Da un anno e mezzo, il 31 di ogni mese, si susseguono nel cuore di Mosca manifestazioni ed arresti – Dal 2010 manifestazioni analoghe si tengono a S.Pietroburgo, in altre città russe e anche fuori dai confini nazionali, a Berlino, Bruxelles, Kiev, Praga – Vari giornalisti fra gli animatori del movimento, in cui sono confluite numerose associazioni per la difesa dei diritti umani – Una cronaca degli ultimi avvenimenti
Le manifestazioni per le libertà di espressione in Russia sono spesso nate come reazione ad episodi di violenza nei confronti di giornalisti e politici d’opposizione.
Una concezione più organica è nata con Strategia 31, un movimento in difesa della libertà di riunione in cui confluiscono varie associazioni e movimenti.
Dalla nascita di Strategia 31, avvenuta nel luglio 2009, molti sono stati i partecipanti e semplici passanti arrestati durante le manifestazioni. Anche i media sono stati ostacolati nel proprio diritto di cronaca rispetto a Strategia 31: il 31 agosto 2009 Sergej Aksenov è stato arrestato nel corso di un’intervista, il 31 dicembre 2009 sono stati fermati diversi giornalisti, Oleg Kašin di Kommersant viene assalito sotto casa dopo aver partecipato alla manifestazione del 31 ottobre 2010 e aver scritto vari reportage, due giornalisti di Echo Moskvy e grani.ru vengono fermati mentre assistevano alle manifestazioni in sostegno di Boris Nemtsov, arrestato il 31 dicembre 2010.
Cronaca e diritti vanno di pari passo, in una serie di manifestazioni in cui però alla fine si fa sempre la conta degli arrestati
(segue su Lsdi)