Quando il ddl sulle intercettazioni sarà approvato ''lo analizzeremo a fondo tenendo presente che la Commissione difende sempre la libertà dei media e di informazione che sono valori fondamentali per l'Ue''. Così la responsabile europea per la Giustizia Viviane Reding, in un'intervista a La Repubblica, interviene sul provvedimento italiano sulle intercettazioni.
''La Commissione è al corrente dell'importanza delle questioni e delle discussioni in corso in Italia'' sottolinea Reding e assicura che seguirà ''con attenzione'' l'evoluzione del testo nel resto del processo legislativo e quando verrà adottato ''darò mandato ai miei esperti di verificare se sia di competenza europea e se ci siano implicazioni di diritto comunitario''.
La commissaria Reding ricorda anche l'alto valore simbolico della Carta europea sulla libertà di stampa che contiene ''i principi di base che i governi devono rispettare quando hanno a che fare con i giornalisti, come il divieto di censurare, il libero accesso alle fonti e la libertà di trovare e pubblicare le notizie'' e auspica che il governo italiano rispetti questi principi.
Quanto alla direttiva europea sulla privacy e sulla conservazione dei dati, la Reding annuncia che in autunno sarà pronto un primo rapporto sulla revisione della direttiva e che presterà ''attenzione affinché si bilanci l'obiettivo tra lotta alla criminalità e al terrorismo e il diritto dei cittadini alla privacy e alla protezione dei loro dati personali''. (ANSA)
INTERCETTAZIONI: FRATTINI RISPONDE A REDING E CHIEDE STUDIO UE
"Sarebbe un grande contributo, da parte della Commissione Europea la pubblicazione in tempi brevi di uno studio comparato sulla legislazione degli Stati membri" sulle intercettazioni.
Lo ha affermato il ministro degli esteri Franco Frattini rispondendo all'intervista del commissario Ue alla Giustizia a La repubblica in cui Viviane Reding si impegna a analizzare a fondo la legge italiana e a verificarne la compatibilità con le norme comunitarie. Lo studio, ha aggiunto il ministro - potrebbe "evidenziare se e come in altri Stati - a parte, purtroppo l'Italia - è permessa la pubblicazione sui giornali di parti del contenuto di intercettazioni telefoniche, anche durante la fase non pubblica del procedimento, ed anche in riferimento a persone e fatti che sono estranei alla rilevanza penale". "Il vicepresidente Reding sa bene, perché ha ereditato una parte del mio portafoglio nella Commissione, che la privacy dei cittadini è uno dei pilastri della Carta europea dei diritti, così come la libertà di informazione" ha proseguito il ministro. "Pur nella lotta al terrorismo le direttive europee - ha aggiunto - consentono la custodia temporale dei dati sul traffico telefonico ma non si riferiscono al trattenimento del contenuto delle telefonate: materia, questa, disciplinata a livello nazionale". (AGI)