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La pagina della petizione su change.org
Iniziative 16 Feb 2024

'No alla nuova legge bavaglio', la petizione a quota 39mila firme. La mobilitazione continua

E' possibile sottoscrivere l’appello, lanciato dalla Rete NoBavaglio e appoggiata da numerose associazioni, sul sito web change.org. La Fnsi invita tutti a firmare.

Ha superato quota 39mila firme al 16 febbraio 2024 la petizione disponibile sul sito web change.org, con la quale si chiede al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di non firmare norme che possano rappresentare un attacco al diritto dei cittadini ad essere informati. Il riferimento è alla norma che vuole vietare la pubblicazione “integrale o per stralcio” del testo delle ordinanze di custodia cautelare, proposta alla Camera dal deputato di Azione Enrico Costa e approvata in Senato nell’ambito della legge di delegazione europea.

L’appello è rivolto «al mondo dell'informazione, della cultura, della società civile, ai sindacati, alle reti sociali, a tutti i cittadini che hanno a cuore la libertà d'informazione e il diritto di essere informati».

La raccolta firme, che sostiene la mobilitazione di Fnsi, Usigrai e Ordine dei giornalisti, e che è stata promossa dalla Rete NoBavaglio, ha già raccolto l’adesione dell’Associazione Articolo21, Libera lnformazione, Cgil, Arci, Libera, Legambiente Libertà e Giustizia, Ordine dei giornalisti del Lazio, Associazione Nazionale Giuristi Democratici, Associazione Stampa Romana, Sindacato Cronisti Romani, Collettiva, MoveOn Italia, Associazione Stefano Cucchi, Free Assange Italia, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Udu Roma, Gay Net, Stampa Critica, Assopace Palestina, Fillea Cgiil Roma Lazio, Anpi G. Matteotti Flaminia-Tiberina,  Anpi Teresa Noce Fiano Romano, InLiberaUscita, Agenzia Pressenza, Reti di Giustizia, Obct Transeuropa, e di altre associazioni.

Tra i giornalisti che hanno già aderito ci sono Lirio Abbate, Sandro Ruotolo, Riccardo Iacona, Sigfrido Ranucci, Corrado Formigli, Fiorenza Sarzanini e Carlo Bonini.

La Federazione nazionale della Stampa italiana invita tutti a firmare la petizione sul sito web change.org.

@fnsisocial

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