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Unione Europea 01 Ott 2012

Omicidio Lignano Sabbiadoro, arrestati 4 giornalisti a Cuba Siddi: “Ferma protesta, è una notizia che fa rabbrividire”

"È notizia che fa rabbrividire quella dell'arresto di quattro giornalisti italiani fermati a Cuba dalla polizia mentre erano impegnati in un lavoro d'inchiesta sulle tracce dei presunti assassini di Lignano Sabbiadoro. Il successivo sequestro dei materiali raccolti, della documentazione fotografica e filmata, è un atto incompatibile con qualsiasi principio di rispetto per la libertà dell'informazione e il suo valore". A sottolinearlo è Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa. "Nessuno può pensare di coprire e nascondere le notizie di interesse pubblico, di impedire il libero lavoro di ricerca e testimonianza diretta dei giornalisti - continua Siddi - senza che si levi una ferma indignazione e protesta che la Federazione nazionale della stampa italiana esprime con forza insieme alla Federazione internazionale dei giornalisti.

"È notizia che fa rabbrividire quella dell'arresto di quattro giornalisti italiani fermati a Cuba dalla polizia mentre erano impegnati in un lavoro d'inchiesta sulle tracce dei presunti assassini di
Lignano Sabbiadoro. Il successivo sequestro dei materiali raccolti, della documentazione fotografica e filmata, è un atto incompatibile con qualsiasi principio di rispetto per la libertà dell'informazione e il suo valore". A sottolinearlo è Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa. "Nessuno può pensare di coprire e nascondere le notizie di interesse pubblico, di impedire il libero lavoro di ricerca e testimonianza diretta dei giornalisti - continua Siddi - senza che si levi una ferma indignazione e protesta che la Federazione nazionale della stampa italiana esprime con forza insieme alla Federazione internazionale dei giornalisti.

Il caso viene portato da subito all'attenzione del comitato esecutivo della Ifj. Da parte nostra - conclude - siamo vicini ai colleghi, ora in attesa di processo immediato, sollecitiamo il governo italiano ad insistere nella sua azione diplomatica perché sia fatta chiarezza e venga indicato alle autorità cubane
l'orrore compiuto da riparare immediatamente".  (ROMA, 29 SETTEMBRE - ANSA)

CUBA: SIDDI, RIPROVAZIONE E SDEGNO PER ARRESTO DEI 4 GIORNALISTI
"Mentre esprimiamo solidarietà piena e sostegno totale ai quattro colleghi fermati a Cuba, manifestiamo la più ferma riprovazione e lo sdegno per l'azione delle autorità di polizia cubane che li hanno fermati a motivo del loro lavoro di giornalisti impegnati nella ricerca e verifica di notizie su un delitto compiuto in Italia". Lo dichiara all'AGI Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, a proposito dei 4 inviati italiani - tra giornalisti, operatori e fotografi - fermati a Cuba mentre
intervistavano il presunto complice nel duplice omicidio compiuto nel cuore dell'estate a Lignano Sabbiadoro.
Siddi (a margine dell'assegnazione del 53^ Premio Ozieri che, in provincia di Olbia, lo vede tra i destinatari del riconoscimento che viene attribuito ai testimoni della sardità) sottolinea che il rilascio dei quattro dopo un lungo interrogatorio e in attesa del processo con direttissima "non cancella la portata di un'operazione contraria alla libertà e al rispetto per il bene dell'informazione libera. Il sequestro della documentazione raccolta dai quattro evidenzia un atteggiamento ostile
e grave verso l'informazione che non possiamo accettare né condividere".
Del caso la Fnsi ha subito interessato il Comitato esecutivo della Federazione internazionale dei giornalisti. "Ogni azione utile perché anche a Cuba - dice ancora Siddi - la libertà di informazione sia pienamente affermata, così come chiediamo ovunque quando c'è un'azione che vuole fermarla e ricorre a strumenti coercitivi e alla galera". (ROMA, 29 SETTEMBRE - AGI) ANZIANI CONIUGI UCCISI A COLTELLATE NEL MACERATESE
CASO COME LIGNANO; OGGI RIENTRANO 4 REPORTER ESPULSI DA CUBA
A meno di due mesi di distanza dal duplice omicidio di Lignano, ancora una coppia d'anziani uccisa brutalmente in casa: marito e moglie di 73 ed 83 anni sono stati accoltellati ieri mattina nel loro casolare di Montelupone, nel maceratese. E' atteso per oggi pomeriggio il rientro in Italia dei 4 giornalisti espulsi da Cuba mentre lavoravano, con un visto turistico, al caso Lignano. (1 OTTOBRE – ANSA)

