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Cronaca 29 Feb 2012

No Tav aggrediscono troupe di 'Corriere tv' e 'Tgcom 24' Ma anche in altri luoghi assalto all'informazione

“E’ un vero e proprio bollettino di guerra. Varie aggressioni a colleghi, e alle loro troupe televisive, sono avvenute in queste in varie parti d’Italia. E’ assolutamente inaccettabile che in un Paese civile possano avvenire con questa continuità episodi di violenza e minacce nei confronti di chi fa informazione.  

“E’ un vero e proprio bollettino di guerra. Varie aggressioni a colleghi, e alle loro troupe televisive, sono avvenute in queste in varie parti d’Italia. E’ assolutamente inaccettabile che in un Paese civile possano avvenire con questa continuità episodi di violenza e minacce nei confronti di chi fa informazione.  

Dalla Val di Susa ad Acireale è uno stillicidio di attacchi proditori alla libertà dei giornalisti di fare il loro lavoro e di raccontare la realtà.
Teppisti che si nascondono dietro la sigla No Tav hanno aggredito e derubati degli strumenti di lavoro i colleghi de Il Corriere Tv, esattamente la stessa cosa è avvenuta nella stessa zona alla troupe del Tgcom24 che si stava avvicinando alle barricate erette sull’autostrada. Altra violenza ad Acireale dove giornalista e operatore sono stati minacciati pesantemente da sconosciuti che poi si sono allontanati indisturbati. E’una situazione ormai insostenibile a cui va immediatamente trovata una soluzione; non è possibile infatti che il diritto dovere di informare sia alla mercé di teppisti e malavita organizzata”. 

L'Associazione Stampa Subalpina, in una nota, ricorda che ''il compito dei giornalisti, a maggior ragione in una vicenda complessa e delicata come quella della Tav, è quello di informare i cittadini con il massimo dell'obiettività. Per questo non possono essere accettate intimidazioni di sorta a maggior ragione da parte di un movimento che più volte si è appellato ai mezzi di comunicazione per far conoscere le proprie ragioni. La libertà d'informazione - conclude il sindacato dei giornalisti - è un valore assoluto, chi non rispetta questo principio si pone al di fuori delle regole democratiche''. (TORINO, 29 FEBBRAIO - ANSA)

CHI AGGREDISCE L’INFORMAZIONE

DALL’UNITA’ DI GIOVEDI’ 1 MARZO 2012 - Basta. Basta con le aggressioni ai giornalisti. E’ irrespirabile il clima di attacco all’informazione che si è creato in Val di Susa, e dovrebbe essere avvertito come intollerabile in primo luogo da parte di coloro che hanno a cuore le ragioni della protesta No Tav.
La sequenza degli ultimi giorni è impressionante. Il collega Marco Accossato, del quotidiano “La Stampa”, allontanato lunedì a calci e schiaffi dal pronto soccorso del Cto di Torino mentre stava raccogliendo notizie sulle condizioni di Luca Abbà. Ieri mattina l’aggressione alla troupe di H24, al lavoro per il Corriere.it. “Un malinteso”, hanno provato più tardi a sostenere alcuni degli attivisti. Ma il loro comunicato di spiegazione dell’accaduto è una toppa quasi peggiore del buco: dicono di avere scambiato gli operatori per agenti di polizia perché li avevano trovati in possesso di una “ambigua attrezzatura”, e di averli invitati ad allontanarsi “per la loro incolumità”. Antenne e microfoni saranno anche “ambigui”, ma per far tv sono indispensabili; e le premure per la sicurezza altrui, espresse in certi termini, hanno un suono troppo simile alle intimidazioni.
Nel pomeriggio, poi, nuove minacce alla troupe di TgCom24: “tira fuori il nastro e daccelo, o ti spacchiamo la telecamera. Arrivano quelli più incazzati e finisce male”. Da Napoli, intanto, giungeva la notizia della scritta comparsa sulla facciata del quotidiano “Roma”: “Sallusti infame come tuo nonno”, firmata con una stella a cinque punte e con le parole “No Tav Luca resisti”.
Questo clima di crescente tensione va dissolto. Per noi giornalisti, operatori, fotografi: che non stiamo rivendicando privilegi di “casta”, ma reclamando il sacrosanto diritto-dovere di andare sul posto di lavoro - in questo caso i cantieri di un’opera quanto mai controversa - senza dover temere insulti, minacce, botte. Per le migliaia di cittadine e cittadini della Val di Susa, che hanno tutto il diritto e l’interesse a non vedere schiacciate le loro ragioni dalla violenza di pochi (un film già visto in troppe tristi repliche, come quella del 15 ottobre scorso a Roma). Per l’intera opinione pubblica italiana, che sulla Torino-Lione deve essere messa in grado di conoscere molto di più dei quotidiani bollettini militari. A questo serve il giornalismo: perché fornisce (quando lo fa) ad un Paese i dati per arrivare ad una decisione collettiva importante in modo consapevole, sulla base di un consenso - o di un dissenso - informato. Perciò, mentre rinnoviamo la solidarietà a tutti i colleghi impegnati a raccontare i fatti, chiediamo che l’informazione produca uno sforzo in più per far comprendere la posta in gioco. I dati sui pro e i contro dell’opera saranno forse meno spettacolari degli assalti alle recinzioni e delle cariche di polizia, ma sono indispensabili per capire. No Tav - Sì Tav, lo sventolio delle bandiere contrapposte, è una par condicio troppo povera per potersene accontentare.
Roberto Natale
Presidente Fnsi AGGRESSIONI E MINACCE AI GIORNALISTI IN VAL DI SUSA: LA CONDANNA DEL PRESIDENTE DELL’ODG DELLA LOMBARDIA
“Una violenza immotivata e controproducente”, così il presidente dell’Odg della Lombardia, Letizia Gonzales, definisce la violenta aggressione subita dalla troupe di H24, in servizio per Corriere Tv, che stava riprendendo la manifestazione contro l’alta velocità in Val di Susa. Minacce e intimidazioni sono state segnalate anche da una troupe di Mediaset e da una reporter. “Dobbiamo ancora una volta condannare episodi di violenza contro colleghi in servizio – aggiunge Letizia Gonzales – da parte di persone che non fanno altro che nuocere alla causa dell’informazione, importante per qualsiasi movimento di protesta. Ci auguriamo perciò che tutti comprendano e civilmente rispettino il lavoro svolto dai cronisti, nell’interesse dell’informazione e quindi anche di chi manifesta pubblicamente il proprio dissenso.” Milano, 29 febbraio 2012

