L'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), con sede a Vienna, ha chiesto all'Italia di rinunciare al disegno di legge sulle intercettazioni o di modificarlo in sintonia con gli standard internazionali sulla libertà di espressione
''Sono preoccupata che il Senato abbia approvato una legge che potrebbe seriamente ostacolare il giornalismo investigativo in Italia'', ha detto in un comunicato oggi Dunja Mijatovic, responsabile dell'Osce per la libertà dei media.
''I giornalisti devono essere liberi di riferire su tutti i casi di pubblico interesse e devono poter scegliere come condurre una indagine responsabile'', ha aggiunto Dunja Mijatovic, responsabile dell'Osce per la libertà dei media.
Per entrare in vigore, la legge deve ancora essere approvata dalla Camera e firmata dal capo dello Stato, precisa in chiusura il comunicato. (ANSA)
INTERCETTAZIONI:OSCE, SE DDL PASSA VA CONTRO NOSTRI STANDARD
VIENNA, 16 GIUGNO -''Noi non abbiamo autorità, ma il Parlamento deve sapere che questa legge, se passa, non è in ottemperanza con gli standard Osce'', condivisi anche dall'Italia. Lo ha detto in una dichiarazione all'ANSA, Roland Bless, vice rappresentante dell'Osce per la libertà dei media.
Secondo il rappresentante dell'Osce, è ''normale e consueto che il nostro Ufficio si intrometta nel dibattito parlamentare'' degli stati membri, fra cui anche l'Italia.
Bless - vice della responsabile Dunja Mijatovic che aveva ieri criticato in un comunicato la legge italiana - ha respinto anche i timori di una ''collisione con il Parlamento italiano, che è naturalmente sovrano e indipendente''.
Il responsabile ha anche indicato che ogni anno l'Osce si pronuncia in circa 60 casi e che ''non c'è nulla di singolare che l'abbia fatto con l'Italia, non è uno specifico italiano'', ha detto. Fra l'altro, l'Osce si è pronunciata di recente anche in vicende legislative in Irlanda, Francia e Spagna.
All'obbiezione, spesso mossa, sul diritto alla privacy degli individui, Bless ha detto che ''nostro compito è verificare che i media siano messi in grado di svolgere il loro lavoro'' e che per la tutela della privacy ''ci sono altre istanze''. Ha rimandato peraltro a una sentenza della corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo secondo cui è lecito che le personalità pubbliche vengano maggiormente osservate delle altre. (ANSA)
PORTAVOCE UE, SOSTENIAMO PLURALISMO MEDIA
'MA NON ABBIAMO COMPETENZA SU MATERIA, SPETTA A STATI DECIDERE'
BRUXELLES, 16 GIUGNO - La Commissione europea ''sostiene il pluralismo dei media'', ma ''non ha molto da aggiungere perché non ha competenze''. È quanto ha detto il portavoce della commissaria Ue alla Giustizia Viviane Reding rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano la posizione di Bruxelles sul ddl italiano sulle intercettazioni anche alla luce delle critiche di ieri dell'Osce.
Il portavoce Matthew Newman ha quindi ribadito che Bruxelles non può commentare la legislazione italiana: ''Spetta agli Stati decidere'' in materia, ha aggiunto. (ANSA)