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Alcuni momenti della presentazione
Alcuni momenti della presentazione
La copertina del nuovo numero de 'I Siciliani'
Iniziative 10 Lug 2017

Torna 'I Siciliani', il presidente Giulietti: «Chi contrasta le mafie e il malaffare deve sapere che non è solo»

In Fnsi la presentazione della nuova edizione della rivista diretta da Riccardo Orioles. L'appello del sindacato dei giornalisti: «Il servizio pubblico crei un osservatorio sulla legalità  e sulla libertà  di stampa per monitorare i casi dei giornalisti minacciati e riprendere e rilanciare le loro inchieste».

Si è aperta con un applauso a Riccardo Orioles la presentazione della nuova edizione de "I Siciliani", la rivista fondata da Pippo Fava nel 1982 che Orioles ha diretto dopo la morte del giornalista ucciso da Cosa Nostra, «passando attraverso molte generazioni di giovani e meno giovani colleghi», come ha ricordato lo stesso direttore.

Dopo i ringraziamenti per l’attività de "I Siciliani", «che in questi anni ha contribuito ad illuminare un territorio difficile come quello siciliano», il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti  ha ricordato Santo Della Volpe, morto il 9 luglio di 2 anni fa, e regalato a Orioles una copia del libro di Luciana Alpi, "Esecuzione con depistaggi di Stato", presentato giovedì 6 luglio, sempre nella sede della Federazione della Stampa.

Poi la proposta: «Dobbiamo evitare di isolare e lasciare soli i colleghi che contrastano con il loro lavoro le mafie e il malaffare. Quando qualcuno viene minacciato riprendiamo le sue inchieste. Lancio qui un appello al servizio pubblico affinché crei un osservatorio sulla legalità e sulla libertà di stampa che si occupi di monitorare i casi dei giornalisti minacciati e di rilanciare e amplificare le loro inchieste».

Luca Salici, promotore della campagna che ha portato, pochi mesi fa, al riconoscimento a Orioles dei benefici della legge Bacchelli, dopo aver raccontato come «il primo pensiero di Riccardo, appena saputo del riconoscimento, è stato: "Bene, appena arrivano i soldi torniamo a fare il giornale"», ha presentato la rinnovata rivista «realizzata da una nuovissima generazione di giornalisti con base a Catania e da collaboratori sparsi in tutta Italia. Con loro – ha spiegato – tanti colleghi cresciuti con "I Siciliani" e capaci di mescolare registri e generi, piattaforme e linguaggi, per raggiungere davvero tutti».

Mentre Orioles si è soffermato sulla crisi dell’editoria, parlando delle difficoltà che affrontano ogni giorno il giornalismo e i giornalisti, del ruolo dei direttori dei giornali e delle «responsabilità dei padroni, che vorrebbero un'informazione sempre più intesa come propaganda»; delle redazioni sempre più sguarnite, dei giornalisti che lavorano per pochi euro a pezzo «rischiando la pelle», come recita l’editoriale di apertura del nuovo numero de "I Siciliani": «Ma davvero gli italiani vogliono un’informazione così?», si chiede.

E anche il direttore della rivista lancia una proposta: «Chiediamo un bollino di qualità sindacale ed etica per i prodotti informativi e per le aziende che producono informazione». Proposta ripresa anche da Elisa Marincola, portavoce nazionale di Articolo21, moderatrice della presentazione, e da Attilio Balzoni, giornalista del gruppo L’Espresso che per Repubblica cura il blog "Mafie".

«Saluto con piacere il ritorno de "I Siciliani" – ha detto Balzoni chiudendo l'incontro – perché con questo giornale sapremo un po' di cose in più sulla mafia, che in questi anni è tornata a colpire mentre la stampa italiana si voltava dall'altra parte. Questo giornale può rompere quel muro di omertà che c'è in Sicilia e ravvivare quel clima pessimo che si è creato e che ricorda molto il clima degli anni a cavallo tra i ‘70 e gli ‘80. Allora la mafia sparava e uccideva, oggi gli strumenti per mettere a tacere la stampa e i cittadini onesti sono altri. Ma non sono meno efficaci».

@fnsisocial

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