TAV: 'ROMA'; SOLIDARIETA' DA SINDACATO GIORNALISTI CAMPANIA - ANCHE DA
COMPONENTE GIUNTA FNSI. COLLOQUIO SASSO-SIDDI
Il presidente del Sindacato dei giornalisti della Campania, Enzo Colimoro, e il componente di
Giunta della Fnsi, Mimmo Falco, esprimono, in una nota, "solidarietà umana e professionale al direttore del quotidiano 'Roma', Antonio Sasso, e per il suo tramite all'intero corpo redazionale e poligrafico del quotidiano napoletano, vittima oggi di un proditorio attacco".
Il Sindacato dei giornalisti chiede un incontro urgente con il prefetto e il Questore di Napoli perché "al direttore Sasso e ai colleghi del 'Roma' vengano assicurate le opportune tutele e la necessaria serenità affinché possano continuare a garantire alla città e al Paese l'informazione che hanno sempre prodotto: corretta, equilibrata, vera e professionale".
Nella nota, inoltre, si afferma: "Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, nel corso di un colloquio telefonico con il direttore Sasso, alla presenza di Colimoro e Falco, ha espresso la sua piena vicinanza al direttore del  'Roma' e ai colleghi giornalisti: 'Né insulti, né minacce: quello di oggi è solo un inqualificabile e vile atto di teppismo'. Siddi, infine, si è associato alla richiesta dell'Assostampa di un incontro urgente con il prefetto e il questore. (NAPOLI, 29 FEBBRAIO - ANSA)

SOLIDARIETÀ DELL'UNIONE CRONISTI, CHE CHIEDE CHIAREZZA SULL’EPISODIO
INSULTI E MINACCE A TROUPE DI REI TV AD ACIREALE
L’Unione Cronisti esprime solidarietà al giornalista di Rei Tv, Salvatore Cutuli, vittima di minacce assieme ad un operatore televisivo mentre effettuavano un servizio di cronaca davanti alla sede del Vescovado di Acireale , in provincia di Catania.
Il presidente dell'Unci, Guido Columba, ed il presidente del gruppo cronisti siciliano, Leone Zingales, chiedono alle forze dell'ordine e alla magistratura di fare luce sull'episodio.
Secondo la denuncia presentata dal cronista, Cutuli ed il cameraman sono stati avvicinati da sconosciuti che li hanno apostrofati con insulti e minacce. Una copia del video è stata consegnata agli inquirenti. NO TAV: AGGREDITA TROUPE OPERATORI CORRIERE TV
Una troupe del Corriere Tv, in Valsusa per documentare le tensioni tra attivisti No Tav e forze dell'ordine, è stata aggredita a Chianocco. Uno degli operatori è stato picchiato e avrebbe riportato la frattura del naso, sono state rubate le attrezzature audio-video e tagliate le gomme dell'automobile. (TORINO, 29 FEBBRAIO - AGI)

