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Cronaca 19 Dic 2005

Stati generali del Mezzogiorno. Il Presidente e il segretario generale della Fnsi inviano ai segretari generali di Cgil-Cisl-Uil una lettera di adesione all'iniziativa centrata su disoccupazione e precariato

Il Presidente e il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi e Paolo Serventi Longhi hanno indirizzato ai Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil il seguente messaggio di adesione “La Federazione Nazionale della Stampa Italiana condivide le ragioni e l’iniziativa degli Stati Generali del Mezzogiorno, convocati a Reggio Calabria per il 17 dicembre.

Il Presidente e il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi e Paolo Serventi Longhi hanno indirizzato ai Segretari Generali di Cgil, Cisl e Uil il seguente messaggio di adesione “La Federazione Nazionale della Stampa Italiana condivide le ragioni e l’iniziativa degli Stati Generali del Mezzogiorno, convocati a Reggio Calabria per il 17 dicembre.

Il Sindacato unitario dei giornalisti italiani ritiene che la questione Mezzogiorno meriti attenzioni politiche, culturali e sociali rinnovate. Abbassare la discussione, come è stato negli ultimi anni, non è stato un bene. Gli squilibri del Paese sono cresciuti e l’intero Sistema-Paese ne risente. Anche il mondo dell’informazione soffre di più al Sud, per le difficoltà economiche della popolazione e per i fenomeni di disagio sociale, e anche di criminalità, che non aiutano certo lo sviluppo delle imprese del settore. E i giornalisti risentono pesantemente della crisi di occupazione stabile, della diffusione estrema del fenomeno del precariato e dell’incertezza di futuro che nel Mezzogiorno si evidenziano in maniera particolarmente acuta. C’è bisogno di una politica di investimenti in democrazia che tengano conto della promozione delle politiche socio-culturali come condizione centrale per lo sviluppo. La carenza di una diffusa considerazione del valore sociale del bene informazione, visto spesso come un impaccio da rimuovere piuttosto che come una risorsa, rappresenta un problema che si scarica sulle imprese ma anche e soprattutto sui giornalisti troppo spesso bersaglio di quanti non accettano che i fatti meritevoli di essere conosciuti siano portati alla ribalta della pubblica opinione. Fare giornalismo nel Sud è, perciò, più faticoso e difficile (e talvolta pericoloso) per tutti. Il libero giornalismo è essenziale per la democrazia e contribuisce alla costruzione, nella società, delle capacità di fronteggiare i problemi dello sviluppo e della povertà. Per questa ragione l’informazione non può essere considerata una merce qualsiasi ma un bene e un servizio. Il movimento sindacale dei giornalisti italiani è consapevolmente impegnato sul terreno della crescita del sapere e dell’informazione libera e, di conseguenza, dell’area dei diritti di tutti i cittadini. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana crede nel valore della collaborazione. Per questo aderisce agli Stati Generali di Reggio Calabria rilanciando l’azione per i contratti di lavoro e il diritto dei giornalisti a lavorare in un quadro di libertà e di rispetto dell’autonomia professionale, finalizzata a fare di ogni persona un soggetto titolare del diritto a comunicare nel mondo e con il mondo. L’impegno per il rinnovo dei contratti è indirizzato alla tutela dell’occupazione e dei diritti fondamentali del lavoro, alla lotta al lavoro nero e precario. Gli Stati generali del Mezzogiorno, in questo senso, sono un’occasione molto importante, per rompere solitudini e per illuminare una realtà altrimenti rimossa o vissuta solo come un fastidioso “problema che appartiene ad altri”. La nuova vigorosa iniziativa della società civile del Sud va incoraggiata e sostenuta."

@fnsisocial

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