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Il presidente dell'Assostampa Toscana, Sandro Bennucci
Associazioni 20 Apr 2020

Toscana, accordo fra Assostampa e Regione sui test sierologici per i giornalisti

Per sottoporsi ai controlli basta rivolgersi direttamente ai 40 laboratori indicati dalla Regione, dislocati in tutta la Toscana, senza bisogno di inviare elenchi all'Ast, come comunicato in precedenza dal sindacato regionale.

L'Associazione Stampa Toscana ha raggiunto un'intesa con la Regione Toscana per quanto riguarda la tutela sanitaria dei giornalisti impegnati in prima linea nella cronaca quotidiana dell'emergenza coronavirus. «Questo – annuncia l'Assostampa – sulla base della convinzione, assieme alla Federazione nazionale della Stampa italiana, che tale tutela, oltre a fornire un presidio di sicurezza per i colleghi interessati, sia fondamentale per garantire continuità all'informazione, mai come ora servizio pubblico essenziale, riconosciuto anche dal governo, e antidoto decisivo contro fake news e strumentali allarmismi».

Per sottoporsi ai test basta rivolgersi direttamente ai 40 laboratori indicati dalla Regione, e dislocati in tutta la Toscana, senza bisogno di inviare elenchi all'Ast, come comunicato in precedenza dalla stessa Assostampa. «Ringrazio la Consulta sindacale, i Cdr, i fiduciari di redazione  e la Commissione lavoro autonomo per la disponibilità dimostrate, ma i collaboratori stretti del presidente Enrico Rossi hanno spiegato che al momento della stesura dell'ordinanza è stato considerato più pratico permettere a tutte le categorie di lavoratori interessati prendere contatto diretto con i laboratori che effettueranno, del tutto gratuitamente, i test», precisa il presidente Bennucci.

L'ordinanza riguarda i cronisti (anche radiofonici e televisivi, nonostante un refuso nell'ultima stesura), i fotoreporter, i telecineoperatori e anche coloro che possono essere esposti al rischio contagio dovendo stare in redazione e quindi a contatto con altri.

«Ribadisco e sottolineo – conclude Bennucci – che questa opportunità non deve e non dovrà trasformarsi in un diritto generalizzato di categoria, bensì va considerata e apprezzata soltanto come un giusto screening su chi potrebbe essere effettivamente contagiato e a sua volta contagiante, nell'ambito e nello spirito del piano di emergenza di sanità pubblica presentato dalla Regione Toscana. Gli uffici Ast restano a disposizione per eventuali chiarimenti e informazioni».

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