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Cronaca 28 Gen 2007

"L'Osservatore Romano" contro "L'Espresso": "Sacrilegio nell'inchiesta sulla confessione"

L'Osservatore romano contro l'Espresso: "L'oltraggiosa inchiesta di un settimanale: finte confessioni in cerca di un ignobile 'scoop'" è l'occhiello e "Il Sacramento profanato" è il titolo di un articolo di terza pagina in cui, senza citare il nome della testata, si condanna duramente quanto pubblicato dall'Espresso: un' inchiesta sulla confessione condotta da giornalisti che, dichiaratisi fedeli nel confessionale, hanno ammesso peccati immaginari

L'Osservatore romano contro l'Espresso: "L'oltraggiosa inchiesta di un settimanale: finte confessioni in cerca di un ignobile 'scoop'" è l'occhiello e "Il Sacramento profanato" è il titolo di un articolo di terza pagina in cui, senza citare il nome della testata, si condanna duramente quanto pubblicato dall'Espresso: un' inchiesta sulla confessione condotta da giornalisti che, dichiaratisi fedeli nel confessionale, hanno ammesso peccati immaginari

"Oltraggiare il sentimento religioso dei credenti, ingannare la buona fede dei sacerdoti con grave lesione all'inviolabilità del ministero pastorale, profanare un Sacramento: è riuscita in tutto questo - scrive il quotidiano vaticano - la 'coraggiosa' inchiesta sul campo fatta da un giornalista di un noto settimanale. Il cronista, fintosi penitente, è andato nei confessionali di 24 chiese di Torino, Milano, Roma, Napoli e Palermo e qui ha presentato 'identità fittizie e dichiarato peccati immaginari' per comprendere, attraverso le loro 'risposte', cosa pensino i preti dei principali temi etici che investono la morale cattolica, per scoprire se sono in linea con la Dottrina della Chiesa". "Complimenti, - scrive il quotidiano - uno scoop giornalistico di quelli veri, non proprio originale per la verità visto che tempo fa qualcuno ne fece addirittura un libro, ma di quelli che ciononostante finiscono in copertina e soprattutto danno lustro alla categoria. Siamo in realtà di fronte ad un episodio di una gravità inaudita, che travalica i limiti imposti dalla deontologia professionale. Ciò che ci preme sottolineare è l'offesa recata a quanti credono nel Sacramento della Riconciliazione, che non è una chiacchierata come altre". "Quello compiuto - rimarca l'Osservatore romano - è un atto sacrilego, perchè si è infranto quello spazio certamente sacro che è il luogo in cui l'uomo che si riconosce peccatore chiede intimamente di incontrare l'amore misericordioso di Dio. Non solo. Si tratta di una profanazione compiuta con l'inganno ai danni di ministri di Dio chiamati a quella mediazione tra Cielo e terra che chi non crede non può comprendere ma che sarebbe chiamato a rispettare". (ANSA)

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