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Associazioni 02 Feb 2006

I freelance travestiti da fantasmi al convegno di Milano sulla legge Biagi. Negri (Alg): "Discutiamo delle legge 30, ma non dimentichiamo che gli editori vogliono ridurre il costo del lavoro del 35 per cento"

I Freelance sono usciti dal silenzio e dalla invisibilità. Mascherati da fantasmi si sono presentati al convegno dedicato alla legge Biagi e organizzato dall'Associazione lombarda dei giornalisti al Circolo della Stampa di Milano.

I Freelance sono usciti dal silenzio e dalla invisibilità. Mascherati da fantasmi si sono presentati al convegno dedicato alla legge Biagi e organizzato dall'Associazione lombarda dei giornalisti al Circolo della Stampa di Milano.

«Non bisogna enfatizzare la legge Biagi, forse è il caso di non parlarne per un pò e concentrarsi sul fatto che gli editori vogliono tagliare qualcosa come il 35% del costo del lavoro». Lo ha affermato Giovanni Negri, il presidente dell'Associazione lombarda dei giornalisti (Alg) riferendosi al rinnovo contrattuale Fnsi-Fieg a un convegno sulla legge 30 organizzato dal sindacato a Milano. «Il rischio è che parlando sempre e solo di Biagi, di cui non nascondo limiti e difetti - ha sottolineato il presidente dell'Alg - si rischi di cedere sul costo del lavoro, gli scatti di anzianità per i giovani e gli assunti o sugli aumenti contrattuali». «Secondo me - ha approfondito Negri - si sono usati toni esagerati visto che nel nostro contratto esiste già il part-time, i contratti a termine sono possibili in maniera ampia e gli editori hanno esplicitamente detto che non sono interessati al lavoro somministrato, ripartito e intermittente. Ciò dovrebbe favorire una contrattazione per governare il 'nuovo' e invece si alzano le bandiere delle pregiudiziali e non si parla della questione centrale riferita all'abbassamento del costo del lavoro voluta dagli editori che se passasse metterebbe in crisi l'istituto di previdenza dei giornalisti e la cassa mutualistica». (ANSA) I Freelance sono usciti dal silenzio e dalla invisibilità. Mascherati da fantasmi si sono presentati questa mattina al convegno dedicato alla legge Biagi e organizzato dall'Associazione lombarda dei giornalisti al Circolo della Stampa di Milano. Una provocazione giocata sul filo dell'ironia per manifestare davanti al sottosegretario al Welfare Alberto Brambilla e ai numerosi invitati il disagio dei freelance, giornalisti senza editore che rivendicano un ruolo nella piattaforma contrattuale e pretendono un vero tariffario anche per garantire libertà di stampa e diritto all’informazione. I freelance assicurano in media il 70 per cento della copertura di notizie pubblicata quotidianamente, ma lavorano nell’ombra, hanno compensi irrisori, a volte offensivi della dignità dei lavoratori, come 1 euro lordo a notizia, oppure attendono fino a 13 mesi per ricevere quanto dovuto per gli articoli. Non hanno accordi preliminari, quindi tutto si basa sulla parola, con il rischio di concordare un prezzo per un servizio e vedersene un altro, dimezzato, al momento di riscuotere. Numerosi gli slogan su cartelli e volantini. “Informare e non essere: questo è il freelance”, “Pagamento a 30 gg: Decreto Legge 231/02. Pagamento da 60 a 500 gg: realtà 2006”, “Garanzie, tutele, diritti. Mission Impossibile” ma anche “Informazione di qualità. Massima professionalità. Compenso da carità” e, con un’attenzione alle agitazioni contrattuali in corso: “Molto ci sfruttano. Tanto ci maltrattano. Nel contratto non ci trattano”. Con questa prima uscita pubblica, i freelance, "schiavi dell’informazione", rompono le catene del silenzio. Senza Bavaglio Ha funzionato. La prima uscita dei fantasmi freelance di Senza Bavaglio è stata un vero successo Vestiti da fantasmi, con cartelli ironici, e assolutamente zitti, nella nostra prima uscita pubblica, noi freelance, "schiavi dell'informazione", abbiamo rotto le catene del silenzio. Tanti i complimenti da parte dei colleghi presenti il 2 febbraio al Circolo della Stampa di Milano, ma anche cenni positivi da parte di Ferruccio De Bortoli, direttore de Il Sole 24 Ore, di Alfonso Gianni, capogruppo del Prc nella Commissione Lavoro della Camera e anche da Michele Tiraboschi, docente all'Università di Modena. Questa la cronaca di una azione durata pochi minuti, ma che rimarrà nel tempo. Dopo l'intervento iniziale, quando l'operatore Rai ha acceso la telecamera, Simona Fossati e Marilisa Verti si sono alzate e hanno cominciato a distribuire i volantini per distogliere l'attenzione dai freelance che stavano indossando il lenzuolo da fantasma e sollevando i cartelli con gli slogan. Tra i presenti, stupore, ma anche ammirazione per come siamo riusciti a rendere 'visibile' il problema degli 'invisibili', in modo ironico, graffiante, educato, ma senza nulla lasciare al caso. Abbiamo dimostrato che esistiamo, ci siamo e sappiamo anche organizzarci con modalità nostre. Le portavoci, Simona Fossati e Marilisa Verti, seguite passo passo dalla scorta di Tiraboschi, che le aveva identificate come responsabili, hanno parlato con TeleLombardia, con Antenna Tre e con Agr, che dovrebbe mandare in onda servizi su tutto il territorio nazionale. Rai 3 c'era ma non ha dimostrato particolare interesse per l'evento, il primo in Italia che porta alla luce il problema dei freelance. Siamo stati ripresi invece da un giornalista di Report e sono state scattate numerose fotografie. Due colleghe hanno preparato un reportage fotografico sull'evento e girato un video. Presto troverete tutto nel sito www.senzabavaglio.info Il successo di questa iniziativa ci spinge a farne altre, ovunque se ne presenti la possibilità: è ora che i fantasmi dell'informazione comincino a uscire dall'invisibilità e inizino, con la loro presenza, a turbare le notti degli editori, creando un grande movimento di opinione. La preparazione è semplice, gli slogan ci sono già. Tra i tanti: "Informare e non essere: questo è il freelance", " L'Editore rampante, il Giornalista dimezzato, il Compenso inesistente", "Pagamento a 30 gg: Decreto Legge 231/02. Pagamento da 60 a 500 gg: realtà 2006", "Garanzie, tutele, diritti. Mission Impossible" ma anche "Informazione di qualità. Massima professionalità. Compenso da carità" e, con un'attenzione alle agitazioni contrattuali in corso: "Molto ci sfruttano. Tanto ci maltrattano. Nel contratto non ci trattano" I Freelance di Senza Bavaglio

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