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Sindacale 18 Nov 2010

Fnsi: “Se EPolis intende riprendere le pubblicazioni in alcune regioni, prima saldi i debiti nei confronti dei giornalisti e degli enti di previdenza e assistenza della categoria”

“Continua a suscitare preoccupazione la vicenda di EPolis, il circuito di giornali semi gratuiti che ha cessato le pubblicazioni nel settembre scorso e che ora potrebbe – secondo diverse indiscrezioni di stampa e non solo – rientrare nel circuito con nuovi abiti societari. Le ombre che ancora permangono e soprattutto i debiti non ancora onorati, benché le scadenze siano state fissate in un accordo siglato al Ministero del Lavoro, nei confronti dei giornalisti, che attendono il pagamento di tre mesi di stipendi arretrati e degli istituti previdenziali, restano un’ipoteca pesante sul futuro.

“Continua a suscitare preoccupazione la vicenda di EPolis, il circuito di giornali semi gratuiti che ha cessato le pubblicazioni nel settembre scorso e che ora potrebbe – secondo diverse indiscrezioni di stampa e non solo – rientrare nel circuito con nuovi abiti societari. Le ombre che ancora permangono e soprattutto i debiti non ancora onorati, benché le scadenze siano state fissate in un accordo siglato al Ministero del Lavoro, nei confronti dei giornalisti, che attendono il pagamento di tre mesi di stipendi arretrati e degli istituti previdenziali, restano un’ipoteca pesante sul futuro.

Il Sindacato dei giornalisti non potrà guardare con positività nessuna iniziativa di ripresa di EPolis senza che siano prima garantiti gli obblighi sociali, per i quali, peraltro, la società che ha curato e gestito EPolis fino all’interruzione dell’attività si è impegnata a saldare i crediti privilegiati dei lavoratori e degli istituti di assistenza e di previdenza entro termini precisi  che non sono stati più rispettati.  La ripresa di un giornale è di per se un fatto positivo, soprattutto se arricchisce il pluralismo dell’informazione. Ma non lo è in assoluto, se ciò avviene a fronte di un rischio di impresa che non sia pienamente assunto e che possa successivamente scaricarsi sulla collettività.

La solidarietà della Fnsi verso i colleghi collocati in cassa integrazione (118 giornalisti su 146 in totale dipendenti) è immutata e sarà totale oggi e domani. Ma gli impegni verso i colleghi non coprono e non copriranno mai le responsabilità degli imprenditori. Ecco perché, a fronte delle notizie di nuove aperture di EPolis, anche in città diverse dal precedente insediamento, con nuove denominazioni societarie, sono indispensabili la massima trasparenza  e la certificazione di garanzie economiche precise sugli obblighi sociali. In caso contrario, senza titubanze, la categoria renderà chiaro che non è e non sarà editore complementare di alcuno”.

@fnsisocial

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