La crisi siriana, con lo sciopero generale che prosegue in tutto il Paese e il numero dei morti che supererebbe le 5mila unità, e la notizia della bandiera palestinese che sventola davanti alla sede dell'Unesco a Parigi, ripresa in diretta ieri da tutte le tv arabe, in virtù dell'adesione dell'Anp a questo organismo internazionale, sono i temi protagonisti della stampa araba.
AL-SHARQ AL-AWSAT: Il giornale di proprietà saudita apre anche oggi sulla Siria titolando: "Lo sciopero prosegue nel Paese, i morti dell'intifada superano le 5mila unità". Si legge nell'articolo che "secondo gli attivisti siriani per i diritti umani interpellati dal nostro giornale, le forze di sicurezza terrorizzano i cittadini che aderiscono allo sciopero indetto contro il regime di Bashar al-Assad".
Nella parte centrale della pagina troviamo invece una foto-notizia che mostra la bandiera palestinese sventolare a Parigi, dal titolo: "La bandiera palestinese issata davanti all'Unesco". Di fianco si parla invece di Arabia Saudita perché "il re ha dato il via ad un rimpasto di governo che comprende 4 ministeri". In basso si parla della Tunisia dove si registrano "forti polemiche per la nomina di alcuni parenti dei leader politici nel nuovo governo dopo le voci sulla nomina del genero di Ghannouchi a ministro degli Esteri". Si parla anche dell'incontro avvenuto due giorni fa alla Casa Bianca tra il presidente americano Barack Obama e il premier iracheno Nuri al-Maliki dal titolo: "Obama ad al-Maliki, come potete sostenere al-Assad che è come Saddam?".
AL-QUDS AL-ARABI: Il giornale diretto da Abdel Bari Atwan apre con quanto accaduto ieri in Francia titolando: "La bandiera palestinese sulla sede dell'Unesco a Parigi". Si legge nell'articolo che "a seguire la cerimonia c'era il presidente dell'Anp, Abu Mazen ed una cinquantina di diplomatici che hanno festeggiato l'evento". Di spalla si parla di Siria dove "sono state uccise 39 persone dopo che il regime ha lanciato una guerra aperta contro i soldati disertori".
Si parla anche di Tunisia perché "nella notte è stato proclamato il coprifuoco nei villaggi vicini al confine libico dopo scontri armati avvenuti ieri". Nella parte centrale della pagina si parla della seconda fase delle elezioni in Egitto, che prendono il via oggi, titolando: "Tensioni tra Fratelli Musulmani e salafiti, mentre i liberali si alleano".
AL-HAYAT: Il giornale libanese apre invece sul rimpasto di governo deciso a Riad e titola: "il re saudita ha deciso di nominare quattro nuovi ministri". Di spalla si parla di quanto avvenuto ieri a Parigi e si annuncia che "la bandiera palestinese sventola ora davanti alla sede dell'Unesco".
In basso si affronta il tema della crisi siriana con un articolo dal titolo: "Decine di morti negli scontri a fuoco vicino al confine con la Turchia". Si parla anche della Tunisia dove "ieri ha giurato il nuovo presidente Marzouqi il quale chiede la riconciliazione e promette di difendere la democrazia".
EL-KHABAR: Il giornale algerino apre su quanto accade nella vicina Libia e titola: "Tripoli chiede aiuto all'Europa e agli Stati Uniti per mettere in sicurezza i suoi confini". Si legge nell'articolo che il leader del Cnt, Mustafa Abdel Jalil, ha annunciato che "Bengasi sarà la capitale economica del paese e la zona orientale vivrà una nuova fase di prosperità". Di spalla si parla di quanto accade in Tunisia perché "durante il suo primo discorso il neo-presidente Marzouqi si è commosso, intanto tutti i ministeri più importanti del futuro governo andranno agli islamici di 'al-Nahdà".
In basso si affronta il tema del terrorismo perché "si va verso una cooperazione più stretta tra i capi di Stato Maggiore di Algeria e Mauritania nella lotta contro i terroristi attraverso l'avvio di operazioni congiunte tra i due eserciti".
AL-ARAB ONLINE: Il giornale giordano apre anche oggi sulla Libia titolando: "Tripoli esprime le proprie riserve sul trattato di amicizia firmato da Gheddafi con l'Italia".
In basso vengono riportate le parole del consigliere del presidente algerino Abdelaziz Bouteflika, Abdelaziz Belkhadem, il quale sostiene che "noi avevamo previsto sin dal 2010 l'ingerenza straniera in nord Africa". Infine di spalla si annuncia che "in Belgio si contano 5 morti per un attacco armato a Liegi". (DUBAI, 14 DICEMBRE - ADNKRONOS/AKI)