Amarezza e indignazione. La direttrice di cassinonotizie.com, Paola Enrica Polidoro, affida ad un lungo editoriale pubblicato martedì 12 agosto 2025 sul suo giornale online la denuncia di quella che definisce la «palude» nella quale si trova ad operare chi in città lavora nel mondo della comunicazione, che «spesso "fa la fame" in senso letterale e figurato: compensi irrisori, collaborazioni pagate poche decine di euro se va bene, e nessuna certezza per il futuro».
La riflessione di Polidoro prende le mosse da una questione legata a criminalità organizzata, mafia e mancanza di sicurezza nella «città martire». Per la direttrice di cassinonotizie.com «accettare di non raccontare ciò che accade davvero, di chiudere un occhio su scandali o inefficienze, garantisce la sopravvivenza professionale».
La giornalista prosegue, poco dopo: «Del resto, come denunciano alcuni esponenti del settore, quando i reporter sono precari con contratti capestro e paghe da fame, senza alcuna tutela, diventano "ostaggi di chi è forte" e non possono permettersi di essere liberi di "scrivere le cose come stanno", perché quella della libertà è una scelta che può lasciare in miseria». Ma per Polidoro c'è di peggio: «C'è il fango gettato su chi non ci sta».
Da qui l'amara conclusione, che pure non è una resa. «I comunicatori ridotti alla fame finiscono per farsi la guerra l'un l'altro, invece di lottare insieme per migliori condizioni o per la verità», scrive Polidoro, che infine ammonisce: «Uscire da questo circolo vizioso non è facile. Richiede coraggio, richiede che gli "affamati" dell'informazione ritrovino la solidarietà tra loro e la dignità del proprio ruolo». (mf)