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Cronaca 09 Mag 2005

"Sono stato trattato peggio di un criminale" denuncia un cronista di "Napolipiù"

"Sono stato trattato peggio di un criminale e solamente per aver tentato di fare il mio lavoro di giornalista". E' quanto sottolinea Arnaldo Capezzuto, il giornalista di Napolipiù identificato e portato in caserma stamane a Napoli dopo aver fotografato un episodio di cronaca al quale stava assistendo, l'arresto di un barbone che aveva precedentemente molestato alcune donne in un negozio.

"Sono stato trattato peggio di un criminale e solamente per aver tentato di fare il mio lavoro di giornalista". E' quanto sottolinea Arnaldo Capezzuto, il giornalista di Napolipiù identificato e portato in caserma stamane a Napoli dopo aver fotografato un episodio di cronaca al quale stava assistendo, l'arresto di un barbone che aveva precedentemente molestato alcune donne in un negozio.

"Sono stato trattato peggio di un criminale e solamente per aver tentato di fare il mio lavoro di giornalista". E' quanto sottolinea Arnaldo Capezzuto, il giornalista di Napolipiù identificato e portato in caserma stamane a Napoli dopo aver fotografato un episodio di cronaca al quale stava assistendo, l'arresto di un barbone che aveva precedentemente molestato alcune donne in un negozio. "Quando sono giunto sul posto - spiega Capezzuto - l'uomo era stato già bloccato. Ho fatto quello che ogni altro giornalista avrebbe fatto al mio posto. Ho raccolto informazioni, chiesto notizie ai testimoni. Poi, ho scattato una foto con la macchina digitale che porto sempre con me. Pochi istante e un agente si è aventato su di me e ha tentato di strapparmi la macchina. 'Dammi la macchina fotografica', mi ha detto. Gli ho risposto di essere un giornalista e gli ho mostrato il tesserino. Lui mi ha chiesto ancora un altro documento e io gli ho dato la patente. Poi mi ha nuovamente intimato di dargli la macchina fotografica". Capezzuto riferisce di aver risposto di non potergli dare la macchina "perché stavo esercitando il diritto di cronaca che è garantito costituzionalmente. A quel punto ha gridato verso di me annunciandomi il fermo". Poi, secondo il giornalista, mentre stava salendo in auto, "lui mi ha strappato di mano il casco, lo zaino, la digitale e il portafoglio ed ha lanciato tutto nella parte anteriore dell'auto di servizio. Gli ho chiesto spiegazioni ma ho ricevuto, per tutta risposta, solo degli insulti". Capezzuto riferisce anche di aver subito dei danni che lo avrebbero portato a farsi visitare in ospedale "perché mi ha gettato con violenza vicino alla macchina e con il braccio destro mi ha schiacciato il collo". Il giornalista sottolinea anche la diversità di comportamento dell'altro agente che componeva la pattuglia e "mi ha chiesto scusa 'per il collega che e' stato preso dalla concitazione, c'era tensioné. Io ho replicato che ero stato malmenato". (ANSA) "Il grave episodio di questa mattina che ha visto coinvolto il giornalista di Napolipiù, Arnaldo Capezzuto, fermato, malmenato e condotto dall'autista di una volante alla Caserma Caracciolo, alla stregua di un criminale e durante lo svolgimento delle sue funzioni, mette ancora una volta in luce il delicato problema della libertà e autonomia dell'esercizio della professione giornalistica rispetto alle forze dell'ordine". Lo affermano in una nota congiunta il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Ermanno Corsi, il presidente ed il segretario dell'Associazione Napoletana della Stampa, Gianni Ambrosino ed Enzo Colimoro, il presidente dell'Unione Cronisti, Maurizio Cerino. "Poiché non è la prima volta che questi episodi si verificano, ci sorprendiamo dell'ingiustificato accadimento proprio da parte di chi quotidianamente è impegnato a perseguire e arrestare delinquenti dichiarati. L'Ordine dei Giornalisti della Campania, l'Associazione Napoletana della Stampa e l'Unione Cronisti - si sottolinea - nel rivendicare l'intervento dei vertici della Questura nei confronti di questo agente, chiedono un immediato incontro con il questore Oscar Fioriolli, ribadendo la totale stima per l'operato delle forze dell'ordine quotidianamente impegnate nella repressione del crimine in una città difficile come Napoli. Al giornalista Capezzuto - conclude la nota - va tutta la solidarietà ed il sostegno dell'Ordine dei Giornalisti, dell'Associazione Napoletana della Stampa e dell'Unione Cronisti a tutti i livelli e in tutte le sedi". (ANSA) Il Movimento Unitario Giornalismo della Campania esprime "viva solidarietà al collega Arnaldo Capezzuto del quotidiano Napolipiù oggetto di un'azione sconcertante da parte di un agente di polizia" e sollecita il questore Fioriolli "a dare rigorose disposizioni affinché i giornalisti non siano mai intralciati nell'esercizio della professione giornaslistica". (ANSA) Il comitato civico "Noi, con Forcella", esprime solidarietà ad Arnaldo Capezzuto, giornalista del quotidiano Napolipiù, "bloccato, identificato e portato in caserma per aver scattato una fotografia in strada, durante un arresto in piazza Nicola Amore, esercitando il diritto d'informazione, garantito dalla Costituzione". "Riteniamo quantomeno sconcertante che Arnaldo, tra i fondatori del comitato civico e da due anni impegnato per la rinascita del rione - si sottolinea in un comunicato - venga condotto in caserma, chiuso in un'auto della polizia, alla stregua di un qualsiasi criminale. E questo, soltanto per aver documentato un fatto di cronaca". (ANSA) I giornalisti campani per la legalità sono vicini al collega Arnaldo Capezzuto del quotidiano Napolipiù ed esprimono una ferma protesta nei confronti di prefetto e questore "per l'aggressione e il fermo subiti questa mattina dal collega, da parte delle forze dell'ordine, mentre svolgeva il proprio lavoro di cronista". "L'aggressione - prosegue la nota - ripropone il grave problema di un atteggiamento sempre più arrogante nei confronti dei giornalisti della nostra città. A questo punto, dopo i primi infruttouosi incontri, i giornalisti campani per la legalità chiedono un intervento formale del prefetto e del questore a tutela del lavoro di tutti i colleghi". (ANSA)

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