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Media, Agcom: «Nel 2020 un miliardo di introiti pubblicitari in meno»
Authority 07 Lug 2020

Media, Agcom: «Nel 2020 un miliardo di introiti pubblicitari in meno»

Nonostante la crescita del consumo di informazione, «i risultati economici del primo trimestre sono già  fortemente negativi per tutti i mezzi di comunicazione» e le previsioni lasciano supporre una flessione a fine anno «tra l'11 e il 14% rispetto al 2019», rileva l'Authority nella Relazione annuale.

«Nonostante la crescita delle audience e del consumo di informazione rilevato almeno per televisione e internet, i risultati economici del primo trimestre dell'anno sono già fortemente negativi per tutti i mezzi di comunicazione e le previsioni elaborate lasciano supporre una flessione degli introiti pubblicitari» che «a fine anno potrebbe oscillare tra l'11 e il 14%, con una perdita attesa nell'ordine del miliardo di euro rispetto al 2019». Sono le stime dell'Agcom per il settore dell'informazione contenute nell'allegato alla Relazione annuale 2020.

Nella fase più acuta della pandemia, rileva l'Autorità, «le fonti informative televisive e online hanno segnato un'impennata negli ascolti e nella fruizione». In particolare, i tg nazionali delle 20, a marzo e aprile, «hanno nettamente superato la quota del 50% di telespettatori della fascia oraria, con un incremento sugli stessi mesi del 2019 rispettivamente di 5 e 4 punti percentuali».

Parallelamente, «l'informazione locale trasmessa dai Tgr ha visto un significativo balzo degli ascolti durante il lockdown». Inoltre a marzo «i siti e le app di informazione hanno superato la soglia del 90% di utenti unici sul totale individui connessi (otre 7 punti percentuali in più rispetto a marzo 2019)».

Alla maggiore domanda di informazione ha fatto tuttavia da contraltare – è l'analisi dell'Agcom – una «forte contrazione delle entrate pubblicitarie», legata a un contesto «provato dalla forte crisi economica e dalla profonda incertezza per imprese e famiglie».

Il decremento atteso «è molto più accentuato per i comparti editoriali» perché va a sommarsi «al già difficile quadro delineato dalla strutturale riduzione dei ricavi che da tempo riguarda non soltanto il segmento pubblicitario ma anche la vendita di copie». Tra l'altro durante il lockdown «per quotidiani e periodici il volume di copie vendute ha continuato a decrescere sensibilmente, benché le edicole rientrassero tra le poche attività commerciali a poter rimanere aperte». (Ansa)

PER APPROFONDIRE
Il testo completo della Relazione Annuale 2020 dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni è disponibile a questo link.

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