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Unione Europea 30 Mar 2012

Radio Eco di Mosca: fuori tutti i giornalisti dalla direzione Il direttore Venediktov e il vice Varfolomejef estromessi

“Alcuni pilastri del Cremlino tentano di prendere il controllo dell’informazione, per gestire gli eventi prima e dopo le elezioni.” Così parlava, solo poche settimane fa, Alexiei Venediktov, storico direttore dell’ Eco di Mosca, libera e coraggiosa stazione radiofonica russa. Facile profezia. Appena spenti i fuochi delle proteste di piazza, e con Putin di nuovo saldamente istallato al Cremlino, la verticale del potere ha colpito inesorabile.

“Alcuni pilastri del Cremlino tentano di prendere il controllo dell’informazione, per gestire gli eventi prima e dopo le elezioni.” Così parlava, solo poche settimane fa, Alexiei Venediktov, storico direttore dell’ Eco di Mosca, libera e coraggiosa stazione radiofonica russa. Facile profezia. Appena spenti i fuochi delle proteste di piazza, e con Putin di nuovo saldamente istallato al Cremlino, la verticale del potere ha colpito inesorabile.

La proprietà  dell’ Eco di  Mosca - controllata per il 66 per cento dal gigante dell’ energia Gazprom - ha estromesso dalla comitato direttivo sia Venediktov che il suo vice Vladimir Varfolomejef. Non più giornalisti al vertice dell’ emittente, non più voci scomode a fare da contraltare alle verità del Cremlino. L’intreccio tra l’egemonia politica e lo strapotere economico di Gazprom domina da sempre lo scenario russo, e può schiacciare esperienze come quella dell’Eco di Mosca.   “E’ una mossa politica, denuncia Varfolomeiev.  Qualcuno, in alto,  non ci ama, e vuol richiamare all’ordine questa piccola, ma libera fonte di informazione.”  Venediktov intende resistere, e la redazione è unita. “Non sono in vista né censure, né discriminazioni”, dicono i redattori.  Ma il segnale è netto.  Già prima delle elezioni, Putin aveva accusato l’Eco di Mosca di coprire di “escrementi” la sua candidatura, e oggi il Cremlino ha ottenuto lo scalpo del direttore:  uomo libero e giornalista scomodo,  che guida l’emittente dal 1998. (Testo del servizio Tg3 delle 14,30 del 30 marzo 2012, di Flavio Fusi)

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