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Un momento della presentazione della petizione
Appelli 24 Nov 2023

'Libertà  di stampa nei teatri di guerra', Fnsi: «Il lavoro dei giornalisti miglior garanzia contro le fake news»

Presentata il 24 novembre 2023 nella sede di Stampa Romana una petizione internazionale per chiedere che ai reporter sia consentito di adempiere al proprio dovere anche nella Striscia di Gaza. L'adesione del sindacato.

È stata presentata venerdì 24 novembre 2023, nella sede di Stampa Romana, una raccolta di firme per chiedere che ai giornalisti sia consentito di adempiere al proprio dovere nei teatri di guerra, Striscia di Gaza compresa. L'iniziativa, analoga a quelle già promosse in Francia, Spagna e Stati Uniti, ha raccolto in pochi giorni oltre 600 adesioni di giornalisti, cittadini e associazioni.

«È il segnale di un'esigenza sentita dai cronisti, ma anche dai lettori. Quella in corso in Medio Oriente è una guerra anche di comunicazione, le uniche notizie che arrivano dal fronte sono le veline dell'esercito israeliano. Questo rende difficile a chiunque farsi un'opinione su quanto sta accadendo», ha osservato Marino Bisso, rappresentante della Rete NoBavaglio, aprendo la conferenza stampa.

«La migliore garanzia contro la propaganda - ha detto la segretaria generale della Fnsi, Alessandra Costante - è la testimonianza diretta dei giornalisti che raccontano in maniera autorevole e indipendente gli orrori che si stanno perpetrando a Gaza, da una e dall'altra parte. Faccio mio l'appello e rilancio la richiesta di dare la possibilità ai reporter di testimoniare in presa diretta ciò che accade».

Il segretario di Stampa Romana, Stefano Ferrante, ha fatto notare come sia in corso «nei fatti una aggressione all'informazione, a Gaza come in Ucraina».

E Tina Marinari, responsabile delle campagne di Amnesty International Italia, ha evidenziato: «La società civile ha il diritto di sapere cosa sta accadendo. Chiediamo giustizia, democrazia e rispetto dei diritti umani: averli è possibile sono se i giornalisti possono fare il loro lavoro».

Durante la conferenza stampa è intervenuto anche il conduttore di Presa diretta, Riccardo Iacona: «C'è da capire se siano avvenuti degli assassini mirati dei giornalisti per chiudergli la bocca. Nel silenzio tutto è possibile. Noi chiediamo la pace e chiediamo di poter raccontare quello che sta succedendo».

Presente, fra gli altri, anche l'inviato di guerra Alberto Negri. «Questa è una delle più grandi pulizie etniche della storia. Ora – ha rimarcato – l'interrogativo principale riguarda quello che succederà dopo la tregua».

PER APPROFONDIRE
Il testo della raccolta di firme è disponile a questo link.

@fnsisocial

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