TAV: TROUPE AGGREDITA;HA REGISTRATO VIDEO CARABINIERE
La troupe televisiva di H24 aggredita stamani a Chianocco, in Val di Susa, è quella che ieri ha registrato il filmato nel quale un manifestante No Tav offende un Carabiniere.
Lo si apprende dal direttore della stessa H24, Mauro Parissone. (TORINO, 29 FEBBRAIO - ANSA)

NO TAV: TGCOM24,' AGGREDITA TROUPE, DACCI NASTRO E FINISCE QUA'
''Dacci il nastro e finisce qua, ce ne andiamo tutti tranquilli''. E' la minaccia rivolta ad una troupe di Tgcom24 da alcuni manifestanti No Tav, secondo quanto ha reso noto la stessa emittente, diffondendo un video sull'aggressione. Giornalista e operatore si stavano avvicinando alle barricate quando, sostiene Tgcom24, sono entrati in contatto con un gruppo di No Tav: ''il telefono del nostro giornalista viene fatto volare e i toni si accendono''.
Nel video diffuso da Tgcom24 non si vedono i volti dei manifestanti ma si sentono soltanto delle voci, mentre la telecamera inquadra l'asfalto. Il primo a parlare sembra essere l'operatore stesso: ''fermo fermo  - dice la voce - tieni il nastro, andiamo via, andiamo via, non voglio avere problema ho famiglia o due bambini''. Poi si sente una voce di sottofondo che aggiunge ''ci sono le interviste sull'incendio delle macchine'' (degli attivisti no Tav, ndr) e poi ''non ho ripreso''.
A quel punto si sentono le voci di diverse persone, una delle quali in particolare si rivolge all'operatore: ''Togli sto cazzo di nastro o te la spacchiamo. Tira fuori il nastro, se tiri fuori il nastro finisce qua e ce ne andiamo tutti tranquilli.
Là - prosegue il manifestante - c'è gente molto più incazzata di me, tu hai fatto le riprese e ti ho visto. Non mi pigli per il culo. Tira fuori il nastro e finisce qua te lo giuro. Se stiamo qua a parlare arrivano quelli più incazzati e finisce male''. Tra le voci si sente anche quella di una donna che prima chiede il nastro e poi domanda: ''vuoi mandare la gente in galera?''
Il video diffuso da Tgcom24 si conclude con l'operatore che riprende in lontananza alcune persone e un manifestante urla: ''Spegni quella telecamera, merda''. (ROMA, 29 FEBBRAIO - ANSA)

TAV: PLANO A NO TAV, RISPETTARE GIORNALISTI E LIBERTÀ STAMPA
Il presidente della Comunità montana Valli di Susa e Sangone, Sandro Plano, chiede ''ai movimenti della Valle di Susa di rispettare il lavoro dei giornalisti e la libertà di stampa''. Plano è stato informato da decine di cronisti che lo aspettavano all'uscita dalla riunione tenutasi in Prefettura, a Torino, dell'aggressione subita stamani da una troupe di H24 che lavora per Corriere.it.
''Chiedo altresì - ha aggiunto Plano - che l'informazione sia possibilmente più corretta''. (TORINO, 29 FEBBRAIO - ANSA)

NO TAV: VENDOLA, VERGOGNOSO AGGREDIRE I GIORNALISTI
''E' vergognoso aggredire chi svolge uno dei lavori più importante delicati per la democrazia: il
giornalismo'', ha detto il leader di Sel, Nichi Vendola. ''Chi si arroga il diritto di rappresentare la protesta in Val di Susa - ha aggiunto - in maniera violenta e teppistica compie un atto
non commendevole e non fa bene alla Val di Susa''. (ROMA, 29 FEBBRAIO - ANSA)

SOLIDARIETÀ E VICINANZA DELLA ASSOCIAZIONE SUBALPINA
PRESO A CALCI E A SCHIAFFI CRONISTA DE LA STAMPA
VERGOGNOSA AGGRESSIONE DI ALCUNI NOTAV IN OSPEDALE
"L'Associazione Stampa Subalpina è vicina al collega Marco Accossato del quotidiano La Stampa, allontanato dal pronto soccorso dell'ospedale Cto di Torino da alcuni militanti del movimento No-Tav a calci e schiaffi". Lo scrive il sindacato dei giornalisti piemontesi in una nota condannando la violenza "in ogni sua forma, ferme restando le ragioni della protesta.
Il collega Accossato stava facendo il giornalista, raccoglieva informazioni. Non è possibile pensare - conclude il comunicato - che il nostro lavoro si debba svolgere in un clima di intimidazioni". TORINO, 27 FEBBRAIO 2012

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