: per fare informazione si può anche essere vilmente aggrediti e bastonati. E, per aggiunta, se si è freelance e si è poi costretti a una degenza, ci si rimette anche in termini di mancati (e spesso miseri) guadagni. Perché il freelance che non può lavorare non incassa alcuno stipendio: il freelance non è garantito neppure in questo.
Giovanni Rossi, segretario generale aggiunto e Maurizio Bekar,
Coordinatore, delegati alla Commissione nazionale lavoro autonomo Fnsi

PREOCCUPAZIONE PER IL GIORNALISTA AGGREDITO E PICCHIATO A VICENZA
L'Ordine dei giornalisti del Veneto esprime solidarietà al collega Antonio Gregolin e preoccupazione per l'episodio di violenza di cui è rimasto vittima a Montegaldella, in provincia di Vicenza, dove lavora come collaboratore del Giornale di Vicenza.
Gregolin è stato preso a calci e bastonate, l'altra sera, a seguito di un articolo di denuncia in relazione all’abbattimento di alcuni alberi secolari tra Montegalda e Montegaldella. Il giornalista è stato seguito a distanza e poi aggredito in maniera vile. L'episodio è l'ennesima conferma del clima nel quale sono costretti a lavorare i giornalisti, sempre più spesso minacciati e intimiditi. per il solo fatto di svolgere con correttezza il proprio compito, quello di informare i cittadini. L'Ordine dei giornalisti del Veneto chiede che l'autore dell'aggressione sia perseguito e invita le autorità competenti a garantire ai giornalisti le condizioni pe r svolgere la professione con autonomia e indipendenza.
Ordine dei giornalisti del Veneto
VENEZIA, 19 GENNAIO 2012

 

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