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Unione Europea 23 Dic 2014

"Le Monde", sotto scorta giornalista minacciato di morte da lettere anonime. Sospetti su pista corsa

È Gérard Davet. Minacciati anche i figli e la moglie. Quattro lettere anonime ricevute da marzo 2014. Gli inquirenti sospettano la pista corsa. Identificato l’autore della seconda minaccia. Gérard Davet, giornalista francese, redattore del quotidiano Le Monde a Parigi, vive sotto scorta da settembre. Ha ricevuto diverse minacce di morte.

È Gérard Davet. Minacciati anche i figli e la moglie. Quattro lettere anonime ricevute da marzo 2014. Gli inquirenti sospettano la pista corsa. Identificato l’autore della seconda minaccia.
Gérard Davet, giornalista francese, redattore del quotidiano Le Monde a Parigi, vive sotto scorta da settembre. Ha ricevuto diverse minacce di morte.

Negli ultimi anni, insieme al suo collega Fabrice Lhomme, Davet ha rivelato diversi scandali: i casi Bettencourt e Kazakhgate, le intercettazioni di Sarkozy e la mafia corsa in Africa. È in questo contesto che il giornalista ha iniziato a ricevere minacce.
A marzo 2014 la prima intimidazione: alla redazione di Le Monde è arrivata una lettera anonima, indirizzata a lui, contenente un’esplicita minaccia di morte. Il messaggio è firmato “gli amici di Tomi”. Tomi è un uomo implicato negli affari, legati alla mafia corsa e africana, di cui il cronista ha parlato nei suoi articoli.
Ad agosto 2014 arriva la seconda minaccia. Un’altra lettera anonima, spedita a casa sua, con minacce di morte ai suoi figli e a sua moglie. Questa volta l’intimidazione è stata più preoccupante, perché il suo indirizzo fino a quel momento era segreto; inoltre chi ha spedito la lettera conosceva le date di nascita dei figli e altri dettagli su di loro. A questo punto il Ministero dell’Interno ha deciso di metterlo sotto scorta. Così a settembre 2014 Gérard Davet ha cominciato a vivere sotto protezione, ma le intimidazioni non sono cessate.
A novembre 2014, il reporter ha ricevuto una busta con tre proiettili insieme con una lettera anonima in cui è scritto che l’avrebbe pagata cara e che il prossimo proiettile sarebbe stato per lui. Infine, a dicembre 2014, ha ricevuto un’ultima lettera in cui si afferma che questo sarà il suo ultimo Natale.
Ad ogni minaccia, Davet ha presentato denuncia alle autorità giudiziarie. Gli inquirenti hanno identificato l’autore della seconda lettera, quella inviata a casa sua. Si tratta di un agente delle imposte che ha trovato il suo indirizzo sull’intranet del servizio del fisco. Fermato dalla polizia giudiziaria, l'uomo si è rifiutato di ammettere i fatti. Gli investigatori pensano che abbia agito per conto di qualcuno. “Ma per conto di chi?”, si chiede ancora oggi Gérard Davet. Da http://notiziario.ossigeno.info/

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