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Cronaca 03 Apr 2006

Giornalista aggredita a Bologna da un gruppo di individui incappucciati e armati di bastoni durante una manifestazione antifascista Solidarietà da parte dell'Assostampa, dell'Ordine e di varie forze politiche

L'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna ed il Comitato di Redazione de ''il Resto del Carlino'' esprimono ''la più ampia solidarietà alla collega Rita Bartolomei, vittima di un'aggressione sabato pomeriggio a Bologna da parte di non meglio identificati soggetti incappucciati che le hanno strappato e bruciato il taccuino, cercando di impedirle di svolgere il lavoro di cronista e di raccontare quanto stava accadendo. Un episodio di grave violenza che deve trovare la più ferma condanna da parte di tutti''.

L'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna ed il Comitato di Redazione de ''il Resto del Carlino'' esprimono ''la più ampia solidarietà alla collega Rita Bartolomei, vittima di un'aggressione sabato pomeriggio a Bologna da parte di non meglio identificati soggetti incappucciati che le hanno strappato e bruciato il taccuino, cercando di impedirle di svolgere il lavoro di cronista e di raccontare quanto stava accadendo. Un episodio di grave violenza che deve trovare la più ferma condanna da parte di tutti''.

Anche il presidente del Consiglio provinciale di Bologna, Maurizio Cevenini (Ds) ha espresso solidarietà alla giornalista ''per la vile aggressione''. Solidarietà ''che credo di potere estendere a tute le forze politiche del consiglio provinciale'. (ANSA) ''Ancora una volta un giornalista ha fatto le spese del clima politico che avvelena questi ultimi giorni di campagna elettorale. Stavolta però non si è trattato della solita aggressione verbale, solitamente spiacevole ma senza conseguenze''. Così il presidente dell'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna, Gerardo Bombonato, ha condannato in una nota l'episodio di cui è stata vittima una giornalista a San Lazzaro, alle porte di Bologna. ''La collega Rita Bartolomei - prosegue la nota - stava facendo il suo mestiere quando è stata minacciata da un gruppo di facinorosi col volto coperto e armato di bastoni, mescolatisi ai manifestanti, che le ha strappato e bruciato il blocco notes, il suo strumento di lavoro. L'accaduto, di una gravità estrema, ci rimanda indietro negli anni e ci riporta alla mente altri roghi più funesti. Un'epoca che credevamo irrimediabilmente morta e sepolta. E' inaudito, inaccettabile e vergognoso che ancora oggi venga impedito a un giornalista di fare il proprio dovere e venga messo in discussione il libero esercizio della professione. L'accesa contesa politica non può essere un pretesto per limitare la libertà di stampa. L'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna, preoccupato per l'escalation in atto, dice basta alle aggressioni di ogni tipo e si schiera al fianco della collega Bartolomei esprimendole - conclude Bombonato - pieno sostegno e solidarietà, nella certezza che continuerà a svolgere il suo lavoro con la tenacia e la precisione che le sono proprie''. Di ''grave episodio di intolleranza'' parla anche la Federazione Prc di Bologna, che ha espresso ''la propria totale solidarietà nei riguardi della cronista, alla quale è stato impedito di svolgere il proprio lavoro a causa di un gesto intimidatorio e inaccettabile. I responsabili di questo atto - precisa la nota - nulla hanno a che fare col Prc né con le altre reti di movimento e associazioni che hanno aderito alla manifestazione di oggi. Il nostro partito ha sempre avuto e sempre avrà il massimo rispetto per il lavoro dei giornalisti, al di là delle condivisioni o meno delle valutazioni espresse dai singoli. Pertanto - conclude Rifondazione - ribadiamo la nostra stima e solidarietà nei confronti di Rita Bartolomei''. (ANSA) Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori, con l'ex assessore comunale Silvana Mura e il consigliere regionale Paolo Nanni hanno espresso, in una nota, la loro ''più sentita solidarietà e stima a Rita Bartolomei, giornalista del Resto del Carlino, vittima ieri di un'aggressione e di un gesto intimidatorio odioso in tempi di democrazia''. Alla cronista è stato strappato di mano e poi bruciato il blocco degli appunti, da alcuni incappucciati, forse black bloc o di matrice anarchica, che lei stessa definisce 'intrusi' ad una manifestazione antifascista a San Lazzaro, alle porte di Bologna, indetta anche dal Prc, che ha già espresso non solo la propria estraneità ma anche la condanna dell'aggressione. Il presidio intendeva protestare contro Alternativa sociale che avrebbe dovuto manifestare a San Lazzaro ma che ha poi tenuto un comizio non autorizzato in una piazza del centro di Bologna. ''E' impensabile - hanno aggiunto Di Pietro, Mura e Nanni - che oggi un giornalista nell'esercizio del suo mestiere debba subire tale vili attacchi, echi di un tempo che pensavamo sepolto per sempre: la libertà di stampa è un bene fondamentale per una democrazia''. ''Piena e sentita solidarietà'' è stata manifestata anche dalla Rosa nel Pugno di Bologna: per il coordinatore Franco Franchi la cronista è stata ''vittima di una incivile e inqualificabile aggressione. In questo modo - ha proseguito - si offende il diritto a svolgere un dovere professionale e si ledono i principi democratici che consentono a tutti di manifestare nell'ambito delle regole poste dalla civile convivenza e dalla legge''. Per Angelo Piazza, candidato alla Camera e già ministro, ''bisogna riflettere sulle condizioni da cui scaturiscono questi fatti inqualificabili che tutti i partiti devono totalmente condannare. Anche la scelta delle candidature proposte dai partiti politici non può prescindere da quei criteri di opportunità che richiamano fermamente la disponibilità anche individuale a valorizzare il confronto democratico e a respingere ogni e qualsiasi indulgenza verso la violenza''. (ANSA)

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