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Sindacale 19 Dic 2011

Liberalizzazioni delle edicole: dura protesta Decisa la chiusura totale il 27, 28 e 29 dicembre

Tre giorni di serrata delle edicole: i sindacati di categoria annunciano per il 27-28-29 dicembre la chiusura totale per protestare contro la liberalizzazione varata con la manovra. Pur senza alcun riferimento esplicito nel testo la categoria sarebbe l'unica rimasta tra quelle su cui si è tentata la liberalizzazione, poi rinviata o alleggerita.Con la liberalizzazione di questo settore, che è già in una gravissima crisi strutturale e congiunturale che impatta su oltre 50.000 famiglie, - spiegano i rappresentanti di Cgil, Uil, Ugl, Confesercenti e Confcommercio - il Parlamento ha avviato un iter che porterà inevitabilmente alla chiusura di migliaia di edicole, lasciando la sopravvivenza delle altre nelle mani, non del mercato o del libero incontro di domanda e offerta, ma dei distributori locali di quotidiani e periodici.

Tre giorni di serrata delle edicole: i sindacati di categoria annunciano per il 27-28-29 dicembre la chiusura totale per protestare contro la liberalizzazione varata con la manovra. Pur senza alcun riferimento esplicito nel testo la categoria sarebbe l'unica rimasta tra quelle su cui si è tentata la liberalizzazione, poi rinviata o alleggerita.
Con la liberalizzazione di questo settore, che è già in una gravissima crisi strutturale e congiunturale che impatta su oltre 50.000 famiglie, - spiegano i rappresentanti di Cgil, Uil, Ugl, Confesercenti e Confcommercio - il Parlamento ha avviato un iter che porterà inevitabilmente alla chiusura di migliaia di edicole, lasciando la sopravvivenza delle altre nelle mani, non del mercato o del libero incontro di domanda e offerta, ma dei distributori locali di quotidiani e periodici.

Saranno quindi circa 100 soggetti privati, che operano in un regime di monopolio di fatto nell'ambito territoriale di loro competenza, che decideranno se la redditività prodotta dalle edicole esistenti è funzionale ai loro interessi aziendali, così come l'apertura di nuove rivendite; e ai quali sarà anche affidata la delicata funzione di valutare l'eventuale accesso delle testate editoriali alla rete di quotidiani e periodici. Con queste premesse si rischia di concentrare la diffusione dell'informazione e dello sviluppo della rete in capo a soggetti privati con le conseguenze di dare un colpo mortale alla democrazia nel nostro Paese''.
Ma c'è di più: la liberalizzazione del settore ''non garantisce alcun vantaggio ai consumatori (in quanto il prezzo delle pubblicazioni è comunque fissato dagli editori) e colpisce quella rete di punti vendita esclusivi che con il loro lavoro ed il loro impegno assicurano la diffusione della stampa, senza portare alcuna sostanziale apertura di mercato e alcuna possibilità di sviluppare una reale concorrenza''. Inoltre ''l'attività di vendita di quotidiani e periodici - spiegano - non è un'attività libera, ma è una attività fortemente vincolata. Le edicole infatti non possono decidere quale prodotto porre in vendita o il prezzo dello stesso o le condizioni di commercializzazione, in quanto deve essere assicurata la parità di trattamento di tutte le testate e il diritto di tutti di accedere all'intera offerta editoriale in condizione di parità''.
Le norme alle quali si riferiscono le organizzazioni degli edicolanti sono il comma 2 dell'articolo 31 (libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali senza contingenti, limitazioni territoriali o di altra natura) e il comma 8 dell'articolo 34 (che abroga le restrizioni all'accesso escludendo però alcune categorie come, ad esempio, i taxi).  (ROMA, 15 DICEMBRE - ANSA)

NATALE (FNSI), EDICOLANTI TUTORI PLURALISMO NON FARE RIFORME SULLE MACERIE DI UN SETTORE IN CRISI
''Una liberalizzazione fatta in modo deleterio è destinata a far saltare il pluralismo'' di idee e opinioni difeso dall'art. 21. Un principio che impone agli edicolanti diversi obblighi a tutela di tutti gli editori di giornali e periodici. Lo ha detto il presidente dell'Fnsi Roberto Natale intervenendo in qualità di ospite alla conferenza stampa delle organizzazioni degli edicolanti che hanno annunciato tre giorni di sciopero il 27, 28 3 29 dicembre.
Nel portare il suo saluto agli edicolanti il presidente del sindacato dei giornalisti ha ricordato ''la crisi del settore dei giornali'', aggiungendo che ''le riforme non devono essere fatte sulle macerie'' ma tutelando ''il pluralismo''. Il Governo - ha detto Natale - dovrebbe piuttosto intervenire sulla ''rete di distribuzione caratterizzata, questa sì, da oligopoli''. (ROMA, 19 DICEMBRE - ANSA)

LIBERALIZZAZIONI: MALINCONICO, PROSSIMI GIORNI VEDO EDICOLANTI
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per l'editoria, Carlo Malinconico, incontrerà ''nei prossimi giorni'' i rappresentanti degli edicolanti, che minacciano una serrata per il 27, 28 e 29 dicembre contro la liberalizzazione della rete di vendita dei giornali contenuta nel decreto Monti. ''Sta per partire la convocazione, per ascoltare le loro ragioni'', ha annunciato Malinconico, intervenuto nella sede della Fnsi a un convegno sui cento anni del contratto giornalistico.
''Il tema della distribuzione – ha detto Malinconico - è fondamentale anche per il pluralismo: senza una rete distributiva adeguata, il pluralismo rischia di essere un aspetto apparente, formalè'.
''Il governo - ha sottolineato ancora il sottosegretario all'Editoria - sa che la rete è importante e che va migliorata, informatizzata'', anche per affrontare il problema delle rese, ''che hanno costi sociali, economici e ambientali''. (ROMA, 20 DICEMBRE - ANSA)
EDITORIA: MALINCONICO, NEI PROSSIMI GIORNI CONVOCHERÒ EDICOLANTI
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri per l'editoria Carlo Malinconico ha annunciato nei prossimi giorni un incontro con gli edicolanti che hanno annunciato per il 27,28 e 29 dicembre uno sciopero contro la liberalizzazione della rete di vendita di giornali e riviste. "Il governo conosce - ha affermato in un incontro alla Fnsi - l'importanza della rete delle edicole che tuttavia va migliorata e informatizzata per una gestione meno onerosa delle rese. Si tratta di una rete su cui far viaggiare servizi importanti". (Roma, 20 dicembre -  AGI)

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