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Fnsi 16 Mag 2004

La redazione di Urban licenziata in blocco sarà sostituita da un service. Ma gli editori del primo free magazine italiano non si fanno vedere. La solidarietà della Fnsi e dell’Assostampa Lombarda

La redazione di Urban licenziata in blocco sarà sostituita da un service. Ma gli editori del primo free magazine italiano non si fanno vedere. La solidarietà della Fnsi e dell’Assostampa Lombarda

La redazione di Urban licenziata in blocco sarà sostituita da un service. Ma gli editori del primo free magazine italiano non si fanno vedere. La solidarietà della Fnsi e dell’Assostampa Lombarda

URBAN: GLI EDITORI COME NON LI AVETE MAI VISTI La mattina del 12 maggio 2004, appena arrivati in redazione, i lavoratori di Urban, il primo free magazine italiano, hanno trovato una bella sorpresa: lettere di licenziamento – immediato e in tronco – per tutti. Direttore, caporedattore e redattrice, art director e grafica, segretaria di redazione, tutti a spasso su due piedi, con una letterina alquanto peregrina. Titolo: “Licenziamento per giustificato motivo oggettivo”. Una formula probabilmente inventata lì per lì per dire: “Ci vediamo a questo punto costretti a terminare l’attività di tutta la redazione, vista la necessità di razionalizzare la struttura dei costi rispetto ai ricavi che si sono potuti ottenere sin ora”. Nessun accenno alla cessazione delle pubblicazioni o alla chiusura del giornale: si chiude “soltanto” la redazione, il che lascia intendere tra le righe l’intenzione di riprendere le pubblicazioni con mano d’opera più conveniente. Molto sospetta la scelta dei tempi: il numero di Urban previsto per il mese di giugno aveva già venduto (a detta della concessionaria di Pubblicità Johnson Adv) oltre 40 pagine, punto più alto di raccolta pubblicitaria toccato dal magazine nei suoi tre anni e 28 numeri di vita. Gli editori, nella persona del presidente Ivan Veronese, hanno comunicato una perdita operativa. La redazione, del resto, nei suoi tre anni di attività non ha mai avuto il bene di conoscere i reali dati economici dell’azienda, non ha mai visto un bilancio. Ora, si attende di vedere cosa sarà il nuovo Urban pubblicamente annunciato dall’editore, realizzato con un service per due numeri e poi con una redazione “leggera” (senza giornalisti?) a sostituire la redazione licenziata. Il primo atto della “razionalizzazione”, comunque, è stato l’azzeramento di sei posti di lavoro regolari. Niente male come battesimo. I lavoratori di Urban licenziati, che sono già in contatto con le strutture regionali e nazionali del sindacato e con gli uffici legali, si riservano, naturalmente, di agire in ogni sede opportuna per tutelare i propri diritti. L’EX REDAZIONE DI URBAN La Federazione nazionale della Stampa italiana e l’Associazione lombarda dei giornalisti comunicano: “La Federazione nazionale e l’Associazione lombarda dei giornalisti esprimono solidarietà a tutti i redattori del magazine Urban, licenziati in tronco dall’editore senza alcuna motivazione, in disprezzo delle leggi e delle norme contrattuali. Il Sindacato dei giornalisti è al fianco dei colleghi per tutelare sindacalmente e legalmente i loro diritti e far ripristinare la legalità nella casa editrice.” Milano, 14 maggio 2004

@fnsisocial

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