 

SOLIDARIETÀ A PECILE E ALTRI GIORNALISTI FERMATI A CUBA

L'Assostampa Fvg è al fianco del proprio vicesegretario Domenico Pecile, cronista del Messaggero Veneto, e degli altri tre giornalisti italiani arrestati e poi rilasciati a Cuba. I quattro erano arrivati nei giorni scorsi nell'isola per intervistare Reiver Laborde Rico, il giovane cubano accusato con la sorella - rea confessa e detenuta in Italia - del duplice omicidio di Lignano. All’origine del fermo problemi di carattere amministrativo: entrati a Cuba con visto turistico, ai quattro giornalisti sarebbe stato contestato di trovarsi sull'isola per ragioni di lavoro. Probabilmente rischiano l'espulsione in quanto persone non gradite. Ma i giornalisti italiani stanno facendo i conti con le numerose restrizioni alla libertà e con la censura imperante nel regime di Raul Castro, che sebbene dalla sua ascesa al potere nel 2008 ha concesso alcuni diritti al popolo, come quello di soggiornare in hotel e acquistare telefoni cellulari, rimane un paese senza libertà di stampa e informazione, con la carcerazione spesso durissima degli oppositori politici e dei giornalisti indipendenti. Secondo l’associazione Reporter senza frontiere, che ogni anno aggiorna il Press Freedom Index, Cuba è al 167° posto su una classifica che conta 179 nazioni, per libertà di stampa, preceduta da stati come Cina, Bielorussia, Birmania, Iran, Siria e Corea del Nord. La battaglia per la libertà di stampa e di informazione, in Italia e nel mondo, è da sempre in cima all'agenda per il sindacato dei giornalisti italiani.
“Fa rabbrividire la notizia dell’arresto dei quattro giornalisti italiani fermati dalla polizia, a Cuba, mentre svolgevano il loro lavoro di cronisti sulle tracce dei presunti assassini di Lignano Sabbiadoro”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi. Nell’esprimere “piena solidarietà e sostegno ai quattro colleghi”, il segretario del sindacato dei giornalisti italiani manifesta “la più ferma riprovazione e lo sdegno per l’azione della polizia cubana che li ha sottoposti a fermo nel corso della loro attività di ricerca e verifica di notizie su un delitto compiuto in Italia”. “Il rilascio, dopo un lungo interrogatorio – ha sottolineato Siddi – certamente non cancella la portata di un’operazione contraria alla libertà e al rispetto per il bene dell’informazione libera. L’aggravante del sequestro dei documenti e la cancellazione delle riprese e delle fotografie, evidenzia un atteggiamento ostile e grave verso l’informazione che non possiamo accettare né condividere”. Per un interessamento sul caso, Franco Siddi ha immediatamente attivato la Federazione Internazionale dei Giornalisti (Ifj), della quale è componente del Comitato esecutivo. “Promuoveremo – ha aggiunto il segretario della Fnsi – ogni azione utile perché la libertà di informazione sia pienamente rispettata anche a Cuba, così come facciamo ogni qualvolta si ricorre a strumenti coercitivi e alla galera per fermarla”. “Nessuno – ha concluso Franco Sddi – può pensare di coprire e nascondere le notizie di interesse pubblico senza che si levi una ferma indignazione e protesta che la Fnsi esprime con forza insieme all’Ifj”. Al Governo italiano, l’invito di Siddi ad insistere nell’azione diplomatica perché sia fatta chiarezza sul gravissimo episodio”. 

CUBA: GIORNALISTI RIENTRATI, SOSPETTATO IN CASERMA A L'AVANA =

(AGI) - Roma, 1 ott. - Sono rientrati in Italia i quattrogiornalisti fermati nei giorni scorsi a Cuba, dove avevanosvolto un'inchiesta sul duplice omicidio di Lignano Sabbiadoro.Intanto, si legge sul Messaggero Veneto, e' stato trasferito inuna caserma dell'Avana per essere interrogato Reiver LabordeRico, ricercato per l'omicidio dei coniugi Burgato. Sara'difficile avere una conferma - ha spiegato il capitano delnucleo investigativo dei carabinieri di Udine, FabioPasquariello - ma e' verosimile che le forze dell'ordine localeabbiano preso questa iniziativa". (AGI)

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